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La problematica dell’orso tira ancora: è troppo ghiotta

Imbrattati i cartelli di Grigno per agevolare integrazione dell’orso in bassa Valsugana

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È giunto in redazione in forma anonima (si fa per dire) un avviso in cui si comunica che il Comune di Grigno è stato imbrattato con scritte contro chi ha semplicemente avvertito che un orso si stava aggirando per le fattorie della zona.
Cioè altro non si era fatto che chiedere alla Guardia Forestale di precisare se il pericolo esistesse e, se sì, in quale misura.
La scelta di attaccare chi ha proposto di affrontare col buonsenso la problematica dell’orso ci pare l’ennesima dimostrazione di come la gente abbia bisogno di qualcosa contro cui lottare. Non importa se nel bene o nel male, ma evidentemente c’è bisogno di individuare un nemico anche se non esiste.
Una sorta di «deserto dei tartari», i cui tartari hanno ancora il terribile torto di non essere un nemico.
 
A Grigno è stato applicata sul municipio la scritta «giù le mani dall’orso». Applicata, nel senso che non hanno imbrattato la facciata: l'hanno scritta su uno striscione di naylon e poi attaccata al muro. Magari si tratta di ecologisti che non vogliono sudiciare l’ambiente, ma più probabilmente non volevano essere colti sul fatto, tanto vero che sulle scritte d’ingresso del paese è stato usato lo spray.
Hanno coperto lo stemma e la quota del centro abitato. Ci domandiamo che cosa volessero dire con questo, ma forse è chiedere troppo.
Certo è che, con le problematiche vere che ci sono nel Paese e nel mondo, quello di esprimersi in maniera esagerata su tematiche facile preda della demagogia, aiuta la coscienza a sopportare il vuoto che comprende chi non è in grado di fare nulla.
 

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