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Riforma fiscale: servono certezze e velocità

Simone Zucchetti: «Serve una svolta tra fisco, imprese e contribuenti»

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Luci e ombre della riforma fiscale sono emerse questa mattina dal panel del Festival dell’Economia di Trento «Serve una svolta tra fisco, imprese e contribuenti». Jean Marie Del Bo, vicedirettore de Il Sole 24 Ore, ha chiesto agli ospiti un’analisi della situazione del fisco italiano e della nuova riforma fiscale.
In un’affollata sala di rappresentanza di Palazzo Geremia, ne è uscito un quadro variegato tra punti di forza e punti di debolezza, espressi attraverso lo sguardo di istituzioni, imprese, operatori del settore e specialisti.
Dopo un’intervista ad Ernesto Maria Ruffini, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, sono intervenuti Silvia Castagna, analista sociale, esperta in comunicazione e innovazione, Maria Pierro, docente di diritto tributario all’Università dell’Insubria, Livia Salvini, docente di diritto tributario all’Università Luiss Guido Carli, Lorenzo Fronteddu, direttore corporate affairs and communication JTI Italia, e Simone Zucchetti, partner dello studio Tremonti Romagnoli Piccardi e associati.
 
Esigenze trasversali: maggiori certezze e di tempi di risposta più veloci.
L’evento è stata l’occasione anche per presentare il nuovo Fondo filantropico Bruno Frizzera, dedicato al noto esperto fiscale trentino, scomparso all’età di 94 anni nel 2012.
Serve una svolta tra fisco, imprese e contribuenti Nella foto: Simone ZUCCHETTI; Jean Marie DEL BO;
 
Positiva l’analisi delineata da Ruffini rispetto all’apertura compiuta dall’Agenzia delle Entrate negli ultimi dieci anni verso il cittadino, il quale sembra apprezzare le innovazioni tecnologiche apportate:
«In soli due giorni, abbiamo registrato 7 milioni di accessi alla piattaforma per la dichiarazione dei redditi precompilata. 2 contribuenti su 3 hanno optato per la precompilata quindi possiamo dire di aver risposto ad una domanda della cittadinanza.»
Ruffini ha aggiunto altre innovazioni che hanno semplificato il rapporto con il contribuente, come la possibilità di delegare un familiare per le persone più anziane, la fatturazione elettronica, gli scontrini elettronici, la rateizzazione delle imposte, la possibilità di accedere alle banche dati catastali per controllare la situazione dei propri beni immobili, l’opportunità anche di prendere appuntamenti video con i funzionari.
 

 
C’è poi la novità del contraddittorio che aumenterà il dialogo tra Agenzia e cittadino con due risvolti interessanti: da una parte le criticità saranno spunti per migliorare la pubblica amministrazione e dall’altra, per affrontare questa mole di lavoro in più, l’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di assunzioni che ha portato finora a 11mila nuovi impiegati, a cui se ne dovranno aggiungere 8mila.
Dalla tavola rotonda è poi emersa la grande importanza che riveste il sistema fiscale per le dinamiche sociali e produttive.
 
Per Silvia Castagna il patto fiscale è il patto su cui si regge la politica italiana: «Spesso la questione fiscale emerge solo in campagna elettorale e, in effetti, dai sondaggi la semplificazione del fisco rimane sempre in testa alle classifiche di aspettative di riforma degli italiani».
Le docenti di diritto tributario Maria Pierro e Livia Salvini hanno messo in evidenza soprattutto le criticità della riforma analizzato dal punto di vista accademico.
La professoressa Pierro ha rilevato la possibilità di derogare al principio di buona amministrazione, al diritto di contraddittorio e all’accesso agli atti prospettando probabili contestazioni da parte della Corte di giustizia europea.
 
Per Livia Salvini l’uso dell’intelligenza artificiale nella gestione delle banche dati potrebbe avere dei risvolti negativi, chiedendosi come farà il contribuente a difendersi da una visione automatizzata delle banche dati.
Su questo punto è tornata Castagna con la seconda delle domande poste da Del Bo.
Per l’esperta in comunicazione e componente della Commissione AI della Presidenza del consiglio dei Ministri, l’intelligenza artificiale è un’innovazione da considerare al pari dell’invenzione della ruota e porterà grandi vantaggi al cittadino anche in ambito fiscale.
Permetterà, per esempio, di contestare direttamente l’algoritmo proprio interrogando l’intelligenza artificiale.
 
Lorenzo Fronteddu ha avanzato aspettative importanti rispetto ai decreti di applicazione della riforma perché «una buona pianificazione dei propri investimenti passa per una corretta pianificazione fiscale». L’attesa è che si possa sviluppare un rapporto alla pari tra imprese e istituzioni con un dialogo aperto in cui il fisco diventi alleato degli imprenditori.
Simone Zucchetti ha portato, infine, la visione dei grandi gruppi d’impresa e della fiscalità internazionale:
«Per noi è fondamentale definire i rapporti ex ante perché a livello internazionale i risultati non devono portare a esiti imprevedibili. Le procedure sono complesse ma posso testimoniare che il nostro sistema fiscale sul piano internazionale è recentemente evoluto.»
 
Il panel si è chiuso con uno spazio lasciato a Veronica Stefenelli e Simonetta Schillaci, rispettivamente nipote di Bruno Frizzera e vicepresidente del Fondo Filantropico Italiano, che hanno presentato il Fondo filantropico Bruno Frizzera nato per erogare borse di studio per la ricerca accademica.

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