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Il bilancio di un anno del MAG, «Ponte verso il futuro»

Nel corso del 2013 il Museo dell’Alto Garda, nelle sue due sedi di Riva e di Arco, ha riscontrato 32.606 visite rispetto alle 30.029 dell'anno precedente

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Chiuderà domenica 1 dicembre alla Galleria Civica G. Segantini di Arco la mostra Tutto il vento che c’è dell'artista Alessandro Piangiamore, il quale, nell'ambito del progetto Der Blitz. Ricerca, azione e cultura contemporanea, ha immortalato i ritratti dei venti del Garda, rappresentando così il più inafferrabile degli elementi, il vento appunto.
A partire dal 7 dicembre 2013, in attesa della nuova proposta artistica 2014, negli stessi spazi sarà riallestita la mostra Segantini. La memoria delle immagini, che diede il via lo scorso marzo alla preziosa sinergia tra MAG e Mart.
 
Con i monoliti di terra scolpiti dai venti del Garda e le incisioni dei paesaggi del vento di Alessandro Piangiamore, si conclude dunque una stagione che ha visto il MAG attivarsi nel 2013 su diversi e nuovi fronti, ottenendo risultati che hanno incontrato sia il favore e l'incremento dei visitatori che il consenso dell'amministrazione pubblica in termini di direttive di politica culturale.
Nel corso del 2013 il MAG, nelle sue due sedi del Museo di Riva del Garda e della Galleria Civica G. Segantini di Arco, ha riscontrato 32.606 entrate rispetto alle 30.029 dell'anno precedente.
 
Nelle due sedi del MAG Museo Alto Garda, storia, archeologia, arte, contemporaneità e paesaggio dialogano in un reciproco confronto il cui esito è il prodotto di una ricerca che investe vari ambiti e declinazioni della produzione artistica, guardando al proprio patrimonio per interpretare il presente e il futuro.
Nel corso del 2013 il MAG ha portato avanti diverse visioni che possono riassumersi nelle seguenti linee guida, perseguite con soddisfazione e certamente valide per il futuro della realtà museale altogardesana.
 

  
 Intensificazione dei rapporti con i soggetti che operano nel medesimo settore
Nel corso del 2013 il MAG ha invitato a intervenire nella costruzione del processo culturale i principali enti museali della provincia che potessero contribuire alla realizzazione ottimale di reciproci obiettivi, anche in un'ottica di economia di scala e di manifestazione concreta del concetto di sistema.
In questa visione si inseriscono i progetti dedicati al contemporaneo realizzati in collaborazione con il Mart di Rovereto, quali In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo, con la personale di Claudio Olivieri, e Der Blitz. Ricerca, azione e cultura contemporanea, una piattaforma multidisciplinare che ha visto la realizzazione delle mostre Il/Naturale, Tutto il vento che c’è e il ciclo di approfondimenti Dialoghi.
L'intesa con il Mart ha inoltre prodotto una rinnovata visione in merito all'interpretazione dello spazio espositivo dedicato a Giovanni Segantini, nell'omonima Galleria di Arco.
 
Grazie alla collaborazione instaurata invece con il Castello del Buonconsiglio, la Pinacoteca del Museo di Riva del Garda ha visto la produzione di due approfondimenti tematici nell'ambito del progetto In Pinacoteca. Ricerche di storia dell'arte, ovvero Pietro Ricchi a lume di candela. L'Inviolata e i suoi artefici e Mostri smisurati e creature fantastiche tra i flutti, quest'ultimo concepito come sezione rivana della mostra Sangue di drago squame di serpente tuttora in corso al Castello del Buonconsiglio.
Anche il Muse rientra nei progetti di collaborazione con il MAG, per quanto riguarda la realizzazione di future iniziative comuni che investiranno la realtà del Museo delle Palafitte di Ledro nella creazione di attività didattiche, percorsi di interesse archeologico sul territorio e momenti di valorizzazione delle tematiche ambientali e naturalistiche.
  
 Arco «luogo segantini ano» grazie alla Galleria Civica G. Segantini
A partire dalla fine del 2012, la Galleria Civica G. Segantini ha iniziato a configurarsi come spazio permanente dedicato al pittore divisionista nato ad Arco. Nel corso del 2013 si è intensificata l'attività, grazie anche alla collaborazione con il Mart, allo scopo di identificare la città di Arco come luogo segantiniano.
 
 Valorizzazione del patrimonio esistente
Fondamentale per il MAG il rapporto con il territorio e le associazioni. Attraverso iniziative legate all'editoria, alla didattica, alla ricerca, e grazie al nuovo progetto OpenMAG – Il Museo nella città, il Museo Alto Garda persevera, rafforzandolo sempre più, nel suo ruolo di conduttore di quel rumore di sottofondo in grado di stimolare e di sollecitare continuamente la vita della comunità dal punto di vista culturale.
 

 
 Particolare sostegno alle proposte che provengono dai giovani
Il MAG agisce, ogni volta che ve ne siano le possibilità e le condizioni, nell'ottica di favorire la collaborazione di giovani risorse alla realizzazione dei progetti, come dimostrano le attività svolte nel 2013, a partire dal tavolo di lavoro che ha dato vita alla piattaforma Der Blitz, alla progettazione delle attività afferenti a OpenMAG, fino alla didattica e alla curatela di varie iniziative.
 
Der Blitz. Ricerca, azione e cultura contemporanea
Alessandro Piangiamore
Tutto il vento che c'è
A cura di Veronica Caciolli, Denis Isaia, Federico Mazzonelli
Arco | Galleria Civica G. Segantini
12 ottobre - 1 dicembre 2013
Martedì - domenica 10.00 - 18.00
Ingresso libero
In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
 
Rappresentare un elemento inafferrabile come il vento: questo è l'obiettivo dell'artista siciliano Alessandro Piangiamore che, per il progetto Der Blitz. Ricerca, azione e cultura contemporanea, propone un lavoro oggetto di una residenza nell'Alto Garda, sfociato nella mostra Tutto il vento che c’è allestita alla Galleria Civica G. Segantini di Arco fino a domenica 1 dicembre.
Tutto il vento che c'è è una tappa di un progetto più ampio che l'artista porta avanti in tutto il mondo per indagare e rappresentare i principali venti del pianeta: si tratta del risultato di un'operazione concettuale iniziata da Piangiamore nel 2008 con una schedatura di tutti i venti che spirano sulla Terra, redatta con una paziente indagine svolta incrociando fonti sia scientifiche sia della tradizione folcloristica.
 
L'obiettivo principale consiste nel realizzare una sorta di ritratto per ogni vento che soffia, attraverso delle sculture prodotte di volta in volta con la terra dei luoghi specifici ed esposte poi al relativo vento.
Ciò che determina lo status di ritratto di queste sculture è rappresentato non tanto da quello che ne rimane, quanto più da ciò che da esse sparisce. Il risultato finale è ogni volta imprevedibile e irripetibile.
In questo progetto, come nel resto della produzione di Piangiamore, emerge la ricerca di un'immagine archetipica, attraverso l'uso di una materia concreta come la terra e un'altra assolutamente effimera qual è il vento.
In mostra sono presentati i monoliti collocati dall'artista nelle diverse zone del Garda, i quali nel tempo dei mesi trascorsi hanno assunto la forma che i venti del lago hanno scolpito su di essi, e una selezione di incisioni che restituiscono l'idea del paesaggio ispirate ai luoghi dove questi venti soffiano.
Alessandro Piangiamore ha mappato, dal Castello di Arco al Ponale, da Riva del Garda a Torbole, da Tempesta a Punta San Vigilio, da Sirmione a Peschiera, i seguenti venti: Ora, Ponal, Peler, Vinesa, Bali, Ander, Gardesana e Montes.
 
 Alessandro Piangiamore Enna, 1976
Ha all'attivo diverse personali presso istituzioni pubbliche e private, come la GAMeC di Bergamo e la Fondazione Brodbeck di Catania, e gallerie come Magazzino e Paolo Bonzano di Roma e Tiziana De Caro di Salerno.
Tra le mostre collettive si ricordano: 2ª Biennale di Sèlestat, a cura di Marc Bembekof e Julien Fonsaq (2013); Re-generation a cura di Ilaria Gianni e Maria Alicata (MACRO, Roma, 2012); Smeared with the Gold of Opulent Sun a cura di Chris Sharp (Nomas Foundation, Roma 2012); Mutiny seemed a probability (Fondazione Giuliani, Roma 2011); T2 – Le 50 Lune di Saturno a cura di Daniel Birnbaum (Castello di Rivoli, Rivoli 2008).

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