Covid in crescita: l'analisi dell’Istituto Superiore di Sanità
«Il tasso di mortalità dei no-vax è sette volte superiore rispetto ai vaccinati»
«Il tasso di mortalità a causa del Covid è sette volte più alto per le persone non vaccinate.»
È quando emerge dall’ultimo rapporto settimanale dell’Istituto Superiore della Sanità.
E, forte di questa analisi, il presidente Brusaferro ha ribadito l’importanza di raccomandare, soprattutto ai pazienti fragili, «di fare i richiami in modo da mantenere elevata la copertura vaccinale».
Il report Iss rileva anche una ulteriore crescita dei contagi: nella settimana tra l’1 e il 7 luglio, i casi ogni 100mila abitanti sono stati 1.071 contro i 763 di 7 giorni fa.
L’Rt medio che è emerso analizzando il periodo 15-28 giugno è invece oltre la soglia epidemica e si attesta a 1,40. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è passato da 1,22 a 1,24.
Sono 9 le Regioni a rischio alto: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto.
Il valore del rischio della Toscana non è stato possibile valutarlo, per questo motivo viene automaticamente inserita nella fascia di rischio più alto.
Ma anche il Trentino Alto Adige è in forte crescita, lo vediamo dal rapporto dell’APSS che pubblichiamo ogni giorno.
Dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022 sono stati segnalati 659.578 casi di reinfezione, pari a 4.6% del totale dei casi notificati e continua l’aumento della percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta del 10,8%, in crescita rispetto alla settimana precedente (9,6%).
Analizzando il rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre - ritenuta la data di inizio della diffusione di Omicron - emerge che il rischio di ammalarsi aumenta in chi ha avuto il Covid da oltre 210 giorni, nei non vaccinati o nei vaccinati da oltre 120 giorni, nelle donne, nei giovani e nel personale sanitario.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento