Home | Interno | Cronaca | Rubano in abitazione di Dimaro: arrestate due nomadi

Rubano in abitazione di Dimaro: arrestate due nomadi

Ai Carabinieri che le hanno sorprese in flagranza, hanno detto: «Siamo delle professioniste, non facciamo male a nessuno»

Nella tarda mattinata di sabato, due donne di etnia nomade sono state tratte in arresto in flagranza del reato di furto in appartamento dai Carabinieri del della Compagnia di Cles.
Le signore si erano furtivamente introdotte in un’abitazione di Dimaro e, con destrezza, avevano sfilato dalla borsa di una studentessa il portafoglio contenente documenti bancari e d’identità e 100 euro in banconote.
Per arrivare al loro fermo, i carabinieri sono giunti al termine di un lungo servizio di osservazione e pedinamento.
I militari si erano messi alle calcagna delle sospette verso le 10 del mattino, recependo una segnalazione dei colleghi della Stazione di Revò, i quali le avevano intercettate in quel centro abitato a bordo di un camper, controllate e ritenute sospette in ragione dei molteplici precedenti penali emersi a loro carico dalla interrogazione della banca dati in uso alle forze di polizia.
Il curriculum delinquenziale delle nomadi aveva portato gli operatori a richiedere il supporto di una pattuglia in abiti civili che potesse valutare, con la necessaria accortezza, la presunta pericolosità delle donne. Intuizione che si è rivelata credibile ed ha determinato l’arresto di entrambe.
 
Il sospetto che le nomadi, come si suol dire, non la raccontassero proprio tutta, è divenuto più forte quando il loro camper anziché dirigersi verso Trento (avevano raccontato di aver sbagliato strada e di essere dirette a casa, chiedendo peraltro lumi circa la corretta strada da percorrere per raggiungere il capoluogo di provincia) ha preso la strada della Val di Sole.
Poi, più volte, come ad individuare agevoli obbiettivi, ha percorso a bassa velocità i piccoli borghi che sorgono lungo la SS42 del Tonale e della Mendola prima di fermarsi, intorno all’ora di pranzo, in Dimaro.
Qui le seguite si sono mosse a piedi per le viuzze del centro fino a quando, furtivamente, si sono introdotte in un’abitazione la cui porta era stata sbadatamente (o per consuetudine, come talvolta, purtroppo, ancora accade) rimasta aperta.
Qui, con destrezza, senza cioè essere notate dai presenti, che erano seduti a tavola a consumare il pasto, hanno sfilato da una borsa lasciata all’ingresso un portafoglio. 
 
Tutto è successo sotto gli occhi dei Carabinieri della Compagnia di Cles, che le hanno bloccate non appena uscite dall’immobile.
Le donne non hanno potuto che ammettere le proprie responsabilità e consegnare il maltolto.
Curioso particolare: si sono definite delle«professioniste», ammettendo di vivere proprio di questo, «senza fare del male a nessuno». 
Anzi - aggiungiamo polemicamente noi - sono loro a correre rischi nel caso venissero sorprese dai derubati...
La vittima del reato si è accorta del furto solo quando i militari hanno bussato alla porta di casa per la riconsegna del portafoglio.
Le due saranno giudicate con rito direttissimo presso il Tribunale di Trento.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande