«Arancia Meccanica»: catturato altro componente della banda
L’arresto è avvenuto a Verona per opera dei Carabinieri di Verona Parona Valpolicella
E’ stato assicurato alla giustizia un altro giovane componente della banda che tra il mese di settembre 2016 ed il mese di febbraio 2017, si era resa responsabile della commissione di ben 6 rapine, 16 furti in abitazione ed attività commerciali e 5 tentati furti, delitti che avevano creato allarme sociale specie nella città di Trento ed in provincia per la particolare violenza posta in essere in alcuni di essi.
L’arresto di quest’ultimo soggetto è avvenuto in Verona, ad opera dei Carabinieri della Stazione di Verona Parona Valpolicella, nel pomeriggio del 21 giugno 2017.
I militari dell’Arma hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Trento, analoga a quella emessa nei confronti degli altri componenti della banda, già assicurati alla giustizia in data 15 giugno 2017, in occasione dell’operazione denominata «Arancia Meccanica».
Il soggetto colpito dal provvedimento restrittivo, di origini magrebine, si identifica in M. I., nato in Marocco il 04.05.1995, residente in provincia di Trento, celibe, nullafacente.
M. I. è risultato essere stretto collaboratore di B. P., con il quale ha condiviso tutti i fini illeciti dell’associazione criminale.
Insieme a B. P. ed I. A. è stato controllato e denunciato nel febbraio del 2016 dai Carabinieri di Rovereto (TN) per possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli, in quanto occultavano in alcune cavità della vettura sulla quale viaggiavano, vari arnesi atti allo scasso ed indumenti per il travisamento.
L’Arma di Villa Lagarina (TN), in quella circostanza, aveva deferito alla A.G. M. I., B. P. e I. A. anche per un furto e due tentati furti commessi il 5 febbraio us nel territorio di Rovereto.
In diverse circostanze il M. I. ha avuto un ruolo apicale nell’ambito dell’associazione a delinquere, avendo sostituito la figura del B. P. nella gestione delle attività illecite.
L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Verona a disposizione della magistratura trentina.
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