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Quel Quore che fa rima con amore – Di Giuseppe Casagrande

È il Trentodoc Brut Riserva annata 2016, un Blanc de Blancs, Chardonnay in purezza, di Lucia Letrari, dal bouquet esotico, fragrante e persistente

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Lucia Letrari, vulcanica Donna del Vino, nel caveau della casa spumantistica di Borgo Sacco.

Fino a qualche decennio fa i maestri delle Scuole elementari e anche i professori delle Medie e delle Superiori correggevano i compiti degli studenti con la matita rossa e blu. Gli errori corretti in rosso erano quelli meno gravi. Gli errori corretti in blu erano gravissimi.
Tra gli errori da matita blu, uno dei più comuni era «quore».
Lucia Letrari, vulcanica Donna del Vino, proprietaria della storica azienda spumantica di Borgo Sacco, ha voluto giocare con queste riminiscenze scolastiche per esaltare uno dei gioielli della maison: il Trentodoc Brut Riserva Letrari annata 2016 da poco in commercio.



 
 Lucia Letrari: «È il nostro Trentodoc Riserva che facciamo con il cuore» 
Lucia Letrari, enologa e agronoma alla guida della cantina di famiglia, una delle più storiche del Trentino, descrive così il Trentodoc Brut Blanc de Blancs Riserva Quore annata 2016: «È il nostro Trentodoc che fa rima con amore, per ribadire l’impegno con il quale lo facciamo: con il cuore. Uno spumante dall'inconfondibile stile gustativo caratterizzato dalla raffinatezza, dalla fragranza e dalla lunga persistenza gustativa. Una Riserva dal timbro carezzevole, elegante e coinvolgente, che incanta i sensi con un bouquet di frutta esotica, agrumi, miele e regala un sorso cremoso e appagante.»
 

La Cantina Letrari di Borgo Sacco, i visitatori sono accolti da questo splendido giardino.
 
  Dai vigneti della Vallagarina ai 60 mesi di maturazione sui lieviti 
Le uve, Chardonnay in purezza, provengono dai vigneti che Letrari possiede in Vallagarina, all’interno di territori dal sottosuolo roccioso, su cui aleggia un microclima particolarmente favorevole alla maturazione dei grappoli.
Gli acini, accuratamente selezionati durante la vendemmia manuale, dopo aver effettuato la prima fermentazione, rifermentano in bottiglia, seguendo i principi di produzione del Metodo Classico. Il vino rimane quindi a maturare sui lieviti per ben 60 mesi, incrementando il proprio profilo olfattivo e la propria personalità.
 

Lucia Letrari con papà Leonello, uno dei pionieri della spumantistica trentina.
 
  Perfetto come aperitivo, è ideale a tavola con molti piatti estivi 
Colore giallo dorato, luminoso e splendente, con riflessi verdognoli, al naso è un'esplosione di note floreali e fruttate dove i fiori e la frutta si mescolano a sensazioni più burrose con tocchi di miele. Al sorso il perlage è fine, persistente e vellutato: una bollicina fragrante e raffinata, dotata di un gusto intrigante. Un piacere da bere adesso, ma che si può tranquillamente gustare anche fra 3-4 anni, per godere di «Quore» in una versione più evoluta.
Perfetto come aperitivo, è ideale a tavola come abbinamento a molti piatti della cucina italiana ed in particolare con le classiche ricette estive: dal plateau royal di crudità di pesce alle grigliate, dall'insalata di riso al prosciutto e melone, «Quore» contribuisce a dare un tocco speciale anche alle preparazioni culinarie più semplici.
 

 
 L'azienda di Borgo Sacco fu fondata dal mitico Leonello Letrari 
L’azienda Letrari, storica maison spumantistica trentina fondata a Borgo Sacco dal mitico Leonello Letrari, padre putativo dell'Equipe 5 e del Fojaneghe, il primo bordolese italiano creato nel 1961 con l'imprimatur del conte Federico Bossi Fedrigotti, oggi è condotta con piglio imprenditoriale dalla vulcanica Lucia Letrari. Può contare su uns superficie di 12 ettari per una produzione complessiva di 130 mila bottiglie, distribuite su una ricca gamma di spumanti: dalla Riserva del Fondatore 976 alle Cuvée, dal Dosaggio Zero ai Brut, dal Quore Riserva al Quore Pienne Riserva, dal Brut Rosé Riserva ai 4+ Rosé Riserva. Bollicine fragranti, stilisticamente impeccabili, che si riconoscono per la straordinaria raffinatezza ed eleganza.
 

Il Trentodoc Letrari Riserva Dosaggio Zero.
 
  Il fiore all'occhiello è la Riserva del Fondatore 976: Chardonnay e Pinot Nero 
Fiore all'occhiello della maison spumantistica roveretana è la Riserva del Fondatore 976 Letrari, prodotta solo nelle grandi annate. Ottenuta dalla vinificazione di uve Chardonnay e Pinot Nero vendemmiate rigorosamente a mano, con la rifermentazione in bottiglia secondo il tradizionale metodo classico, rimane sui lieviti per almeno 96 mesi.
«La sboccatura dilazionata nel tempo seguendo il "Dégorgement Tardif" dei grandi Champagne - ha confessato Lucia Letrari - ci permette di creare un prodotto che è l’anima stessa del nostro territorio. Un matrimonio perfetto che unisce l’eccezionale complessità delle nostre bollicine con l'eleganza e la raffinatezza.»
 

Il Trentodoc Letrari Riserva Dosaggio Zero.
 
  Altri gioielli: il Maso Lodron, il Ballistrarius, il Marzemino e il Moscato Rosa 
Oltre alle bollicine l'azienda Letrari produce, come la storia aziendale impone, alcuni vini fermi: lo Chardonnay, il Pinot Grigio, il Marzemino, il Marzemino Selezione, il Teroldego, il Cabernet Franc, il «Maso Lodron» (un blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot), il «Ballistrarius» (un blend a base di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot), vini declinati con stile moderno e accattivante. Ed infine una «chicca»: il Moscato Rosa.
Una rarità in grado di confrontarsi senza timore con i più blasonati vini da dessert nazionali e internazionali. Un vino raffinato e suadente con quel colore rubino, bouquet di petali di rosa, fragoline di bosco e spezie orientali. Un vino da meditazione da abbinare alla pasticceria secca e ai dolci a base di cioccolato fondente, ma non disdegna un abbinamento anche più impegnativo e sfizioso con i formaggi erborinati o il foie gras.

In alto i calici. Prosit.
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it

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