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I Carabinieri denunciano uno spacciatore di banconote false

La Questura accompagna alla frontiera un pericoloso spacciatore albanese

Le forze dell’Ordine stanno facendo il loro lavoro.
In mattinata un carabiniere di quartiere ha individuato un pregiudicato che aveva “speso” una banconota falsa da 50 euro.
Si tratta di un rumeno senza fissa dimora, che aveva pagato un caffè al Bar Roby di Via Travai con una banconota che è risultata immediatamente falsa.
Fermato dai carabinieri di quartiere, l’uomo ha spiegato che uno sconosciuto gli aveva cambiato la moneta raccolta con l’elemosina.
Il rumeno, che è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, è stato denunciato a piede libero per smercio di banconote false.
 
Nel corso della giornata, personale della Questura di Trento ha accompagnato alla frontiera aerea di Verona Villafranca, per il rimpatrio a Tirana (Albania) un pericoloso spacciatore, trentottenne cittadino albanese, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti, privo del permesso di soggiorno.
L’uomo era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Trento a 11 anni di reclusione e 100.000 euro di multa (ridotti in appello a 7 anni e 30.000 euro di multa) per aver organizzato in concorso con altri spacciatori, una consorteria criminale transnazionale operante tra Albania, Kossovo, Germania e Italia, con particolare riguardo alla costa pugliese e all’Asse del Brennero.
 
I criminali del sodalizio erano specializzati nell’importare nel territorio nazionale ingenti quantitativi di eroina e cocaina, e nella successiva gestione della rete di spaccio nel territorio italiano.
Era stato accertato nel corso delle indagini che le quantità di sostanze stupefacenti importate erano nell’ordine di svariate decine di chilogrammi di eroina e diversi chilogrammi di cocaina.
Dopo aver scontato diversi anni di reclusione, scarcerato in mattinata odierna, l’albanese è stato espulso in sostituzione della espiazione della pena detentiva. In caso di illegittimo rientro in Italia, verrà colpito dal ripristino della carcerazione per l’espiazione della pena detentiva residua.

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