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25 anni al servizio degli anziani – Di Nadia Clementi

Ne parliamo con la Presidente della Cooperativa SAD Daniela Bottura

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La cooperativa SAD compie 25 anni, un traguardo importante per una delle realtà di assistenza sociale tra le più attive nel territorio trentino.
Nata nel 1990 SAD fin da subito si è posta l’obiettivo di offrire una risposta affidabile e continua ai bisogni socio assistenziali sempre più presenti nella società.
Una delle qualità di SAD, infatti, è stata proprio la lungimiranza nel comprendere quali fossero le necessità più impellenti del prossimo futuro: l’assistenza agli anziani.
Dagli anni ’90, infatti, in Italia il numero di anziani è costantemente aumentato e la longevità ha raggiunto un’aspettativa di vita che supera gli 85 anni (per le donne), una delle medie più alte del mondo, ed è destinata ad aumentare sempre di più.
Questa realtà mette tutti i cittadini di fronte ad una verità dolorosa ma inevitabile: i genitori, i nonni e i parenti invecchiano e sono destinati a vivere a lungo in una situazione di sempre maggiore fragilità sia dal punto di vista fisico che emotivo, magari in solitudine e incapaci di badare a loro stessi.
Ovviamente il miglioramento della qualità della vita e il progresso medico fanno si che siano molte le persone che arrivano autonome e arzille anche oltre gli 80 anni, ma purtroppo non tutti hanno questa fortuna. Inoltre l’assistenza da parte dei familiari non è sempre possibile e vi sono situazioni in cui l’anziano è solo.
Ecco che dunque in questo scenario vanno ad inserirsi tutte quelle realtà di assistenza fatte di uomini e donne che dedicano il proprio lavoro o il proprio tempo libero alla cura degli anziani.
La cooperativa SAD compie questo servizio alla comunità in maniera efficace e sfaccettata sul territorio provinciale.
Un esempio delle attività di SAD è rappresentato dalla Casa alla Vela, inaugurata l’anno scorso, dove convivono sotto lo stesso tetto cinque signore anziane, parzialmente autonome, sei studenti universitari e due assistenti familiari che garantiscono il servizio in modo continuo giorno e notte, sette giorni su sette.
Un bell’esempio non solo di aiuto e assistenza ma anche di solidarietà e condivisione di uno spazio abitativo che comprende: un orto, molti spazi comuni e dei momenti di apertura al quartiere che sicuramente riempiono di gioia le giornate non solo delle ospiti ma anche degli studenti.
 
Degli altri servizi offerti dalla SAD ne parliamo in questa intervista con Daniela Bottura, la Presidente della cooperativa (foto seguente).

Presidente, SAD compie 25 anni, un traguardo importante che avrà portato voi soci a fare un resoconto di questi anni di attività. Quali sono stati gli obiettivi da voi perseguiti?
«Fin dalla sua fondazione, la nostra cooperativa si è posta come Mission di garantire assistenza sociale con professionalità e cura basando ogni aspetto sui valori di trasparenza, correttezza, rispetto, fiducia e responsabilità.
«Da sempre uno dei nostri obiettivi è stato quello di sostenere e mantenere le persone in condizione di bisogno nel loro contesto di vita ed il più a lungo possibile, favorendo i legami con la famiglia, gli amici, i vicini ed il proprio ambiente.
«Inoltre, l’esperienza ventennale sul territorio ci ha permesso di conoscere e analizzare direttamente i bisogni e la condizione della popolazione anziana e di proporre una rilettura innovativa delle possibilità racchiuse nella comunità.»
 
Quali sono i servizi offerti dalla vostra cooperativa?
«Le attività della cooperativa sono rivolte ad anziani, disabili, malati e persone temporaneamente non autosufficienti sul territorio trentino. I servizi di tipo socio-assistenziale sono erogati sia in convenzione con gli Enti Pubblici (Comuni, Azienda Sanitaria, Comunità di Valle) sia alle persone interessate che ci contattano privatamente.
«Le tipologie sono molto varie e comprendono servizi di assistenza domiciliare di tipo ordinario e serale, assistenza a persone in terapie palliative o affette da Alzheimer, consegna di pasti a domicilio, organizzazione di soggiorni estivi per anziani, trasporti individualizzati, il servizio di parrucchiera in casa di riposo e la gestione del Centro Diurno di Mattarello e del Centro Servizi di Ruffrè.
  
Uno dei vostri progetti più all’avanguardia è Casa alla Vela. A un anno dall’apertura cosa vi sentite di dire riguardo questo esperimento unico in Italia?
«Dopo una certa età, anche gli anziani autosufficienti iniziano ad avere paura di restare in casa da soli e i loro figli e parenti temono le conseguenze di possibili disattenzioni domestiche. Per molti la casa di riposo non rappresenta una soluzione adeguata ma nello stesso tempo il costo di un’assistente familiare a tempo pieno risulta troppo oneroso.
«La Casa alla Vela è un progetto sperimentale di cohousing (abitare collaborativo) pensato per dare una risposta a questo problema della solitudine degli anziani prestando particolare attenzione sia all’aspetto relazionale sia ai costi.
«Si tratta di un’esperienza unica e di una proposta innovativa e di alta qualità che sta riscuotendo grande successo e interesse.»
 
Come è strutturata la Casa alla Vela? Con quali garanzie di sicurezza per gli ospiti?
Strutturalmente, la Casa alla Vela è costituita da tre appartamenti: i primi due, accolgono cinque anziane parzialmente autonome seguite da due assistenti familiari mentre il terzo è abitato da sei studenti dell’Università di Trento.
«Gli appartamenti sono separati e autonomi ma gli inquilini hanno a disposizione vari spazi comuni, tra cui il giardino e la mansarda, in cui possono condividere momenti di convivialità e socializzazione.
Tutta la struttura è priva di barriere architettoniche e questo la rende fruibile anche a persone che hanno una ridotta capacità motoria.
«La supervisione costante delle assistenti familiari o dei volontari e l’utilizzo di dispositivi elettronici (ad esempio sensori anti caduta) per il monitoraggio ed il rapido intervento in caso di bisogno garantiscono il massimo livello di sicurezza.
«Questo aspetto permette non solo di ridurre gli incidenti domestici ma soprattutto di diminuire l’ansia e la preoccupazione sia per gli anziani ospiti sia per i loro familiari: gli anziani si sentono più sicuri nella vita di tutti i giorni e le famiglie hanno la tranquillità di sapere i propri cari in un ambiente protetto.»
 
Quali sono gli spazi all'interno della casa?
«Gli spazi della Casa sono strutturati in modo da rispondere alle differenti esigenze delle persone che vi abitano. Ad esempio, le stanze delle ospiti sono singole ed ogni signora può arredare o decorare la propria camera a piacere: questo permette di mantenere la propria privacy e anche di ritagliarsi un piccolo spazio individuale.
«Tuttavia, per evitare il confinamento in questo spazio e sollecitare invece lo scambio ed il rapporto con le coinquiline, i servizi sanitari sono in comune: nel corso del tempo anche un piccolo accorgimento come questo si è rivelato importante nelle dinamiche relazionali.
«Le varie incombenze quotidiane come la spesa, la preparazione dei pasti, l’igiene personale, il lavaggio e la stiratura degli indumenti, la pulizia degli ambienti sono invece assolte con l’aiuto di assistenti familiari.»
 

 
Quali sono le attività proposte?
«Una rete di volontari gestita dalla Coordinatrice della cooperativa SAD rende possibile una serie di attività presso la Casa alla Vela. Dalla lettura del giornale, a passeggiate nei dintorni, da esercizi di ginnastica dolce a feste di compleanno, le signore possono sperimentare vari tipi di iniziative e proporre a loro volta attività di loro interesse.
«Gli obiettivi principali sono il mantenimento e l’esercizio delle capacità delle signore, l’apprendimento di nuove competenze, il miglioramento della percezione di loro stesse, l’aumento dell’autostima e della fiducia nelle loro capacità.
«L’ambiente stimolante della Casa alla Vela, l’adattamento delle attività ed il riscontro positivo ed immediato delle proprie abilità permettono di non focalizzarsi solo sui limiti e sugli stereotipi negativi spesso associati all’età anziana, ma di concentrarsi piuttosto sulle capacità riparative e rigenerative e sulle potenzialità che invece questa presenta.»
 
