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Padre Mario Borzaga beato in Laos domenica 11 dicembre

A Trento vescovo presiede una S. Messa in Sant’Antonio alle ore 10.30 – Il 30 aprile 2017 la festa diocesana di ringraziamento

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Domenica prossima, 11 dicembre 2016, sarà proclamato beato p. Mario Borzaga, il missionario  trentino martire in Laos nel 1960, a soli 27 anni, insieme al suo catechista Paolo Thoj Xyooj, non ancora ventenne.
La cerimonia di beatificazione si terrà a Vientiane, capitale del Laos. In contemporanea, a Trento, sarà celebrata una s. Messa alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio, a pochi passi dalla casa natale di padre Mario, in via Gorizia.
La s. Messa sarà presieduta dall’arcivescovo Lauro Tisi e sarà preludio alla grande festa diocesana di ringraziamento in programma domenica 30 aprile 2017.


 
 PADRE MARIO, DIARIO DI UNA VITA (Trento 1932 – Laos 1960) 
Mario Borzaga nasce a Trento il 27 agosto del 1932 nel rione della Bolghera allora parrocchia del Duomo. In Duomo viene battezzato il 4 settembre 1932.
Nel 1943, a 11 anni entra nel seminario diocesano, a quel tempo sfollato in vari paesi del Trentino, a causa della guerra.
Mario frequenta la prima media a Drena e la seconda a Roncone: tappe che egli ricorderà «come una delle più belle grazie della mia vita».
Dopo due anni rientra a Trento nel seminario distrutto dai bombardamenti. Prosegue i suoi studi fino alla prima teologia.
Il 16 giugno 1951 a Rovereto sostiene gli esami e ottiene la maturità classica.
Già negli anni del liceo cresce in lui il desiderio di essere missionario «per far conoscere Gesù a chi ancora non lo conosce».
Egli sceglie i Missionari Oblati di Maria Immacolata (O.M.I., fondati da Sant’Eugenio de Mazenod) per la sua particolare simpatia per le terre fredde del Polo Nord, le cui immagini ha potuto vedere fin da ragazzo sulle riviste missionarie.
L’11 novembre del 1952 Mario inizia il noviziato a Ripalimosani in provincia di Campobasso. Dal novembre 1953 prosegue gli studi di teologia a San Giorgio Canavese in Piemonte. Fa la sua Professione religiosa perpetua come Oblato di Maria Immacolata il 21 novembre 1956.
Viene ordinato sacerdote il 24 febbraio 1957.
Il 28 aprile seguente celebra la Santa Messa solenne nella cattedrale di Trento, la sua parrocchia di origine; nel frattempo nasce la nuova Parrocchia di Sant’Antonio.
 
In quell’anno p. Mario chiede al Padre Generale di poter partire per la missione in Laos. A fine ottobre dello stesso anno parte da Napoli con altri cinque compagni.
L’ 1 dicembre 1957 arriva alla sua prima destinazione in Laos: Paksane. Subito si immerge nello studio della lingua e nella conoscenza della cultura e inizia un primo lavoro di apostolato.
Ai padri italiani è affidata la parte nord del Paese, con sede a Luang Prabang.
Dopo più di un anno Mario viene mandato nel villaggio di Kiuchatian, in zona montagnosa abitata da diverse etnie e particolarmente dai Meo.
Inizia subito a studiare questa seconda lingua. L’8 dicembre del 1959 è ufficialmente nominato parroco della piccola comunità di cristiani. Si impegna con ardore nella parrocchia affidatagli e visita le piccole comunità dei catecumeni disseminate sulle montagne.
Il 24 aprile del 1960, domenica in Albis, celebra la Santa Messa a Kiuchatian. Il 25 parte con il catechista Paolo Thoj Xyooj per uno dei suoi viaggi missionari, programmando il ritorno entro una quindicina di giorni. Invece non lo si vedrà più, né lui né il catechista: il silenzio, nessuna testimonianza.
I corpi dei due, ufficialmente dispersi, non saranno mai ritrovati. Solamente nel 2000, per fonte indiretta, giungerà la notizia con particolari attendibili dell’uccisione sua e del catechista.
La lettura degli scritti di Padre Mario, soprattutto del suo «Diario di un uomo felice», si rivela una miniera inesauribile per comprendere il segreto della sua vita interiore.
Soprattutto egli descrive il suo camminare deciso e sicuro verso la vetta del Calvario con animo calmo e gioioso.
Attraverso i suoi scritti egli vuole donare, condividere, far scoprire e far vivere il segreto della «gioia che trabocca dalla Croce».
 
 LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE 
L’iter della Causa di Beatificazione di padre Mario Borzaga, O.M.I., e del suo giovane collaboratore, il catechista Paolo Thoj Xyooj, era stata avviata dai Missionari Oblati il 5 novembre 1977.
Per padre Mario il processo ordinario fu però effettuato nell’Arcidiocesi di Trento negli anni 2006-2008 su sollecitazione e forte interessamento dell’Arcivescovo Luigi Bressan, già Delegato Apostolico proprio nel Laos.
Il 5 maggio 2015 è stata riconosciuta la validità del martirio («in odio alla fede») di P. Mario e del suo catechista.
Papa Francesco ne ha quindi decretato la Beatificazione insieme con altri 15 martiri: sacerdoti e laici laotiani e  altri missionari francesi degli Oblati di Maria Immacolata e della Società per le Missioni estere di Parigi.
Domenica 11 dicembre 2016 nella città di Vientiane nel Laos, presieduto dal Cardinale Orlando B. Quevedeo, anche lui degli Oblati, Arcivescovo di Cotabato (Filippine), si tiene il Rito per la Proclamazione a Beati di questi Martiri in Laos con la lettura del Decreto di Beatificazione, recante la stessa data, firmato da Papa Francesco.
 
 SANTI E BEATI TRENTINI 
I santi di origine trentina o martiri nella nostra terra sono sette: San Vigilio e i tre martiri anauniesi Sisinio, Martirio e Alessandro, Massenza, Romedio, Paolina Visintainer.
Sono particolarmente legati al Trentino anche i santi: Ermarcora e Fortunato (secondo una tradizione non confermata tra i fondatori della Chiesa a Trento) Daniele Comboni, Giuseppe  Freinademetz.
I «beati» sono sette: i vescovi Adelpreto e Giovanni Nepomuceno De Tschiderer, Stefano Bellesini, Antonio Rosmini, Odoardo Focherini  (nato a Carpi ma da genitori solandri) e le religiose Giovanna Bonomo (di Borgo) e Maria Serafina Micheli (del Primiero). A loro si unisce ora padre Mario Borzaga.
Tredici i missionari martiri trentini che hanno perso la vita nell’esercizio del loro ministero.

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