Home | Interno | Riva Arco Torbole | Martiri: celebrato l’80° anniversario a Riva del Garda

Martiri: celebrato l’80° anniversario a Riva del Garda

Il 28 giugno 1944 alcune decine di militari delle SS eseguirono una spietata repressione: uccisero 11 persone

image

>
Sono trascorsi ottant’anni. Il 28 giugno 1944 alcune decine di militari delle SS agli ordini del maggiore Rudolf Tyrolf, comandante della polizia tedesca di Bolzano, eseguirono di casa in casa tra Riva del Garda, Arco, Nago e Torbole una spietata azione repressiva.
L'esito: undici persone uccise, arresti e violenze.
Il ricordo di quell'orrore è sempre vivo nelle comunità dell'Alto Garda, che da tempo ne celebrano ogni anno il ricordo.
La solenne cerimonia di commemorazione dei Martiri del 28 giugno, svolta in modo congiunto dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole, è stata quest'anno a Riva del Garda.
 

 
La giornata è iniziata come di consueto a Riva del Garda con i tradizionali rintocchi della Renga, la campana della torre civica Apponale, presenti il sindaco Cristina Santi, la Giunta municipale e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone, i sindaci di Arco Alessandro Betta e di Nago-Torbole Gianni Miorandi e una folta rappresentanza delle forze dell’ordine e della associazioni combattentistiche e d’arma.
Presenti inoltre Adriana Impera, sorella di Eugenio, uno dei Martiri, studente del liceo Maffei ucciso nella sua abitazione all'alba del 28 giugno 1944; e Sergio Tosi, figlio di Valerio, uno dei protagonisti della Resistenza a Riva del Garda, da tempo residente in Norvegia.
Per l’Anpi c’era una delegazione guidata dal presidente trentino Mario Cossali e da quello dell’Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger.
Presenti anche tre ex sindaci di Riva del Garda: Bruno Santi, Paolo Matteotti e Claudio Molinari.
 

 
L’iniziativa è nata dalla proposta di un gruppo di cittadini rivani, accolta all'unanimità dal Consiglio comunale nel settembre del 2003, a ricordo perenne dei Martiri.
Come consuetudine, ai rintocchi della torre civica ha fatto seguito la deposizione di corone di alloro al sacrario dei Caduti e alla stele dei Martiri al cimitero del Grez. Corone di alloro sono state deposte anche ai tre cippi che in vari luoghi della città ricordano Enrico Meroni, Eugenio Impera e Gastone Franchetti.
La cerimonia congiunta, in serata a Riva del Garda, è iniziata alla loggia pretoria sotto i portici del municipio, presente la Fanfara alpina, con la deposizione di una corona alla lapide che ricorda i Martiri della libertà, presenti i tre sindaci, e l’allocuzione del sindaco della città ospitante.
 

 
«Sono trascorsi ottant’anni da quella terribile giornata che ha segnato le nostre comunità – ha detto Cristina Santi – una tragedia che ci portiamo dentro e che dopo tanti anni è rimasta, una ferita aperta e dolorosa.
«Oggi è compito di tutti noi mantenere viva questa memoria, in modo lucido, viva, per rivivere questi momenti che sono stati terribili.
«Una memoria che ci consente di essere coscienti che queste tragedie non si dovranno ripetere in un territorio come il nostro, di pace, di accoglienza e di convivenza civile.
«Qui non ci sarà mai e poi ma spazio per la violenza. In questi giorni ho avuto modo di leggere in anteprima le letture che sentiremo più tardi in Rocca e devo dire che sono state scioccanti, ho potuto riflettere su quanta violenza c’è stata e di quanto l’uomo possa essere spinto alla cattiveria.
«Ricordiamo oggi uomini che hanno perso la vita, che hanno subito arresti e violenze inaudite, che hanno lottato per dei valori e degli ideali, la democrazia, la libertà, la pace.
«Noi oggi tutto questo ce l’abbiano ma perché loro l’hanno conquistato, a costo della propria vita. Abbiamo una Costituzione che è moderna, libera, democratica e antifascista, e tutto questo grazie a loro.
«Io dico sempre che il principale modo per esprimere la propria libertà e il senso della democrazia è andare a votare. In questi giorni con l’alta astensione al voto mi sono resa conto che in questi ottant’anni abbiamo perso per strada un po’ di quei valori, che dobbiamo andare a recuperare.
«Questi Martiri li dobbiamo onorare anche in questo modo, andando a votare.
«Chiudo con un’altra riflessione: nelle cronache di questi giorni si legge di nostalgici rigurgiti che noi, in un paese democratico, non possiamo assolutamente accettare, non c’è spazio per nulla di questo.»
 

 
Ha poi preso la parola il presidente dell’Anpi locale Gianantonio Pfleger:
«Se oggi noi siamo qua è perché abbiamo una democrazia le cui radici sono state alimentate dal sangue dei nostri Martiri. E chiunque offende quelle persone offende anche me, e spero offenda tutti voi.
«Nelle istituzioni ci sono purtroppo persone che offendono i Martiri della Resistenza, offendono chi ha lottato per la libertà d’Italia. E nega il valore della Resistenza, valore riconosciuto anche dagli alleati.
«Il generale Alexander ha detto chiaramente che grazie alla Resistenza italiana la guerra è stata accorciata di quasi sei mesi.
«Immaginiamo cosa sarebbe successo se l’Italia avesse dovuto subire sei mesi in più di occupazione nazifascista. Quanti morti, quanto sangue, quanta fame. Quanti bambini sarebbero stati massacrati come a Marzabotto. O morti di fame, semplicemente, perché quel regime ci aveva portato a fare le guerre insensate per invadere i popoli.
«La democrazia nata dal loro sangue ci ha portato a un’Europa che ha abolito i confini, ma non distruggendoli con le armi: sono stati i popoli a togliere i cippi e a dire: viviamo assieme.
«Questo è il grande valore della Resistenza, il grande valore di chi a Ventotene in piena guerra ha pensato a un progetto di Europa basata su popoli e non su nazioni, che sono continuamente a battersi per avere qualcosa in più a svantaggio dell’altro.
«Per poter camminare tutti assieme, perché a camminare assieme si va sempre più lontano».
 
A seguire, la sfilata con in testa la Fanfara alpina di Riva del Garda fino alla Rocca dove, nel cortile interno, la commemorazione è proseguita con una reading/performance della Compagnia delle Nuvole, con musiche dal vivo di Carlo Cenini (consulenza drammaturgica di Anpi Alto Garda e Ledro, Orietta Masserini e Graziano Riccadonna).

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande