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«Operazione Lampo» della Squadra Mobile di Trento

Setacciata la Portèla: 6 fermi di Polizia Giudiziaria per spaccio di stupefacenti

Nota. La Questura ci ha mandato un sacco di foto r un filmano. Ma visto che è quasi completamente censurato per non consentire il riconoscimento dei malandrini, abbiamo ritenuto inutile pubblicarlo.
Certamente è stato ripreso un mondo insano, di gente che compera e gente che vende droga.
Finché c'è domanda, ci sarà anche offerta.

La foto che segue riprende le auto della polizia che escono dalla Questura di Trento.

Nelle ultime ore, personale della Squadra Mobile, ha proceduto al fermo di PG nei confronti di sei soggetti, gravemente indiziati per lo spaccio al dettaglio di sostanza stupefacente nella nota piazza Portela e dintorni.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura, hanno avuto inizio nel mese di febbraio scorso, quando si è ritenuto opportuno svolgere, parallelamente alle innumerevoli iniziative di Polizia Giudiziaria adottate nel presidio della «Portèla» - che hanno portato a n. 6 arresti in flagranza di reato e al sequestro di circa 400 grammi di sostanza stupefacente, - un’attività più meticolosa e paziente al fine di raccogliere maggiori elementi investigativi e identificare il maggior numero di soggetti dediti a queste attività illecite.
 
Altri operatori, adottando le classiche tecniche investigative, hanno svolto in disparte accurati servizi di osservazione.
Posizionandosi in punti strategici sono state così effettuate riprese ad alta definizione, monitorando l’area pubblica giornalmente presidiata dagli spacciatori.
Tale attività, oltre a consentire di videoregistrare numerose cessioni di stupefacente, ha permesso di documentare le modalità di gestione della sostanza da parte degli spacciatori ed in particolare la “custodia” delle singole dosi nell’ambito della piazza.
Ad esempio, riguardo alle dosi di sostanza polverosa tipo cocaina ed eroina, considerato che esse trovano l’usuale conformazione in involucri di piccole dimensioni di forma più o meno sferica, si è osservato che vengono occultati nella bocca per essere agevolmente e rapidamente ingoiati in caso di interventi di Polizia, oltre ad essere prontamente reperibili per essere ceduti rapidamente all’acquirente.
Tale modalità fornisce un elemento di sicurezza allo spacciatore, poiché la singola dose di stupefacente rimane “esposta” ad un eventuale sequestro solamente nell’istante di consegna, quindi per un tempo estremante limitato.
 
Al termine dell’attività sono stati identificati ed indagati numerosi soggetti, per la maggior parte senza fissa dimora, di etnia nordafricana, pakistana e sub sahariana, tutti a vario titolo coinvolti nella cessione di eroina, cocaina e hashish in violazione all’art. 73 del Testo Unico in materia di stupefacenti.
Taluni dei soggetti indagati sono stati identificati mediante conoscenza diretta del personale impegnato nell’indagine, mentre altri a seguito di attività di comparazione dei volti filmati nei momenti delle cessioni/detenzioni confrontati con le effigi presenti in banche dati.
In esecuzione delle delegate attività di perquisizione, n. 6 soggetti indagati sono stati rintracciati e, analizzati i gravi indizi di colpevolezza raccolti, il concreto pericolo di fuga e i diversi precedenti a loro carico, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, si è proceduto al fermo di indiziato di delitto e pertanto sono stati condotti presso la locale casa circondariale.

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