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Omelia di san Vigilio dell’arcivescovo Lauro, 26 giugno 2016

Purtroppo il maltempo non ha consentito la processione da S. Maria M. al Duomo

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Pur privato, a causa della pioggia, della processione dalla basilica di s. Maria Maggiore, si è svolto questa mattina in cattedrale a Trento il solenne pontificale in onore del patrono San Vigilio, presieduto, per la prima volta, dall'arcivescovo Lauro Tisi.
«Vigilio pastore in uscita» e ancora «maestro di attesa e di perdono». Così monsignor Tisi ha definito il vescovo fondatore della Chiesa trentina (morto nell’anno 400 d.C.) ricordando, nell'omelia, che «siamo chiamati ad attendere i tempi di ciascuno» e dobbiamo essere «consci che la vendetta è disarmata dal perdono.
«Di questo – ha aggiunto – ha enorme bisogno la società civile, attraversata da velenose forme di contrapposizione e di conflitto. Siamo schietti: stiamo litigando troppo!»
Invitando ad interpretare la vita come Gesù di Nazareth, capace di «lavarci i piedi», l’arcivescovo Tisi ha parlato del «bisogno estremo di abbassarsi» per cogliere «il volto rigato dalle lacrime per la mancanza del lavoro», così come «la domanda di vita e di dignità dei nostri fratelli migranti.
«Tanto più – ha aggiunto – in quest’Europa dove sembrano prevalere le facili vie d’uscita solitarie rispetto alla fatica di un cammino condiviso.»
 
Il tema del lavoro è anche uno dei passaggi più significativi della sua prima lettera alla comunità «Silenzio e attesa», posta personalmente dall’arcivescovo Lauro nelle mani delle autorità civili e militari presenti e distribuita all’uscita a tutti i fedeli.
«A loro, in conclusione, il grazie di monsignor Tisi e una menzione particolare per i preti: dal nuovo vicario don Marco Saiani ai parroci che danno lezione di generosità e lucidità, nonostante sia saltato – ha commentato il vescovo – il sistema della parrocchie. Ormai parliamo di aree di evangelizzazione. 
«Tuttavia – ha aggiunto – non conta quante parrocchie abbiamo, ma solo testimoniare la genuinità del Vangelo.»
Durante la s. Messa il sindaco Andreatta ha rinnovato il dono da parte della città dell’olio per alimentare la lampada ardente davanti all’urna con le reliquie di san Vigilio.
In piazza Duomo, tornato a splendere il sole, tradizionale distribuzione del pane di san Vigilio su iniziativa dei panificatori trentini.

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