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Campagna «Lilt for Men - Nastro Blu» in Trentino

Celebrazione di Movember come mese dedicato alla prevenzione dei tumori maschili

A 8 anni dalla prima celebrazione di Movember come mese dedicato alla prevenzione dei tumori maschili in Trentino, LILT continua con convinzione a proporre la Campagna sui tumori di prostata, testicoli e pene che da quest’anno in tutta Italia prende il nome «LILT for Men – Nastro Blu».
Lo fa sulla base di alcune necessità emerse negli ultimi anni, prima fra tutte quella di far sapere e sottolineare che i tumori maschili non sono solo un argomento «da vecchi».
La più recente esperienza di LILT dice che anche gli uomini hanno iniziato a prendersi cura della loro salute. Nel corso del tempo gli accessi alle visite urologiche proposte durante le Campagne di sensibilizzazione sono andati aumentando e le richieste presso gli ambulatori LILT sono proseguite con costanza durante tutto l’anno.
 
Pare però che non sia così per gli uomini di tutte le età.
Negli ultimi 2-3 anni i giovani dai 20 ai 25 anni hanno colto la Campagna LILT come occasione per avere informazioni circa la salute dell’apparato urogenitale con le visite, i momenti di educazione all’autopalpazione dei testicoli e all’autocontrollo, incontri informativi, domande all’urologo. Anche se solo il 10% di chi ha tra i 13 e i 19 anni si rivolge davvero all’andrologo (@md_urologist 2024), si ha la percezione che i più giovani vogliano conoscere e sapere. Sanno quanto sia importante informarsi, ma non hanno riferimenti, non trovano risposte adeguate in spazi e con linguaggi che gli appartengono. Ciò, insieme a un’inevitabile maggiore facilità di fruizione di contenuti online, spinge gli stessi giovani ad informarsi soprattutto attraverso i social, che non sono da demonizzare perché si possono trovare informazioni scientifiche ben divulgate, ma anche molte false verità.
La difficoltà sta nel riuscire a distinguerle.
 
Pur se invece bene informati su un sano stile di vita (corretta alimentazione, non fumo, attività fisica), sono ancora molto pochi gli uomini che nella fascia 45-55 anni si avvicinano ai controlli medici per i tumori maschili.
Se nei giovani e giovanissimi i tabù stanno cadendo, così non è per chi ha qualche anno in più: sembra ancora diffusa l’idea che eseguire i controlli ad organi legati alla sfera sessuale possa essere indice di scarsa virilità e che non occorra farlo fino al raggiungimento di una certa età. Ma il tumore alla prostata è sempre più diffuso nella fascia che va dai 45 ai 65 anni e un intervento terapeutico precoce incrementa il tasso di sopravvivenza.
È dunque evidente che occorre ancora investire molto sulla sensibilizzazione e sulla diffusione di una cultura che faccia diventare i controlli una routine.
In attesa anche di un possibile screening per il tumore alla prostata offerto alla popolazione, come raccomandato anche dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2022.
 
In quest’ottica la «Campagna LILT for Men – Nastro Blu» di quest’anno propone consulenze individuali di prevenzione oncologica e visite urologiche così suddivise:
- tra i 20 e i 44 anni per insegnamento all’autocontrollo e visita ai testicoli
- tra i 45 e i 65 anni con visita alla prostata
Il servizio è proposto gratuitamente presso le 10 sedi LILT del Trentino, su prenotazione.
Per conoscere sedi e date delle visite: 0461 922733, [email protected], www.lilttrento.it.
 
«Abbiamo voluto orientare il nostro messaggio a queste specifiche fasce d’età perché sono quelle che più hanno bisogno di sapere cosa significa fare prevenzione in modo regolare e corretto» sottolinea Valentina Cereghini Direttore di LILT Associazione Provinciale di Trento, «e con le nostre proposte vogliamo facilitare loro l’accesso sia alle informazioni sia ad un confronto diretto ed efficace con il medico».
 
La Campagna «LILT for Men – Nastro Blu» è condivisa in tutto il Trentino dai molti Comuni che colorano in blu luoghi significativi, dai saloni di parrucchieri, barbieri e centri estetici dell’Associazione Artigiani che ospitano il materiale informativo e da Università di Trento.
«Non basta più un messaggio generico per dire che la prevenzione può salvare la vita» conclude il Presidente della LILT trentina Mario Cristofolini, che prosegue «bisogna saper parlare di salute con canali e linguaggi adeguati al pubblico di ogni età, senza rinunciare alla scientificità. Questo è anche l’impegno di LILT».

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