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Canal San Bovo: i carabinieri incastrano un cittadino austriaco

È risultato autore di vari furti in abitazioni isolate e di altre nefandezze del genere

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Ha avuto termine oggi un’attività di polizia giudiziaria posta in essere dai Carabinieri della Stazione di Canal San Bovo in collaborazione con gli agenti della locale Stazione del Corpo Forestale Provinciale, avviata verso la fine dello scorso mese di dicembre, quando fu sorpreso nei boschi del Vanoi un uomo di nazionalità austriaca, risultato al momento del controllo «itinerante e senza un preciso domicilio» che aveva con sé alcuni grossi zaini colmi di numerosi oggetti e attrezzi di dubbia provenienza.
Il controllo congiunto dei militari dell’Arma con gli agenti Forestali, rientrava in un servizio pianificato finalizzato proprio alla prevenzione e repressione dei reati, in particolare quelli di natura predatoria che di recente hanno avuto un incremento in questa zona, specie in danno di private abitazioni e masi isolati.
 
A seguito del controllo, l’austriaco 48enne, già noto alle forze di polizia, veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Trento per i reati di furto e ricettazione.
Le indagini concluse oggi dai militari della Stazione di Canal San Bovo, sempre in collaborazione con la locale stazione il Corpo Forestale Provinciale, hanno aggravato la posizione dell’austriaco, ritenuto responsabile dei reati di furto continuato aggravato, ricettazione e possesso di arnesi atti allo scasso.
Si parla di ben altri 13 furti, consumati con la tecnica dello scasso in private abitazioni ed esercizi commerciali non solo della zona di Canal San Bovo, ma anche dei limitrofi comuni di Castello Tesino e Pieve di Tesino.
 
Da detti siti, infatti, è emerso che il malvivente ha trafugato, nel periodo immediatamente precedente a quello del controllo di Canal San Bovo, svariati capi d’abbigliamento sportivo, attrezzatura agricola e per uso sportivo, coltelli, orologi e tanti altri oggetti tra i quali anche due autovetture e una bicicletta elettrica. Questi ultimi sono avvenuti nelle province di Trieste e Pordenone, per un valore stimato di euro 40.000.
La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari ed è in corso ulteriore attività investigativa per verificare eventuali altre responsabilità del soggetto nella commissione di simili reati.

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