Home | Interno | Ambiente | Ripensare città e montagna per affrontare le sfide ambientali

Ripensare città e montagna per affrontare le sfide ambientali

Prosegue la rassegna «Sguardi sul mondo. Conoscere oggi per capire domani», organizzata da Sait per festeggiare i 125 anni dalla fondazione

image

Stefano Mancuso.

Dialogo sulla sostenibilità urbana e naturale, sinergia tra città e montagna, e l'importanza di integrare la natura nel contesto urbano.
Sono stati i temi al centro della seconda serata della rassegna «Sguardi sul mondo» organizzata dal consorzio Sait in occasione del suo 125° anniversario e ospitata alla sala inCooperazione a Trento.
 
L’evento è stato introdotto dal presidente del consorzio delle cooperativa di consumo, Renato Dalpalù, prima di lasciare parola e microfono al professor Stefano Mancuso, scienziato, botanico e saggista di fama internazionale, e a Massimo Bernardi, direttore dell’ufficio ricerche e collezioni museali del Muse – Museo delle Scienze di Trento.
«È un onore per noi ospitare personalità di spicco come Stefano Mancuso e Massimo Bernardi che – ha osservato Dalpalù - con la loro competenza arricchiscono il dialogo sul futuro del nostro territorio.  Questa rassegna ci permette di unire eccellenze locali, dalla ricerca alla cultura, per ripensare insieme il rapporto tra città e montagna».
 
Stefano Mancuso ha offerto una panoramica sul crescente impatto delle città sul pianeta. Citando i dati che evidenziano come solo il 2% delle terre emerse sia occupato da aree urbane, ma queste producano l'80% delle emissioni globali, Mancuso ha sottolineato l'urgenza di un cambiamento radicale.
«Siamo in un'era di accelerazione straordinaria dell'impatto umano sul pianeta. In soli 50 anni siamo diventati una specie prevalentemente urbana, ma questo ci impone di ripensare le nostre città per renderle sostenibili».
 

 
Il botanico ha parlato di «rivoluzione urbana», una transizione necessaria verso città più verdi, in cui la natura diventi protagonista. Tra le proposte di Mancuso, una delle più audaci riguarda la riduzione delle strade per fare spazio agli alberi, contribuendo così a raffreddare naturalmente le aree urbane.
Nel corso della serata, si è riflettuto sul potenziale di Trento, città inserita in un contesto montano, per diventare un modello di integrazione tra natura e urbanizzazione.
«Il futuro delle città come Trento – ha affermato Bernardi – potrebbe essere quello di fondersi con la montagna, creando un ecosistema che coinvolga l'intero territorio, non solo come spazio fisico, ma come luogo di vita, cultura e benessere».
 
Massimo Bernardi ha affrontato la questione del crescente desiderio di abbandonare le città per rifugiarsi in montagna, una tendenza vista come risposta alle tensioni e al sovraffollamento urbano.
Tuttavia, ha sottolineato la necessità di ripensare questa relazione: «Città e montagna – ha spiegato - non devono più essere viste come realtà separate, ma devono integrarsi, creando nuovi spazi di vita che sappiano rispondere ai bisogni di benessere e sostenibilità».

La rassegna Sguardi sul mondo proseguirà il 18 novembre sempre alla sala inCooperazione di Trento con inizio alle ore 20.30. Interverrà la giurista trentina Daria de Pretis sul tema «Il valore della Cooperazione nella Costituzione».

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande