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La Grande Guerra e il Risorgimento in scena alla Pro Cultura

La presentazione di due libri di Mauro Neri venerdì 14 ottobre, alle 17

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Venerdì 14 ottobre, alle 17 presso la sala del «Centro Rosmini» di via Dordi n. 8, a Trento, la Pro Cultura nel suo consueto appuntamento mensile presenta gli ultimi due libri di Mauro Neri «Racconti dalla Grande Guerra» e «Racconti dal Risorgimento» (entrambi edizioni effe e Erre).
L'incontro sarà aperto dal presidente della Pro Cultura Arrigo Dalfovo e da un breve intervento di Franco de Battaglia.
Ad accompagnare Mauro Neri – che leggerà ampi stralci dei suoi due libri – sarà Rossella Tait, una giovane musicista trentina che con il suo violino farà riecheggiare melodie risorgimentali e di inizi Novecento.
Al centro dell'incontro due antologie di racconti con cui l'autore sta in questo periodo animando spettacoli di reading sia in Trentino sia nel Veronese, facendosi accompagnare da cori di montagna che arricchiscono le narrazioni con canti di guerra e del repertorio tardo ottocentesco.
 
«Racconti dalla Grande Guerra» prende le mosse da un diario vero e racconta la storia del maestro cooperatore Daniele Speranza che nel 1915 viene arrestato dalla polizia austriaca con l'accusa di essere in possesso di un libretto antiaustriaco firmato da Cesare Battisti.
Ad altri due diari sono ispirate le due storie che completano il volume.
Il primo, «1914-'15. Baionet auf!», narra le vicende di due giovani della Valle del Chiese (Giovanni Zontini Monfrì e Costantino Mantovani) alle prese con  il dramma sanguinoso della guerra in Galizia.
Il secondo, intitolato «Scemo di guerra», vede un cappellano militare di stanza a Storo, don Primo Discacciati, coinvolto in una missione speciale al forte San Marco di Caprino Veronese per salvare dal plotone di esecuzione un prete di trincea condannato a morte.
 
«Racconti dal Risorgimento» fa invece compiere al lettore un salto all'indietro nel tempo di mezzo secolo, trasportandolo nel pieno della terza guerra di indipendenza (1866): dalla sconfitta di Custoza (narrata nel primo racconto «Le battaglie di Edmondo») alla vittoria di Bezzecca (che è al centro del secondo racconto, «Le battaglie di Lodovico e Cartatuccia»), viene in realtà raccontata la rocambolesca storia (vera) di Domenico (Nico) Bassetti.
Nato a Lasino nel 1828, Domenico fugge in Italia, combatte a Palestro (1859), emigra in Algeria, milita nella Legione straniera e infine, nel 1866, investe tutte le sue sostanze nella creazione di una comunità rurale alle falde dell'Atlante, alla quale darà il nome di Palestro e che attirerà nel Nord Africa numerose famiglie di Lasino e della val di Non.
Nel 1871 Palestro verrà distrutta da tribù berbere ribelli, i maschi trucidati (compresi Nico, suo fratello Emmanuele e l'amico Antonio Chistè), le donne e i bambini rapiti.
Questa storia viene narrata nel racconto epistolare «La patria sbagliata», mentre il libro si chiude con un racconto più breve («Ritorno a casa: una festa in famiglia») che spiazza il lettore con un finale a sorpresa.

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