In che modo la Casa alla Vela contribuisce a migliorare anche la qualità delle relazioni interpersonali?
«Nel primo anno di attività della Casa alla Vela, si è notato come questa maggiore serenità abbia contribuito nettamente al miglioramento della qualità della relazione tra gli anziani e i loro familiari, in alcuni casi rafforzandone ulteriormente il legame.
«Anche i genitori degli studenti, spesso al primo anno di università e alla prima esperienza di vita fuori casa, sono più tranquilli sapendo i loro figli in un luogo sicuro.
«In molti casi i familiari non possono far fronte al carico assistenziale degli anziani: in questo senso la Casa alla Vela rappresenta una risposta in termini di sollievo della famiglia e di riduzione dell’eventuale rischio di burnout.
«Inoltre, le famiglie possono conoscersi, confrontarsi e sostenersi a vicenda e gli stessi figli e nipoti, coinvolgendo in varie attività e proposte non solo i propri cari ma tutti gli ospiti della Casa, contribuiscono in maniera importante ai benefici del progetto.
«Presso la Casa alla Vela le persone anziane svolgono un ruolo di risorse attive e primarie sia all’interno del gruppo dei pari dove possono esercitare e mettere a frutto le proprie capacità residue a favore degli altri anziani coinquilini, sia nella relazione con gli studenti ai quali consentono di conoscere meglio una fase della vita di cui spesso essi hanno solo un’esperienza indiretta, incoraggiando la loro riflessione e sensibilità.
«Viceversa gli studenti, rappresentano uno stimolo importante per la curiosità, l’apprendimento e la motivazione a coltivare relazioni positive e interessanti delle persone anziane. Inoltre, questa esperienza permette ai ragazzi di maturare un certo senso di responsabilità e comprensione del contesto in cui vivono.»
 
Come sono suddivisi i costi a carico di anziani e studenti?
«In termini di spese, le anziane ospiti condividono i costi delle bollette, del vitto, dell’affitto e delle assistenti familiari.
«Gli studenti invece possono beneficiare di un affitto agevolato in cambio di alcune ore di volontariato e, inoltre, possono ridurre i costi della loro permanenza a Trento svolgendo alcune mansioni utili alla Casa, per le quali percepiscono una retribuzione.
«Anche l’Ente Pubblico registra una notevole diminuzione dei costi e, infine, è opportuno segnalare il risparmio che si ottiene da questa forma di coabitazione a livello energetico e ambientale grazie alla condivisione di beni e servizi (secondo le logiche della sharing economy). Considerati tutti questi aspetti si può ben comprendere come la sperimentazione inauguri un nuovo stile di welfare che diminuisce i costi a carico delle famiglie e per l’ente pubblico e contemporaneamente aumenta esponenzialmente i benefici in termini di socialità e solidarietà.
«In questo senso la Casa alla Vela è in linea con il concetto di welfare generativo, cioè un tipo di welfare in grado di rigenerare e far rendere le risorse già disponibili, per aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio delle persone coinvolte e dell’intera collettività.»
 
La Casa alla Vela è sicuramente un esperimento unico in Italia. Potrebbe essere un esempio per altre realtà simili sul territorio nazionale?
«Gli aspetti fortemente innovativi ed il successo della Casa alla Vela stanno avendo una risonanza nazionale ed internazionale. Recentemente la Casa alla Vela è stata inserita in una pubblicazione dell’UNECE (Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite) fra le undici migliori buone pratiche a livello europeo nell’ambito dell’assistenza agli anziani.
«Per questo motivo, si auspica che altre realtà si svilupperanno su questo modello, con conseguenti benefici in termini di promozione dell’autonomia, dell’invecchiamento attivo e del benessere psico-fisico degli anziani, di soluzioni al problema della discontinuità assistenziale e di creazione di reti di sostegno alla persona.»
 
SAD mette oggi la propria professionalità anche a disposizione dei privati con «Il Quadrato». Di che cosa si tratta?
«La consapevolezza di essere parte di una società sempre più complessa e fragile, ha spinto SAD a rispondere ai disagi delle famiglie nella gestione dei propri cari con la definizione di una gamma di servizi socio-assistenziali erogati in forma privata.
«Il Quadrato garantisce una squadra di operatori selezionati e specializzati e i cardini su cui poggia l’organizzazione sono l’aggiornamento tecnico, l’alta qualità del servizio e la sensibilità del personale. Tutte le attività proposte hanno in comune un’unica priorità: la sicurezza e la serenità dell’assistito e dei suoi familiari.
«Il Quadrato prevede una rosa di dieci servizi che comprendono: assistenza alla persona, servizio serale, reperibilità notturna, mobilità e accompagnamento, gestione ambienti, servizio consegna farmaci, spesa a domicilio, partnership professionali, servizio di dimissioni protette, servizi di consulenza e formazione.
«Il Quadrato prevede un referente competente sempre a disposizione. Io stessa incontro personalmente le famiglie interessate al servizio e definisco con loro un programma d’intervento personalizzato in base ai loro bisogni specifici sulla base di un’attenta valutazione.
«In questo senso Il Quadrato è una realtà unica sul territorio per qualità, sensibilità e completezza dei servizi.»
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
Daniela Bottura - dbottura@cooperativasad.it - 0461.239596 - www.cooperativasad.it

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