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Il «microbiota» nella futura terapia – Di Nadia Clementi

Ne parliamo con il dott. Mario Cristofolini e la dottoressa Stefania Farina dello studio delle Terme di Comano

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Tra le Dolomiti del Brenta e il Lago di Garda si trovano le Terme di Comano, un luogo le cui acque risultano, grazie alle loro straordinarie caratteristiche fisico-chimiche, uniche in Italia e tra le prime tre in Europa per la cura della pelle.
La composizione di quest’acqua infatti è caratterizzata da sali di bicarbonato, calcio e magnesio che la rendono oligominerale bevibile ma soprattutto - con i bagni termali - un’ottima alleata contro un gran numero di malattie.
Un po’ di storia: le terme già note all’epoca romana e poi sepolte nel 1400 da una frana, furono riscoperte nell’Ottocento quando alcuni contadini, immergendo spesso le mani nelle pozze di acqua utilizzate per macerare la canapa, guarirono dalla scabbia.
Oggi, recenti e autorevoli ricerche mediche internazionali attribuiscono alle acque di Comano un’azione detergente, calmante e antiflogistica, e quindi sono indicate nella cura delle malattie della pelle come la psoriasi e la dermatite atopica (eczema costituzionale).
Nella cura della dermatite atopica il protocollo terapeutico garantisce la remissione del prurito e una riduzione netta dei segni clinici della malattia nel 70% dei casi.
Recenti studi clinici e di laboratorio hanno confermato l’efficacia non solo del trattamento delle affezioni cutanee ma anche di quelle delle prime vie aerodigestive, in particolare in caso di rinite e faringite cronica.
 

 
All’interno della struttura principale che ospita le terme si trova anche un reparto di dermatologia correttiva che utilizza moderne tecniche di medicina estetica che possono eliminare inestetismi cutanei come macchie, cicatrici, capillari e rughe superficiali e profonde senza ricorrere ad interventi invasivi.
Inoltre le terme ospitano l’Istituto G.B. Mattei ed il Centro Studi Terme di Comano per la ricerca termale che si avvale della consulenza di studiosi dell’Ospedale Santa Chiara di Trento e dell'Ospedale di Rovereto, delle Università di Verona, Pavia e Trento.
Le ultime ricerche mirano ad affrontare scientificamente, nell’ottica della medicina basata su prove di efficacia, uno dei temi più attuali per quanto riguarda la salute dell’uomo: il microbiota.
Si tratta di uno studio d’avanguardia a livello mondiale riportato in diverse pubblicazioni scientifiche e premiato quest’anno al convegno europeo di ricerca in dermatologia a Rotterdam.
Il microbiota, battezzato anche «superorganismo», rappresenta l’insieme di tutti i microorganismi ospitati nel corpo capaci di influenzare la vita degli individui.
«Nel caso specifico – spiega il dott. Mario Cristofolini, dermatologo e presidente dell’Istituto G.B. Mattei – l’obbiettivo principale dell’indagine è capire quali siano le variazioni del microbiota cutaneo ed intestinale indotte sia dalle cure termali che dalle terapie tradizionali.»
Questo studio è diretto dal Professor Nicola Segata del CIBIO (Centro di Biologia Integrata) dell’Università di Trento.
 

 
«Il microbiota, in particolare quello intestinale – aggiunge Cristofolini – interagisce in molte funzioni: dall’assimilazione del cibo alla regolazione delle infiammazioni e nelle risposte immunitarie; ma anche nella genesi delle malattie metaboliche, come obesità e diabete di tipo 2.
«Infine, si ipotizzano delle implicazioni nello sviluppo dei tumori, oltre a variegati altri aspetti ad esempio neurologici legati all’asse intestino-cervello.
«Il microbiota cutaneo, invece, è meno studiato e risulta condizionare le risposte immunitarie della pelle.»
 


Lo studio, finanziato dall’Azienda Consorziale Terme di Comano, è il passo più recente compiuto nell’attività di ricerca avviata nel 1961 e che ha alla base l’impiego terapeutico dell’acqua che nasce proprio nelle nostre montagne.
Essa, infatti, alla sorgente mantiene una temperatura di 27 gradi e un PH vicino alla neutralità.
Per approfondire la nostra conoscenza riguardo agli aspetti curativi di queste terme presenti in Trentino, abbiamo incontrato il dottor Cristofolini, presidente dell’Istituto G. B. Mattei per la Ricerca Termale, che ha risposto ad alcune nostre domande.
 

