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«I Signori della Cenere» di Niro e Maistri in libreria dal 6 ottobre

È il terzo romanzo uscito da Tersite Rossi con «un’avventura lunga come la storia dell’uomo. E oltre»


 
«Uno scontro millenario incombe sul futuro» è lo slogan con cui il collettivo di scrittori si ripresenta sulla scena letteraria dopo quattro anni di silenzio.
Tersite Rossi, collettivo di scrittori formato dall’insegnante Mattia Maistri e dal giornalista Marco Niro, torna sulla scena letteraria a sei anni dal felice esordio del 2010 con «È già sera, tutto è finito» (Pendragon), il romanzo-inchiesta sulle bombe del ’92-’93, e a quattro anni da «Sinistri», il noir distopico uscito nel 2012 nella collana SabotAge curata da Massimo Carlotto per le edizioni e/o.
Il duo di scrittori ancora una volta si diverte a giocare con il tempo e la Storia. Se il primo lavoro era ambientato nel recente passato e il secondo nel prossimo futuro, questo affonda le sue radici all’alba dei tempi, per poi scaraventarci fino ai nostri giorni, quelli della grande crisi, e andare oltre.
 
Il nuovo romanzo s’intitola «I Signori della Cenere» (Pendragon, in libreria dal 6 ottobre 2016), ed è un’avventura senza respiro che costringe i protagonisti - popoli antichi, monaci guerrieri, uomini d'affari senza scrupoli e intellettuali ambigui – a interrogarsi sull'origine dei sentimenti umani più profondi, l'amore e l'odio.
Si tratta di un romanzo di storie intrecciate, come da tradizionale marchio di fabbrica del duo di scrittori.
Lorenzo è un rampante broker di Wall Street, Aldo un taciturno ragioniere di provincia e Petra un’inquieta antropologa alla ricerca di se stessa.
Le loro vite s’incrociano a Milano nella primavera del 2007, in un hotel di lusso dove Lorenzo si trova per seguire un convegno dell’élite finanziaria internazionale, Petra per relazionare a un seminario sulle società matriarcali, Aldo, rimasto disoccupato, per compiere la sua vendetta contro il sistema che lo ha fatto fuori.
 
A fare da sfondo alla narrazione sono stavolta i crimini finanziari all’origine della devastante crisi economica d’inizio millennio e il modello sociale pacifico e mutuale delle antiche civiltà preindoeuropee dedite al culto della Grande Madre.
Due mondi opposti e solo apparentemente molto lontani, in realtà legati da un filo sottile che s’intreccia fino ai nostri giorni, mettendo tutti di fronte a un bivio: la guerra più sanguinaria di tutti i tempi oppure una svolta pacifica e rivoluzionaria nelle relazioni fra gli uomini. Odio oppure amore.
 
«Anche questo nostro terzo romanzo – spiegano Niro e Maistri, che prima di iniziare a scrivere hanno condotto un pluriennale lavoro di ricerca – s’inserisce nel solco della cosiddetta Narrativa d’Inchiesta.
«Ovvero quel particolare uso della narrazione che offre al lettore l'occasione di avvicinarsi a temi, fatti e idee che l'informazione di massa non approfondisce o, spesso, nemmeno sfiora.
«Assegnando a quei temi, fatti e idee una nuova forma che, pur facendo perno sul verosimile, spesso e volentieri si spinge oltre la verosimiglianza, per diventare, a volte, quasi predizione.»
 
A un contenuto tanto ricco corrisponde, in linea con i precedenti lavori del collettivo, una forma caleidoscopica, pluri-genere, che svaria dal noir al giallo, dall’investigativo all’avventura, addirittura fino al fantasy.
Un oggetto narrativo non identificato, né identificabile, che non si lascia incasellare, e ingabbiare, dalle categorie spicciole create dall’odierno marketing editoriale.
A essere chiaramente identificabile, invece, è l’uso di un tòpos letterario molto caro al duo di scrittori, quello dell’antieroe, evocato dal loro stesso pseudonimo, che richiama il Tersite omerico, un antieroe che nell’Iliade sfidò l'ipocrisia del potere ma finì bastonato e deriso, del quale Niro e Maistri si cimentano a creare epigoni letterari contemporanei.
Lo erano i protagonisti dei primi due romanzi, lo sono anche quelli del terzo.
«Possiamo dire che I Signori della Cenere – affermano gli autori – rappresenti la chiusura ideale di una sorta di trilogia dell’antieroe.»

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