Evasione fiscale a Milano con coop e fatture false
Ecco tutti i dettagli dell’indagine degli 007 dell’Agenzia delle Entrate
Sono 11 i funzionari delle Entrate che collaborano con la Procura della Repubblica di Milano e il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano per la realizzazione di un’operazione, che ha consentito di portare alla luce una maxi frode da 250 milioni di euro, di sequestrare beni per oltre 63 milioni di euro e di eseguire otto ordinanze di custodia cautelare.
L’operazione di oggi è solo l’ultima fase di una complessa attività di indagine messa in campo dagli 007 delle Entrate, che ha permesso di portare alla luce una frode fiscale articolata, messa in atto nei settori della logistica, del facchinaggio, trasporto su strada e servizi alle imprese.
Nel dicembre 2013 gli Uffici Antifrode dell’Agenzia delle Entrate hanno infatti effettuato accessi nei confronti di 18 realtà societarie operanti fra Milano e Roma. In campo un team di 37 funzionari dell’Ufficio centrale (19 funzionari, di cui 4 informatici), della Direzione regionale Lazio (14 funzionari) e della Direzione regionale Lombardia (4 funzionari).
L’azione degli uomini dell’Agenzia è stata decisiva per lo sviluppo delle indagini, in quanto in quella fase sono stati acquisiti importanti elementi di prova a carico dei reali «dominus» della frode, che godevano della complicità di professionisti compiacenti nella realizzazione delle attività illecite.
L’attività di raccolta di elementi di prova da parte degli uomini delle Entrate è stata fruttuosa, infatti nel marzo 2014, a pochi mesi di distanza dall’azione, è stata presentata al Pubblico Ministero l’informativa decisiva per la richiesta delle misure cautelari.
L’attività è frutto di un rapporto sinergico, voluto e coordinato dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano, Carlo Nocerino, che vede Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza impegnate all’unisono già dalla fase investigativa.
Attraverso un consorzio, l’utilizzo strumentale di società cooperative e un giro di fatture false, l’organizzazione acquisiva commesse a condizioni economiche vantaggiose per poi subappaltarle a cooperative di lavoro e produzione usate come serbatoi di manodopera (sotto costo e in nero) e svuotate delle risorse finanziarie attraverso prelevamenti di denaro contante.
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