 
Dottor Cristofolini quali sono le principali patologie e disturbi che sono in grado di curare le acque di Comano?
«Le Terme di Comano sono indicate nelle patologie croniche ed immunologiche sia della cute che delle mucose orali e genitali. Ottengono un beneficio documentato scientificamente le malattie della pelle più comuni quali la psoriasi e la dermatite atopica ma anche la xerosi, il prurito e l’invecchiamento cutaneo.
«I risultati migliori si ottengono nei bambini piccoli affetti da dermatite atopica e a Comano da anni è stata attivata la Scuola dell’Atopia dove i genitori imparano a gestire correttamente la malattia.
«La terapia termale a Comano è stata inserita nelle linee guida per il trattamento della dermatite atopica della Società Italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica a seguito della pubblicazione, da parte della dottoressa Stefania Farina e altri autori sulla rivista Dermatologic Treatment, della ricerca sulla balneoterapia nella dermatite atopica dei bambini.»
 
Quali sono i componenti che rendono così speciale quest’acqua?
«Abbiamo sempre ritenuto che l’acqua agisse grazie ai componenti minerali disciolti: calcio e magnesio soprattutto. Recentemente è stata scoperta nell’acqua una microflora che pare avere attività antinfiammatoria e immunomodulante, e per questo abbiamo iniziato una ricerca microbiologica diretta dal professore Olivier Jousson presso il CIBIO.»
 

 
Da quanto tempo le cure termali sono diventate un alleato per la medicina tradizionale?
«Le cure termali sono praticate sin dall’antichità ma sono ancor oggi poco conosciute da parte dei medici che hanno riserve in quanto la dimostrazione scientifica sull’efficacia del termalismo è stata fino a pochi anni fa del tutto carente.
«Le recenti ricerche in particolare quelle svolte alle Terme di Comano collocano a pieno titolo le cure termali nell’ambito della medicina ufficiale e non alternativa.»
 
Questo approccio naturale alle cure potrebbe espandersi anche ad altri campi medici?
«Le acque termali non sono tutte uguali sia per composizione chimico-fisica che probabilmente per tipo di microbiota. Attualmente l’acqua termale viene considerata come un farmaco, forse meno efficace dei trattamenti farmacologici spesso transitori, ma con attività più protratta nel tempo e con meno effetti collaterali.»

 Numerose sono in Trentino le fonti termali  
- le terme di Levico con un’acqua solfato-arsenicale-ferruginosa indicata in ortopedia e traumatologia, ed in otorinolaringoiatria;
- le terme di Pejo con un’acqua bicarbonata ferruginosa CA, MG, carbonica utile nella riabilitazione neuromotoria;
- le terme di Rabbi con l’acqua carbonica FE,NA, bicarbonata indicata nelle malattie circolatorie;
- le terme Dolomia con l’acqua solfato-sulfurea indicata nella riabilitazione neuro-motoria e otorinolaringoiatrica;
- le Terme di Caderzone con un’acqua oligominerale-ferruginosa indicata nella medicina estetica;
- le Terme di Comano che, oltre alle malattie dermatologiche, potranno essere utilizzate per la loro documentata attività rigeneratrice nelle ustioni o nelle alterazioni cutanee in cui si richiede una buona cicatrizzazione come ferite, esiti di interventi chirurgici ed estetici.
 

 
In che modo il Trentino e i suoi abitanti possono sfruttare al meglio questa grande risorsa che ci dona la montagna?
«Le acque termali rappresentano un’importante opportunità terapeutica complementare alle terapie tradizionali in molte malattie croniche recidivanti, ma nel contempo rappresentano un volano economico per le valli e per l’economia.»
 
 In sintesi questi i vantaggi 
- per il servizio sanitario che può ottenere un notevole risparmio in quanto i benefici della terapia termale durano nel tempo e quindi ne risulta una riduzione di consumo di farmaci, visite mediche, ricoveri, assenze per malattia da parte degli ammalati;
- per la Provincia in quanto alle terme accedono pazienti da numerose regioni italiane realizzando così un aumento della mobilità attiva che compensa in parte le spese per la mobilità passiva piuttosto alta in Trentino;
- per la località termale e per il comprensorio, in quanto le terme allungano la stagione turistica e di conseguenza aumentano i posti di lavoro e le attività indotte.
 
