In manette i responsabili di una serie di furti in appartamento
I Carabinieri di Cles sono riusciti a mettere il sale sulla coda a quattro incalliti malandrini al termine di una complicata indagine
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I Carabinieri della Compagnia di Cles, alle prime ore di oggi hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare dal GIP del Tribunale di Trento, dott. La Ganga, assicurando alla giustizia i responsabili di due furti e altri tentativi di furto in appartamento consumati nel più recente passato nella provincia di Trento.
A finire in manette quattro uomini residenti in Bolzano e uniti dal vincolo della parentela, Ferrari Michele, Ferrari Hermes, Ferrari Gabriele e Ferrari Kebir, noti alle Forze dell’Ordine poiché gravati da diversi e, per alcuni, specifici precedenti penali.
L’indagine, durata nove mesi e convenzionalmente chiamata tetra per ricordare proprio il numero degli indagati e rafforzare il concetto di sinergia che è sembrato ispirare la loro condotta, ha preso il via nel decorso mese di dicembre, esaminando le registrazione del sistema di videosorveglianza di una abitazione di Ossana «visitata» da alcuni delinquenti.
Una delle telecamere aveva immortalato il modello dell’autovettura a bordo della quale i malviventi avevano raggiunto l’obiettivo. Ed è stato lavorando sul parziale della targa ripresa dalla registrazione che i militari dell’Arma sono successivamente risaliti all’identità di uno degli indagati, Michele. Il quale il giorno in cui era stato consumato il reato, aveva in uso quel veicolo preso a noleggio da una società di di Bolzano.
Il giovane era incensurato, ma lavorando sui curricula delinquenziale di alcuni stretti familiari dell’uomo si è sostanzialmente rafforzato una precisa pista investigativa da seguire.
I militari hanno così dato via ad una serie di servizi di osservazione e pedinamento, ma non è stato facile, perché il gruppo era estremamente attento e di indubbia esperienza e affiatamento.
I quattro usavano sempre auto prese a noleggio dal giovane incensurato, facevano sopralluoghi in modo tale da non insospettire nessuno, colpivano a colpo sicuro e in qualche caso aprivano anche piccole casseforti.
Non sapevano dell’errore commesso a Ossana posteggiando l’auto nel campo di una telecamera ed erano ignari anche che alcuni appartamenti “visitati” avevano le telecamere interne in funzione quando i legittimi proprietari uscivano di casa.
Facevano i colpi negli orari di lavoro, la mattina verso le 9, il pomeriggio verso le 3.
Tutto questo è emerso nel corso dell’indagine che i militari hanno condotto con pazienza. La raccolta e l’approfondito esame del materiale in questione hanno consentito di elaborare un quadro indiziario piuttosto ricco e particolareggiato.
Tra le altre cose, i militari, durante una perquisizione eseguita presso le abitazioni degli indagati, hanno rinvenuto e sequestrato uno zainetto contenente attrezzi da scasso, insomma il kit del perfetto ladro, immortalato in varie registrazioni prese in esame, presupposto necessario per la misura cautelare di arresti domiciliari, sicuramente idonea ad arrestare il concreto rischio di reiterazione di analoghi illeciti comportamenti.
Già che si parla di domiciliari, è bene aggiungere che i quattro sono definiti nomadi anche se vivono in appartamenti a Bolzano, anche messi a disposizione dall’Amministrazione provinciale.
Nelle foto abbiamo preferito privilegiare i comandante dei carabinieri di Cles, capitano Stanco, mettendolo iun copertina. Sotto, i malandrini.
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