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Sgominata la banda dei Sinti specializzata in furti in Trentino

Arrestati in cinque: in un anno un bottino di 150mila euro – L’accusa più pesante è l’associazione per delinquere – Erano beneficiari di sussidi provinciali

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Il comandante della compagnia carabinieri di Riva del Garda, cap. capitano Marcello Capodiferro.

Si tratta di due famiglie di Sinti residenti nelle Giudicarie a nella Valle dell’Adige, che i Carabinieri della compagnia di Riva del Garda è riuscita a sgominare nel corso dell’operazione definita Bedi (Polizia).
Trattandosi di gruppi familiari, la struttura dell’organizzazione era piramidale propria delle associazioni per delinquere. Stavolta dunque non se la caveranno con una condanna lieve.
Da notare che gli arrestati risultavano «nullafacenti» e beneficiari dell’assegno di cittadinanza e di abitazioni Itea.
Ci domandiamo se questi benefici verranno conservati… E se magari la prossima volta verranno fatti controlli più accurati.

La compagnia di Carabinieri di Riva del Garda ha concluso una complessa indagine che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 5 uomini (tutti nomadi italiani di etnia SINTI) per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti, avvenuti tra il gennaio ed il dicembre 2015.
L’indagine ha tratto origine da diversi furti avvenuti nella Provincia di Trento (Vigolo Vattaro, Calavino, Aldeno, Dro) e in particolare nelle Valli Giudicarie e Rendena, da cui è partita poi l’attività condotta con l’ausilio delle Stazioni Carabinieri di Tione di Trento e Ponte Arche che ha portato alle misure cautelari.
 
Gli arrestati sono Pasquale Luciano, 55enne nativo di Merate (LC), Reichast Sebastiano, 31enne originario di Romano di Lombardia, Reichard Stefano, 46enne nativo di Erba (CO), residente in provincia di Treviso, Pasquale Farfallino, 26enne e Reichard Cristian, 19enne; questi ultimi entrambi nativi di Gavardo (BS) e residenti a Comano Terme.
I cinque sono tutti pluripregiudicati, con precedenti specifici. Reichard Stefano e Cristian, insieme a Pasquale Farfallino, hanno ricevuto l’ordine di custodia cautelare direttamente in carcere dove erano già detenuti per il furto avvenuto il 21 dicembre a Iavrè al bar «Barbaluba», attività svolta nell’ambito delle operazioni della presente indagine e nella quale venne tratto in arresto in flagranza anche Budai Gabriel Ludovic, neo 18enne di origine Rumena.
In quell’occasione furono anche recuperati i 10mila euro asportati dalla banda.
 

 
I furti imputabili all’associazione sono 47, tra i quali il tentato furto presso la Chiesa e la Canonica di San Rocco di Trento del 23.10.2015 dove venivano comunque arrecati ingenti danni alle strutture. Il tentato furto della cassaforte presso il Supermercato Eurospin di Ravina del 28.11.2015; il furto presso la rivendita di tabacchi di madonna Bianca del 29.11.2015, luogo dove i malviventi abbandonavano una mola disco a sua volta oggetto di furto presso il magazzino Provinciale di Bleggio Superiore e utilizzata anche nei furti presso il distributore di carburante di Zuclo del 28.10.2015 (bottino di € 300) e presso il Bar Movida di Pietramurata di Dro del 29.10.2015 (bottino di circa € 5.000 in contanti contenuti nelle slot-machines); il furto di una VW Polo a Trento il 16.12.2015, auto utilizzata la stessa notte per asportare le slot-machines dal Bar STOP Caffè di Calavino (bottino di € 2.000).
 
Obiettivi del sodalizio sono stati anche numerosi Istituti Scolastici dove venivano asportate le attrezzature audio video, nonché gli incassi degli eventuali distributori automatici presenti nelle strutture.
L’associazione criminale si è contraddistinta anche per la spavalderia dimostrata nei tentati furti dello sportello bancomat presso l’Ospedale di Tione di Trento e delle cassette di sicurezza degli Uffici Postali di Bondo e Spiazzo
Non avendo alcun reddito derivante da attività lavorative lecite, il gruppo era anche dedito al furto di beni di prima necessità (viveri, bombole del gas, latte in polvere e carburante per i veicoli da loro utilizzati)
 
Oltre agli arrestati sono state denunciate a piede libero anche due donne che avevano un ruolo minore nella commissione dei reati.
Il gruppo era composto da un unico nucleo familiare del quale l’unico non legato da vincoli di parentela era il Budai, che aveva guadagnato la fiducia del sodalizio partecipando attivamente alla commissione presso l’Hockey Club Fiavè del 18.12.2015 con un bottino di circa € 3.000 e ingenti danni alla struttura comunale.
Il GIP di Trento dott.ssa Claudia MIORI su richiesta del Pubblico Ministero Dott.ssa Rosalia Affinito, in data 14 marzo 2016 ha emesso i Provvedimenti cautelari.

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