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L’Italia sotto assedio: in arrivo centinaia di migliaia di migranti

Nei momenti di difficoltà il Paese dovrebbe fare quadrato e invece le opposizioni attaccano l’esecutivo a qualunque costo

Le opposizioni si stanno scatenando contro il governo incolpandolo dei naufragi che hanno portato la morte a oltre 100 immigrati in pochi giorni.
Comprendiamo che le opposizioni stiano facendo il loro lavoro, ma lo stanno facendo a spese dell’immagine del nostro Paese. E forse dobbiamo ricordarlo: il Paese siamo noi.
Ma di una cosa siamo certi: l’Italia può essere accusata di tutto fuorché di avere responsabilità nella morte di quei poveri disgraziati che provano raggiungere a tutti i costi il Bel paese.
 
La strage di Cutro è avvenuta in sostanza per tre ragioni.
La prima è a l’avidità immorale dei trafficanti di esseri umani che caricano all’inverosimile una barca fatiscente e non in grado di sostenere il mare.
La seconda è l’indifferenza della Grecia che ha impedito ai migranti di sbarcare nelle sue coste.
La terza è stata la manovra temeraria compiuta dal timoniere per far spiaggiare la barca e sbarcare così i passeggeri alla chetichella. Così facendo è andato a sbattere sugli scogli che non vedeva. Stipati nella stiva e magari incapaci di nuotare, i più non ce l’hanno fatta.
 
La sciagura accaduta ieri in Libia ha del grottesco, ma certamente non a causa dell’Italia.
Primo perché probabilmente qualcuno ha spinto i migranti a prendere il mare nonostante le condizioni proibitive e, come sempre, a bordo di imbarcazioni piccole e fatiscenti.
Secondo perché la richiesta di soccorso è giunta quando l’imbarcazione era ancora in acque libiche. I nostri guardacoste non possono invadere le acque territoriali.
Terzo, tutte le unità della Guardacoste erano impegnate a soccorrere migliaia di altri disgraziati che, in barba a un mare impraticabile, hanno tentato l'attraversata.
Quarto, solo navi già sul posto potevano soccorrere i richiedenti aiuto. La Guardacoste ha lanciato l’allarme invitando le navi di prossimità a correre in loro aiuto.
Quinto, il mare era troppo mosso ed è stato proprio la presenza della nave soccorritrice a provocare il ribaltamento della barca.
 
Purtroppo pare che la situazione si stia accanendo contro l’Italia.
I servizi segreti italiani dicono che stanno per partire 700mila migranti e che, con ogni probabilità, sono spinti a farlo da unità militari che controllano paesi africani e militarmente schierati dalla parte della Russia.
Noi non abbiamo motivo di dubitare su tali informative. E, comunque sia, ci aspettano mesi di duro lavoro sia per salvare i naufraghi che per sistemarli una volta giunti in Italia.
Basti pensare che da gennaio a oggi gli immigrati giunti in Italia sono 20.000.

Ci sono parecchie cose che si possono fare.
Anzitutto l’Europa deve intervenire. Per la precisione sono i Paesi Europei che devono intervenire, perché se l’Unione Europea lo vuole ma gli stati no, i migranti restano da noi.
L’UE dà due miliardi all’anno alla Turchia per contenere i migranti (che partono lo stesso). Li diano anche noi, che siamo sotto stress peggio della Turchia.
Poi i migranti vanno giocati d’anticipo. A cominciare ancora una volta dalla Turchia – che è nel Patto Atlantico – dove dovremmo aprire un'enclave italiano incaricato a vagliare in loco la legittimità dei richiedenti aiuto o asilo.
Poi magari li portiamo in Italia noi. Con una nave in buone condizioni si può fare un ottimo lavoro e a costi pari a un centesimo di quello che pagano oggi.
 
A monte di tutto, torniamo al discorso iniziale.
Le opposizioni devono smettere di accusare il Governo con argomenti che non reggono.
Quando il Paese è in difficoltà si deve far quadrato, non baruffe.

GdM

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