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Cippato contaminato: le Forze dell’ordine scoprono una truffa

Frode in grande stile col traffico di legname contaminato ad uso combustibile

Il Corpo Forestale della Provincia in collaborazione con i Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Trento hanno scoperto una truffa in grande stile riguardante il traffico di cippato contaminato ad uso combustibile.
Il cippato è legname di scarto o residuo di potature, ridotto in scaglie e impiegato come materiale da combustione o in alcune produzioni industriali.
Alcune ditte del meranese erano dedite a questo traffico illecito mettendo in campo diversi operai ed una decina di mezzi tra autoarticolati e macchinari per la triturazione del legno; le indagini svolte hanno consentito di porre definitivamente fine a questo reato denunciando alla Procura della Repubblica di Bolzano i soggetti coinvolti e sequestrando le aree di deposito, diversi autoarticolati e macchinari per la triturazione.
Il traffico illecito consisteva nel trasferire con gli autoarticolati grandi quantità di rifiuti speciali legnosi presso un’area appartata dove venivano sminuzzati con macchinari idonei alla produzione di cippato ad uso combustibile. Il materiale stoccato sull’area consisteva in travame derivante da demolizioni edili, pannelli truciolati, pannelli da armatura e casseformi contenenti colle e vernici, infissi ed addirittura mobili e pannelli laminati in plastica, tale materiale è classificato come rifiuto speciale e deve essere smaltito per legge a pagamento presso i centri di riciclaggio.
 
L’utilizzo di tali rifiuti quali cippato ad uso combustibile è particolarmente pericoloso per la salute a causa dei gas velenosi che si sviluppano durante la combustione e rischia anche di danneggiare gli impianti di riscaldamento e stufe.
Il Corpo Forestale della Provinciale di Bolzano ed  i Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Trento, avvalendosi anche del Nucleo elicotteri, hanno tenuto sotto osservazione tali attività per più di un anno e mezzo documentando nel dettaglio l’attività intensa e continuativa sotto il coordinamento di Giancarlo Bramante della Procura della Repubblica di Bolzano e della Direzione Distrettuale Antimafia di Trento.
L’operazione condotta ha consentito di scoprire e bloccare alcuni soggetti che con la loro condotta fraudolenta manipolavano il mercato e rischiavano di gettare cattiva luce sul settore del cippato naturale che ha invece un alto valore ecologico essendo un’alternativa sostenibile rispetto ai combustibili fossili.
Ulteriori controlli e monitoraggi della filiera del cippato saranno predisposti dagli organi di competenza.

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