Home | Esteri | Solidarietà internazionale | L’interrogazione di Rodolfo Borga sulla solidarietà internazionale

L’interrogazione di Rodolfo Borga sulla solidarietà internazionale

Ma non lasciamoci prendere dall’egoismo: la civiltà di un paese si riconosce dalla propria generosità

image
Il consigliere provinciale Rodolfo Borga ha presentato un’interrogazione per conoscere alcuni dettagli inerenti l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Trento su segnalazione dell’allora assessore alla solidarietà internazionale Lia Beltrami, di cui abbiamo dato notizia ieri (vedi).
L’interrogazione, di per sé corretta perché è giusto che la risposta venga data per vie ufficiali anziché tramite la stampa, in realtà è un modo per affrontare la legge provinciale che stabilisce che lo 0,25% del bilancio venga devoluto in beneficienza a favore di popolazioni residenti fuori dalla Comunità Europea.
Il precedente Consiglio Provinciale aveva discusso la possibilità di cancellare la norma rovesciando i termini: anziché «almeno lo 0,25%» si voleva scrivere «non più del 25%».
La correzione non è passata e ci sta riprovando adesso con il nuovo Consiglio provinciale. 
 
Premesso che il Consiglio è sovrano e che pertanto ciò che vorrà decidere sarà legge per tutti, vogliamo ricordare due principi fondamentali.
Il primo è che, per quanto possa sembrare paradossale, è proprio nei tempi di crisi che la solidarietà ha ragione di essere. È adesso che serve: è questa la via d'uscita, perché la solidarietà è una scelta etica di vita senza egoismo.
Se azzeriamo il livello di attenzione nei confronti di chi sta male veramente, non si va da nessuna parte. Non dimentichiamo che il Trentino, come l’Alto Adige, è stato poverissimo per secoli. Ora che abbiamo qualcosa di più, non dimentichiamoci di coloro che stanno come eravamo noi.
Il secondo riguarda la responsabilità istituzionale della solidarietà che ha portato il Trentino a essere conosciuto in tutto il mondo e rispettato. Basta parlare con un qualsiasi ambasciatore dei paesi dove operiamo. 
Il Governatore della provincia afghana Herat ha inviato all'allora presidente della Provincia autonoma di Trento Dellai un messaggio scritto in arabo e in inglese (è agli atti), dove lo prega di ringraziare la popolazione trentina per la sua generosità. Con 18.000 euro abbiamo costruito un acquedotto per 8.000 persone e portato quasi a zero gli attentati di quella zona...
Un paese civile, per quanto poco, deve dimostrare di non essere indifferente alle grida di dolore che si levano sempre più alte, sospinte da quella stessa crisi in nome della quale adesso vorremmo togliere quella voce dello 0,25%.
Un uomo di stato, come deve essere chi amministra il Trentino, deve avere una visione complessiva della situazione. Altrimenti prima o poi taglieremo anche altre voci all’apparenza inutili al benessere materiale, come la Cultura.
 
L’avete visto quel recente filmato girato ai bordi del deserto della Siria attraversato da un bambino di 4 anni (quattro) che camminava con un sacchetto di nailon contenente tutti i suoi averi? Era solo, non aveva nessuno. Sapeva di poter contare solo su se stesso. Lo vediamo nella foto, trovato dai volontari. Si chiama Marwan ed è stato fotografato da Andrew Harper.
Vogliamo davvero sforzarci a non commuoverci vedendo una scena del genere?
Vogliamo ricordarcene solo tra una generazione, come è accaduto per il bambino con le mani sulla testa mentre veniva deportato insieme agli altri ebrei dal ghetto di Varsavia? O come la bambina nuda spogliata da napalm in Vietnam che correva urlando verso il fotografo?
Non lasciamo che l’1,8 percento di mele marce, presenti inevitabilmente anche tra le associazioni umanitarie, possano guastare questo aspetto della nostra Autonomia.  
Per noi lo 0,25% è pochissimo, per quei bambini è la vita.

 
 INTERROGAZIONE
Solidarietà internazionale: che succede? 

La stampa locale dà notizia della revoca, con contestuale richiesta di restituzione, di alcuni contributi concessi negli scorsi anni a quattro associazioni operanti nel campo della solidarietà internazionale.
I contributi revocati, che ineriscono a progetti risalenti nel tempo sino all’anno 2005, ammontano a complessivi 634.000 euro circa, cui si aggiungono 61.000 euro circa a titolo d’interessi per un totale di quasi 700.000 euro.
Stando alla stampa, anche una quinta associazione sarebbe poi oggetto di attenzioni da parte della Provincia e Procura della Repubblica.
Quella della c.d. solidarietà internazionale finanziata dalla Giunta provinciale è questione che nella scorsa legislatura è stata ampiamente dibattuta.
Il sottoscritto consigliere ha cercato a più riprese, con mozioni, interrogazioni ed ordini del giorno, di introdurre criteri di sobrietà e responsabilità in una materia che ha costituito per anni ed anni terreno fertile per clientele, sprechi e gestioni personalistiche delle risorse pubbliche, che nulla hanno a che vedere con la reale solidarietà propria della nostra terra.
E ciò avendo ben riguardo a distinguere, per così dire, il grano dal loglio, e cioè l’attività di tante associazioni autenticamente trentine che si dedicano alla solidarietà internazionale, i cui progetti vengono proposti alla Provincia per il finanziamento, dalle iniziative decise discrezionalmente dalla Giunta ed affidate ad associazioni scelte dalla Giunta stessa, iniziative che, guarda caso, hanno dato origine negli scorsi anni agli interventi che più hanno fatto discutere.
A tal proposito è, infatti, opportuno ribadire che degli oltre 11 milioni di euro che la Giunta provinciale spende ogni anno in solidarietà internazionale, soltanto poco più della metà sono destinati ai progetti proposti da associazioni trentine.
Il residuo, detratto un 5% circa stanziato per le emergenze, è destinato “alle iniziative dirette (e discrezionali) della Provincia, programmate dalla Giunta provinciale e Centro di formazione alla solidarietà internazionale” (per una somma di circa 5 milioni di euro all’anno).
E proprio queste risorse, gestite discrezionalmente dalla Giunta provinciale, erano oggetto del disegno di legge che il sottoscritto, dopo la bocciatura della scorsa legislatura, ha ripresentato e che prossimamente andrà in aula, dove forse avrà miglior sorte.
 
Ciò premesso, riportiamo i dati che siamo riusciti a reperire relativamente ai casi in questione.
1) La prima associazione interessata è l’Associazione Italiana per l’Aiuto allo Sviluppo a favore dei Bisogni Internazionali IABI, che ha ottenuto contributi per quattro progetti, il primo dei quali risale all’anno 2005.
L’ammontare complessivo dei contributi revocati è pari a 395.000 euro circa, cui si aggiungono 41.000 euro circa per interessi.
Relativamente ai primi tre progetti la Provincia ha già saldato i contributi; per il quarto, dopo tre anticipi, il saldo è stato bloccato.
 I contributi sono stati saldati negli anni 2006, 2007, 2010 e 2011, mentre le verifiche circa il corretto utilizzo dei contributi erogati sono state effettuate dal 9 al 21 dello scorso mese di agosto.
Il 3 gennaio scorso, infine, la Provincia ha contestato per iscritto le gravi irregolarità riscontrate all’associazione, che ha risposto con controdeduzioni che non sono state ritenute convincenti; da qui la revoca dei contributi e la richiesta di restituzione.
L’associazione IABI ha sede in Trento e, come per le altre, il presidente è uno straniero e precisamente un Africano.
2) La seconda associazione interessata è l’Associazione per l’Unione alla solidarietà internazionale ed agli aiuti umanitari USIA, che nel febbraio 2012 ha ottenuto un contributo di 17.500 euro.
Effettuate le verifiche circa il corretto impiego dei contributi erogati nel periodo 9/21 agosto 2013, il 3 gennaio scorso la Provincia ha contestato le irregolarità riscontrate all’associazione, che ha risposto con controdeduzioni che non sono state accolte, da qui la revoca del contributo.
L’associazione USIA ha sede in Trento ed anch’essa è presieduta da uno straniero.
3) La terza associazione interessata è l’Associazione per Istruzione di Base E.B.E., cui la Giunta provinciale ha erogato tra il 2008 e il 2011 contributi per circa complessivi 155.000 euro relativamente a quattro progetti, tutti già saldati.
Effettuate nell’ottobre 2013 le verifiche circa il corretto utilizzo dei contributi erogati, nel gennaio 2014 i contributi sono stati revocati, senza che l’associazione neppure presentasse controdeduzioni.
L’associazione EBE ha sede in Trento; anch’essa è presieduta da una straniero.
4) La quarta associazione interessata è l’Associazione per la cooperazione e l’aiuto allo sviluppo, alla valorizzazione ed integrazione degli immigrati CASVI, cui la Provincia ha erogato contributi per circa complessivi 66.000 euro, relativamente a due progetti del 2003 e del 2009, già interamente saldati negli anni 2004 e 2010
Effettuate nell’agosto 2013 le verifiche circa il corretto impiego dei contributi erogati, nel gennaio scorso i contributi sono stati revocati, non avendo la Provincia ritenute fondate le controdeduzioni presentate dall’associazione.
L’associazione CASVI ha sede in Trento ed è presieduta da uno straniero di origini africane.
 
