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Padre Mario Borzaga sarà beatificato domenica 11 dicembre

Una data attesa. La gioia dell’arcivescovo Lauro e della sorella del missionario martire. «Da lui la lezione evangelica più grande: chi si umilia sarà esaltato»

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Un nuovo beato trentino. E’ Il missionario padre Mario Borzaga, martire in Laos nel 1960 a soli 27 anni.
Sarà beatificato a Vientiane, capitale del Laos, domenica 11 dicembre 2016, insieme al catechista laotiano Paolo Thoj Xyooj, morto insieme a padre Mario.
Con loro saranno beati altri quindici martiri, caduti nel Paese del sud-est asiatico per testimoniare la loro fede, soprattutto negli anni Sessanta.

La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Orlando Quevedo, arcivescovo di Cotabato nelle Filippine, membro della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata (OMI) a cui apparteneva anche padre Mario.
«Una gioia che colma un’attesa lunga e incerta», commenta padre Alberto Gnemmi, superiore della Congregazione, citando la lettera della Segreteria di Stato vaticana che stabilisce, su disposizione di papa Francesco, il giorno della beatificazione.
La lettera, indirizzata al Postulatore Generale della Congregazione padre Thomas Klosterkamp, è datata 18 agosto 2016 ma è stata resa nota solo ora.
L’arcivescovo Lauro annuncia una grande festa di ringraziamento per la beatificazione, a Trento nell’aprile 2017. 
«Un figlio di questa terra – riflette monsignor Tisi – ci ha dato la lezione evangelica più grande: il seme che cade in terra muore, ma porta molto frutto.
Il martirio di padre Mario dimostra che la vita messa in gioco per raccontare l’amore infinito di Dio per ogni uomo e soprattutto per i più piccoli capovolge le gerarchie umane.»
 
Citando gli scritti di Borzaga (raccolti in «Diario di un uomo felice»), in cui il missionario paventava il martirio, l’Arcivescovo conclude: «Padre Mario era gioiosamente innamorato di questo Dio che mette se stesso in fondo alla lista e dice chi si umilia, sarà esaltato. Questo è il senso della beatificazione.»
Commossa la sorella di padre Mario, Lucia Borzaga, oggi 80 enne, l’unica di quattro figli ancora in vita: «Finalmente un punto fermo! Sono felice. Una notizia che attendevamo da tempo. Temevo di non poter arrivare a vedere riconosciuto quanto la pur breve vita di mio fratello fosse stata straordinaria. Dio mi ha concesso questo dono. Grazie a coloro che hanno lavorato con me per la beatificazione.»
Lucia è anima dell’Associazione «Amici di Padre Mario», con sede nella Parrocchia di Sant’Antonio a Trento, il quartiere in cui il missionario martire era nato il 27 agosto 1932.
Proprio l’Associazione avviò la Causa di Beatificazione nel 2006, subito approvata dalla Diocesi di Trento con il grande sostegno dell’arcivescovo emerito Bressan e con l’autorizzazione della Conferenza Episcopale del Laos.
 
 IL MARTIRIO 
Padre Mario divenne prete nel 1957 e subito partì per la missione nel Laos in preda alla guerra civile.
Il 25 aprile 1960 s’incamminò, insieme al catechista laico Paolo, diciannovenne, per visitare alcuni villaggi nel nord del Paese.
Lungo il tragitto vennero però uccisi da alcuni guerriglieri Pathet Lao, contrari alla presenza dei missionari. Inizialmente furono considerati dispersi; dopo tre anni si ritenne fossero stati uccisi, ma il loro corpo non fu mai ritrovato.
Il passaggio determinante per la beatificazione si è avuto con il riconoscimento del martirio compiuto «in odio alla fede», come sottolineava il decreto firmato da papa Francesco il 5 maggio 2015.
 
 SANTI E BEATI TRENTINI 
I santi di origine trentina o martiri nella nostra terra sono sette: San Vigilio e i tre martiri anauniesi Sisinio, Martirio e Alessandro, Massenza, Romedio, Paolina Visintainer.
Sono particolarmente legati al Trentino anche i santi: Ermarcora e Fortunato (secondo una tradizione non confermata tra i fondatori della Chiesa a Trento) Daniele Comboni, Giuseppe Freinademetz.
I «beati» sono sette: i vescovi Adelpreto e Giovanni Nepomuceno De Tschiderer, Stefano Bellesini, Antonio Rosmini, Odoardo Focherini  (nato a Carpi ma da genitori solandri) e le religiose Giovanna Bonomo (di Borgo) e Maria Serafina Micheli (del Primiero).
A loro si unisce ora padre Mario Borzaga.
 
Tredici i missionari martiri trentini che hanno perso la vita nell’esercizio del loro ministero.

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