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I vigneti Colli Euganei nell'Unesco – Di Giuseppe Casagrande

I viticoltori patavini hanno contribuito in modo determinante all'assegnazione del prestigioso riconoscimento di Riserva mondiale della Biodiversità

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Lo skyline dei Colli Euganei con la spettacolare distesa di vigneti.

Una distesa di vigneti che si inseriscono nel paesaggio come delle opere d'arte, boschi secolari di castagni, di robinia e di querce, prati lussureggianti curati come giardini delle delizie, suggestive zone di macchia mediterranea, superbi tratti rocciosi con tipica vegetazione rupestre: da pochi giorni i Colli Euganei sono stati proclamati Riserva Mondiale della Biodiversità Unesco.
 
Un traguardo importante per il Veneto e per il nostro Paese, al raggiungimento del quale ha contribuito in modo rilevante la viticoltura. Il prestigioso riconoscimento costituisce un’opportunità straordinaria per il territorio, dove da sempre l’attenzione per la biodiversità è fondamentale grazie anche ai viticoltori che rispettano i vincoli paesaggistici e utilizzano tecniche di coltivazione a basso impatto. Un modello virtuoso che consente di preservare le centinaia di forme di vita animali e vegetali.
 
I Colli Euganei vanno così ad aggiungersi ad un network mondiale che conta 759 Riserve. Ventuno 21 si trovano in Italia. Una di queste riserve si trova in Trentino: le Alpi Ledrensi e Judicaria.
 

Vigneti a perdita d'occhio, coltivati come giardini, ai piedi dei Colli Euganei.
 
  Nei tremila ettari di vigneto sono coltivati 30 vitigni locali e internazionali 
«L’inserimento dei Colli Euganei nella lista delle Riserve Mondiali della Biodiversità Unesco è un’opportunità straordinaria per il nostro territorio e per il nostro vino» ha dichiarato il presidente del Consorzio Tutela Colli Euganei, Gianluca Carraro. «Fin dall'inizio - ha aggiunto - abbiamo sostenuto la candidatura, della quale ci sentiamo parte attiva. La nostra viticoltura è espressione di biodiversità. Basti pensare che qui si coltivano oltre 30 vitigni diversi. I nostri vigneti coprono una superficie del Parco ragguardevole, oltre 3.000 ettari, e contribuiscono alla protezione e alla conservazione del territorio.»
 
«Con il proprio lavoro quotidiano i produttori si impegnano nella gestione delle acque, dei boschi e del suolo, un ruolo fondamentale alla luce dei cambiamenti climatici che, sempre più frequentemente, si manifestano in modo evidente» ha concluso Carraro.
Oltre a rappresentare un motivo di orgoglio e ulteriore protezione, il riconoscimento contribuirà a fare conoscere nel mondo il territorio dei Colli Euganei e i suoi vini.
 

L'antica abbazia benedettina di Praglia sui Colli Euganei. Fu fondata nel 1080.
 
 Oltre 700 sono le riserve nel mondo: in Trentino le Alpi Ledrensi e Judicaria 
Il network mondiale delle Riserve della Biosfera comprende oggi 759 Riserve (incluse 25 transfrontaliere) in 136 Paesi. Ventuno sono ubicate in Italia: le Alpi Ledrensi e Judicaria in Trentino dal 2015. Ecco l'elenco completo delle Riserve in Italia: Collemeluccio-Montedimezzo (Molise, dal 1977), Circeo (Lazio, dal 1977), Miramare (Friuli Venezia Giulia, dal 1979), Cilento e Vallo di Diano (Campania, dal 1997), Somma-Vesuvio e Miglio d’Oro (Campania, dal 1997), Ticino e Val Grande Verbano (Lombardia/Piemonte, dal 2002), Isole di Toscana (Toscana, dal 2003), Selve Costiere di Toscana (Toscana, dal 2004), Monviso (Italia-Francia, dal 2013), Sila (Calabria, dal 2014), Appennino Tosco-Emiliano (Toscana, Emilia, Liguria, dal 2015), Alpi Ledrensi e Judicaria (Trentino Alto Adige, dal 2015), Delta del Po (Emilia Romagna/Veneto, dal 2015), Colline del Po (Piemonte, dal 2016), Tepilora, Rio Posada e Montalbo (Sardegna, dal 2017), Valle Comonica-Alto Sebino (Lombardia, dal 2018), Monte Peglia (Umbria, dal 2018), Po Grande (Lombardia/Emilia Romagna/Veneto, dal 2019), Monte Grappa (Veneto, dal 2021), Colli Euganei (Veneto, dal 2024), Alpi Giulie (Italia/Slovenia, dal 2024).

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Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it

Gianluca Carraro presidente del Consorzio di tutela dei Colli Euganei.

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