Oltre al dottor Cristofolini, abbiamo avuto il piacere di intervistare la dottoressa Farina, dermatologa e ricercatrice presso il Centro Studi Terme di Comano.
 
Dottoressa Farina che cos’è il microbiota e perché è così importante per la ricerca che state svolgendo?
«Si definisce microbiota l’insieme dei microrganismi che convivono con l’uomo. Quello umano è formato da un grande numero di batteri, virus e funghi: circa 100 trilioni di elementi, un numero 10 volte superiore a quello delle cellule umane.
«Il microbiota colonizza ogni superficie dell’organismo umano in contatto con l’ambiente esterno: pelle, vie urinarie, vie aree, intestino. La ricerca si è concentrata soprattutto sul microbiota intestinale ma il microbiota cutaneo sta ricevendo sempre maggior interesse in ambito scientifico.
«Il microbiota della pelle è unico, cambia da persona a persona ed è dotato di funzioni immunitarie che sono ancora poco note. La nostra ricerca ha lo scopo di studiare questa materia oscura microbica che finora nessuno è riuscito a indagare.
«L’obiettivo è mappare il microbiota della pelle per capire in che modo esso sia legato all’insorgenza di patologie dermatologiche molto diffuse come la psoriasi e la dermatite atopica.»
 

  
Il trattamento termale è in grado di riequilibrare il microbiota cutaneo alterato nelle malattie della pelle?
«Lo stiamo provando. In particolare stiamo analizzando il microbiota nelle malattie dermatologiche prima e dopo le cure termali in confronto con la terapia farmacologica. La nostra proposta è testare l’ipotesi che il provato effetto curativo dell’acqua termale sia associato al ripristino di un microbiota cutaneo sano indotto dalle caratteristiche specifiche dell’acqua di Comano.
«Abbiamo effettuato dei tamponi sulla pelle di specifiche parti del corpo, sia su cute sana che malata, abbiamo quindi estratto il Dna presente nei campioni e lo abbiamo letto con la metagenomica, tecnica innovativa che ci permette di indentificare le diverse specie di microbi presenti individuando il loro genoma.
«Quello che abbiamo visto finora è che nella pelle malata vi è una diminuita biodiversità microbica rispetto alla pelle sana. Le analisi future ci permetteranno di capire meglio il ruolo del microbiota cutaneo e se sarà possibile modificarne l’ equilibrio.»
 
Da cosa è formato il microbiota delle Terme di Comano?
«L’acqua termale, da sempre definita microbiologicamente pura, non è in realtà sterile. Non contiene patogeni ma è ricca di microorganismi con effetto immuno-modulatorio.
«La composizione fisico-chimica dell’acqua delle terme di Comano è simile all’acqua di acquedotto di Trento, bicarbonato-calcio-magnesiaca. Ad oggi rimane sconosciuta la causa delle sue proprietà terapeutiche.
«Pensiamo che la variabile principale sia la sua microflora caratteristica, pertanto riteniamo che la rinomata efficacia di questa acqua termale sia attribuibile al suo microbiota specifico.
«La sua composizione è ancora in corso di caratterizzazione ma possiamo dire che finora abbiamo scoperto circa 60 specie microbiche distinte, di cui molte non ancora descritte in letteratura.»
 
Verso quali sviluppi si sta spostando la ricerca? Quali risultati dobbiamo aspettarci?
«Gli studi metagenomici ad alta risoluzione ci permetteranno di analizzare tutte le specie batteriche rilevanti che non sono coltivabili con la microbiologia tradizionale.
«Lo scopo è individuare, catalogare e selezionare il microbiota termale caratteristico, isolare i microbi identificati con proprietà immuno-modulante, produrre lisati contenenti sostanze bio-attive e infine studiare la possibilità di inserirli in prodotti dermatologici specifici. In futuro quindi l’idea è di sfruttare il microbiota come terapia.»
 
Nadia Clementi - nadia.clementi@ladigetto.it
dott. Mario Cristofolini - mario.cristofolini@email.it
dott.ssa Stefania Farina stefifarina@hotmail.it - http://www.termecomano.it/
 
L'immagine seguente è il link che apre l'intervista alla dott.ssa Farina che presenta le Terme.

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