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Una settimana di grande lavoro per la Questura di Trento

I controlli hanno portato all’arresto di 5 persone, alla denuncia di 12 e alla identificazione di oltre 100 persone

Continua, malgrado le molteplici attività di Ordine Pubblico in atto, il controllo capillare della città di Trento e del centro storico da parte della Squadra Mobile della Volante e del Reparto Prevenzione Crimine, con numerose attività finalizzate non solo alla cattura degli autori dei reati ma anche al controllo di tutte quelle situazioni che potrebbero portare a comportamenti devianti.
In tale contesto la Squadra Mobile nella giornata di ieri ha arrestato un marocchino di 23 anni, già noto perché arrestato nel 2012, dopo una serie di rapine avvenute nel centro storico, in esecuzione dell’ordine di carcerazione per una pena di mesi 10 e giorni 29 di reclusione.
Durante le attività di indagine gli agenti hanno sequestrato nell’abitazione del giovane marocchino il cassetto di un registratore di cassa riconducibile al locale pubblico «Gelateria al Ponte», oggetto di furto nella serata del 22 dicembre 2016 e per tale motivo è stato, inoltre, denunciato per ricettazione.
 
 Gli arrestati degli ultimi sette giorni 
H.S. Marocchino del 1999, in esecuzione all’ordine di carcerazione ;
E.J.M. tunisino del 1981, per resistenza e violenza a pubblico ufficiale;
B.M. tunisino del 1990, in esecuzione all’ ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di rapina;
A.G. tunisino del 1990, in esecuzione all’ ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di rapina.
 
 I denunciati 
K.K. del 1981, per detenzione di sostanza stupefacente;
M.B. tunisino del 1981, perché inottemperante al decreto di espulsione;
T.A. trentino del 1984, perché colto in stato di ebbrezza alla guida del proprio veicolo;
Z.A. e T.N. trentini del 2001 e del 2000, per furto in un esercizio commerciale;
A. A. tunisino del 1988 per minaccia e lesioni;
M.S. sardo del 1961, per evasione dagli arresti domiciliari;
R.M. albanese del 1990, per detenzione di armi ed oggetti atti ad offendere;
R.I tunisino del 1984, inottemperante alla misura del divieto di ritorno nel comune di Trento;
B.S. moldavo del 1987, per falsa attestazione sulla propria identità personale;
E.H.W marocchino del 1979, inottemperante alla misura del divieto di ritorno nel comune di Trento;
T.C.V rumeno del 1984, perché colto in stato di ebbrezza alla guida del proprio veicolo.
I risultati elencati, commenta il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione, sono il frutto delle complesse attività di prevenzione e di repressione volute dal Questore D’Ambrosio con l’obiettivo del contrasto della microcriminalità e della ricerca della legalità e della sicurezza dei cittadini.

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