Papa in aereo: «I capi musulmani condannino il terrorismo»
Lo ha detto durante il volo di ritorno dalla Turchia nella consueta conferenza stampa di fine viaggio
Sono sempre più interessanti le affermazioni che il papa fa in aereo a colloquio con i giornalisti che lo accompagnano.
L’altro giorno, mentre tornava dal Parlamento europeo, il Papa si era espresso sull’ISIS, l’auto eletto stato islamico: «Coi terroristi dialogo difficile, ma porta aperta». (Vedi nostro servizio)
Oggi ha detto qualcosa di molto importante, perché è quello che sosteniamo da tempo anche noi: l’Islam pacifico deve prendere le distanze dal terrorismo islamico. (Vedi nostro servizio)
Naturalmente non stiamo facendo un paragone irriverente, ma è esattamente quello che attendevamo da tempo.
«Il Corano è un libro di pace – ha detto il papa, – non si può equiparare islam e terrorismo, ma abbiamo bisogno che i leader musulmani condannino gli attentati terroristici.»
Il Papa risponde così alla prima domanda su islamofobia e cristianofobia.
«Tanti – aggiunge – sono oggi i martiri cristiani: li stanno cacciando dal Medio Oriente. E proprio da questo martirio che riguarda le varie confessioni cristiane nasce l’ecumenismo del sangue. I nostri martiri ci stanno gridando: Siamo una cosa sola.»
Il Papa ha ribadito la sua volontà di recarsi in Iraq, ma non vuole mettere a rischio la pace nel mondo.
«Però ora non è possibile – ha spiegato infatti – perché un suo viaggio creerebbe problemi di sicurezza alle autorità. Ma mi piacerebbe tanto e voglio andare.»
Ha quindi riaffermato che a suo avviso «l’umanità sta vivendo una terza Guerra mondiale a pezzi».
«Ci sono inimicizie ma ci sono cause economiche, c’è il dio denaro che è al centro e non la persona umana. Il traffico di armi è terribile, è oggi uno degli affari più fiorenti. Chi ha venduto armi chimiche alla Siria era forse proprio chi l’accusava di possederle. E per quanto riguarda le armi nucleari ha detto che l’umanità non ha ancora imparato la lezione.»
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