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Presentato al MUSE il libro di Daniela Larentis e Nadia Clementi

Un pubblico delle grandi occasioni, nonostante la data estiva, ha applaudito a lungo le autrici di «Un amore in piazza» visualizzato dall'illustre Matteo Boato

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La cosa più sorprendente della presentazione del libro delle nostre colleghe giornaliste Daniela Larentis e Nadia Clementi, avvenuta questo pomeriggio in sala conferenze del MUSE, è stata la presenza di un’ottantina di persone.
Se si pensa che luglio è il mese delle vacanze e che in più stasera c’era la partita Italia Germania, che fa andare in fibrillazione la gente fin dalle prime ore del mattino, possiamo dire che è stato un successo di pubblico.
Ha presentato l’incontro Samuela Caliari, che ha dato la parola anche all’artista Matteo Boato, che ha illustrato il libro con tavole originali, decisamente eleganti.
 

 
Il problema che si presenta alle presentazioni è la volontà di non raccontare la trama del romanzo e men che meno la finale.
Tuttavia, tra le immagini di Boato proiettate in successione dietro le autrici e le domande di fila di Samuela Caliari alle autrici, il pubblico ha capito che il racconto narra di due vite parallele che si intrecciano in Rete. E che, come accade nel postulato delle parallele, si incontrano all’infinito.
Il titolo «Un amore in piazza», peraltro trae in inganno, perché non si riferisce al significato più diffuso della accezione (un amore messo in bella vista), ma proprio di un sentimento che nasce in una importante piazza di Berlino e che si conclude in un’altrettanto illustre piazza di Parigi.
 

 
Il pubblico si è appassionato alla presentazione al punto di applaudire a lungo come se si fosse trattato di uno spettacolo.
E, indubbiamente, le illustrazioni di Matteo Boato rappresentavano la scenografia e la scena di un teatro virtuale in cui la vicenda si svolgeva.
Per la precisione, Boato ha composto anche la colonna sonora della presentazione, creando con la chitarra acustica l’atmosfera giusta per un intreccio amoroso da lui stesso visualizzato.
Come abbiamo detto noi a margine della presentazione, si sono rovesciati i ruoli dell’arte espressiva con quella figurativa: e immagini di Boato rappresentano le didascalie del racconto stesso.
 
Infine, consentiteci una nota per il nostro giornale, l’Adigetto.it: dei nostri dieci collaboratori, più della metà ha pubblicato almeno un libro.

GdM

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