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Note storiche sul Centro Glaciologico oggetto dei vandalismi

Per chi non conoscesse l'antica storia dell'edificio Julius Payer oggetto dei recenti tentativi di scasso, una breve traccia storica

Ne abbiamo parlato l’altro giorno in un articolo raggiungibile a questo link. Ora pubblichiamo una nota della SAT sulla storia del Centro.
Nei primi anni '90, gli operatori volontari del neocostituito Comitato Glaciologico Trentino SAT, con numerosissime ore di lavoro, recuperarono e ristrutturarono quello che stato uno dei primi rifugi del Trentino: la «Capanna Mandrone», costruita dalla «Sektion Leipzig» del DOeAV nel 1878.
Di fronte al Centro sorgono i ruderi della «Leipziger Htte», anch'essa costruita dalla «Sektion Leipzig» nel 1896 dal momento che il precedente rifugio risultava ormai insufficiente.
Questo rifugio venne distrutto da una granata italiana nel corso della grande guerra.
 
Grazie alla collaborazione fra SAT e l'allora Museo Tridentino di Scienze Naturali, nasceva così nel 1994 il Centro Studi Adamello «Julius Payer», all'interno del quale stata allestita una mostra permanente sui ghiacciai e sull'ambiente dell'alta montagna.
Il Centro dedicato alla memoria di Julius Payer, ufficiale e cartografo austriaco di origine boema, primo salitore dell'Adamello, che contribui alla conoscenza e all'esplorazione delle montagne del Trentino e in particolare del Gruppo Adamello-Presanella.
Fin da subito le finalità principali del Centro sono state quelle di far conoscere i ghiacciai e gli ambienti di alta montagna, promuovendo studi e ricerche nelle diverse discipline e divulgando i risultati ottenuti.
Il Centro offre inoltre una base logistica per corsi e appuntamenti di formazione e approfondimento per escursionisti, soci delle sezioni SAT e CAI, ma anche per studenti e scolaresche.
 
Nell'estate del 2004, a dieci anni dalla prima inaugurazione, il Centro stato completamente rinnovato nel suo allestimento interno, rivedendo e aggiornando in chiave moderna e divulgativa le tematiche scientifiche proposte al pubblico.
La lettura della mostra piacevole e «interattiva», grazie a plastici e «finestrelle» che si aprono e lasciano scorgere ricostruzioni tridimensionali di ghiacciai e ambienti alpini, mentre possibile toccare con mano molti altri aspetti e temi scientifici esposti nel Centro.
Un'attenzione particolare rivolta ai pi giovani visitatori del Centro e a guidarli nella loro scoperta del mondo dei ghiacciai «Giazz», un simpatico fiocco di neve che, muovendosi sul ghiacciaio fra mille peripezie e avventure, racconta la sua storia e quella dei suoi amici.

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