Da quanto sopra esposto si ricava quanto segue:
a) tutte e quattro le associazioni sono presiedute da un responsabile africano;
b) in tre casi le verifiche in loco sono state svolte nell’agosto 2013 (CASVI, USIA e IABI);
c) soltanto nel gennaio 2014 la Provincia ha formalizzato per iscritto alle associazioni le contestazioni, anche se in almeno tre casi non c’era alcuna istruttoria da svolgere, atteso che le opere finanziate molto semplicemente non esistevano;
d) dei complessivi 11 progetti finanziati 9 sono stati già saldati e l’ultimo dei saldi ha avuto luogo nel 2011 (ci sono saldi che risalgono al 2006).
Francamente singolare la situazione che emerge dai dati sopra riportati.
In primo luogo non può non rilevarsi come le verifiche siano state effettuate soltanto nell’anno 2013 e quindi, a distanza di anni dal saldo dei contributi concessi, saldo che pure dovrebbe presupporre una previa verifica circa l’impiego dei contributi (alcuni dei saldi risalgono addirittura ad anni prima dell’effettuazione delle verifiche).
Ci si chiede, pertanto, quale fossero le modalità previste dalla Provincia per verificare il corretto impiego dei contributi erogati, se soltanto a distanza di anni dal saldo del contributo si sono accertate non già semplici irregolarità, ma addirittura la mancata costruzione di immobili.
In secondo luogo è singolare che le associazioni in questione siano tutte presiedute da stranieri provenienti dalle zone ove avrebbero dovuto essere realizzati i progetti finanziati, quasi che le associazioni medesima siano state costituite ad hoc.
In ogni caso è evidente che non si tratta di associazioni trentine operanti nel settore della solidarietà internazionale.
Inoltre, balza agli occhi il lasso temporale trascorso in tre dei quattro casi tra le verifiche (agosto) e la formalizzazione delle contestazioni per iscritto (gennaio).
E ciò, come sopra rilevato, anche se di fatto non c’era la necessità di svolgere alcuna attività istruttoria.
Considerata la particolarità del momento (in ottobre si sarebbe votato) e lo stretto rapporto politico intercorrente tra l’assessore competente ed il candidato Presidente, la circostanza appare veramente singolare.
Ed a tal riguardo risultano essere francamente indecorose le manifestazioni d’indignazione di qualche esponente del PATT, che non più tardi dello scorso ottobre hanno candidato nella stessa lista in cui è stato riservato un posto per l’assessore Lia Beltrami.

Quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere
interroga il Presidente della Provincia al fine di sapere:

a) per quali ragioni soltanto nell’anno 2013 si è provveduto a verificare la correttezza dell’utilizzo dei contributi relativi a progetti assai risalenti nel tempo e già saldati da anni;
b) per quali ragioni, accertate nell’agosto 2013 le gravi irregolarità (addirittura la mancata realizzazione dell’opera finanziata) che poi hanno determinato la revoca dei contributi, soltanto nel gennaio 2014 la Provincia ha contestato per iscritto le irregolarità riscontrate;
c) quali sono le modalità previste per le verifiche finalizzate ad accertare il corretto utilizzo dei contributi per gli interventi di solidarietà internazionale;
d) quante sono ad oggi le associazioni presiedute da stranieri cui la Provincia ha concesso contributi nel settore della solidarietà internazionale;
e) quanti sono i progetti finanziati nel campo della solidarietà internazionale negli anni 2008/2012 dalla Provincia e per quanti di essi è stata verificato il corretto impiego dei contributi erogati;
f) quando sono state costituite le associazioni di cui in premessa.
 
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
cons. Rodolfo Borga

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande