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Rapina impropria al campetto dell’oratorio di Cavalese

Un giovane della zona ha tentato un furto, ma una volta scoperto ha reagito male

Nella tarda mattinata di giovedì 11 luglio, si è registrato un altro episodio particolarmente movimentato che ha visto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cavalese intervenire a seguito della commissione di una rapina «impropria», perpetrata all’oratorio di Cavalese ai danni di una giovane di minor età, che stava trascorrendo qualche ora di relax con il piccolo nipotino.
Nel merito si fa presene che l’oratorio è ubicato all’interno del Parco della Pieve ed è un' area frequentata principalmente da bambini con i rispettivi genitori, inoltre proprio in quello spaccato temporale era in atto un corso di orienteering e la presenza di giovanissimi era ancor più consistente tanto che l'azione  criminosa ha destato un certo sgomento tra i presenti.
 
Più precisamente, un giovane locale, dopo aver trascorso qualche ora sul prato dell’oratorio a prendere sole e aver studiato le possibili «vittime», individuava la borsetta di una ragazza che stava tenendo compagnia al nipotino e, avvicinatosi alla stessa, riusciva a sfilare il portafoglio prelevando del denaro.
L’azione però non sfuggiva all’occhio della giovane vittima che intimava al ragazzo di interrompere la sua condotta e restituirgli il denaro, di contro lo stesso minacciava la minorenne a non avvicinarsi a lui impaurendola.
A seguito degli urli, il rapinatore si dava alla fuga di corsa con una modesta somma di denaro.
 
La derubata nonostante lo choc riusciva ad avvertire immediatamente una sua parente che allertava direttamente un Ispettore della Compagnia Carabinieri di Cavalese che, avuta la descrizione del giovane, ne individuava l'identità, un giovane locale ben noto per fatti analoghi.
Di qui partiva una serrata ricerca del rapinatore in tutta la Val di Fiemme che veniva anche estesa nelle Stazioni Ferroviarie di Ora e Trento, grazie alla collaborazione delle rispettive Compagnie Carabinieri.
Il giovane, che nel frattempo si era nascosto nei boschi tra Cavalese e Varena, veniva informato da conoscenti delle ricerche condotte nei suoi confronti dai Carabinieri.
 
Successivamente il ragazzo locale sentitosi braccato rispondeva alla chiamata telefonica di un Maresciallo della locale Compagnia che ben conosceva il rapinatore per ragioni d’ufficio.
L’improvvisato rapinatore veniva quindi convinto dal sottufficiale a consegnarsi e, dopo pochi minuti seguendo le indicazioni impartite, scendeva dai boschi sino a raggiungere una strada dove vi erano ad attenderlo i Carabinieri di Cavalese che lo trasferivano in Caserma.
Lo stesso veniva pertanto sottoposto a fermo di indiziato di delitto e su disposizione del Magistrato di turno dr. Davide Ognibene, poi trasferito presso la casa circondariale di Trento.

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