Marchionne laureato ad honorem in Ingegneria meccatronica
La lectio di Sergio Marchionne all’Università di Trento: «Auto e nuove tecnologie, ci aspetta una svolta dirompente»
Foto ©Giovanni Cavulli.
Sergio Marchionne è laureato in Ingegneria meccatronica all’Università di Trento.
Il titolo gli è stato conferito dall’Ateneo questa mattina nel corso di una cerimonia che si è tenuta nel Polo Meccatronica di Rovereto.
Una cerimonia affollata che ha visto l’ampia partecipazione del corpo accademico, di studenti e studentesse dell’Ateneo, di rappresentanti delle istituzioni e delle aziende con cui l’Università di Trento ha intrattenuto rapporti di collaborazione.
Il conferimento della laurea honoris causa è infatti un riconoscimento importante, che mette l’accento sulle iniziative didattiche e di ricerca che l’Ateneo ha avviato nel settore della meccatronica in stretta sinergia con Trentino Sviluppo e con le più vivaci realtà imprenditoriali e dell’innovazione presenti sul territorio.
Momento chiave della cerimonia, la consegna del titolo da parte del rettore Paolo Collini: «Conferiamo oggi a Sergio Marchionne la laurea per i meriti che ha dimostrato in ambito industriale».
Quindi una sottolineatura sul luogo scelto per il conferimento.
«Siamo qui al Polo Meccatronica per questa cerimonia perché qui si guarda al futuro» e al contributo che ricerca e innovazione possono dare al territorio e al sistema industriale.
Innocenzo Cipolletta, presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Trento, ha sottolineato soprattutto che «Marchionne ha saputo trasformare un’azienda in forte difficoltà in una grande azienda internazionale».
Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha ricordato tra l’altro che«Stiamo lavorando per un Trentino sempre più moderno, aperto, internazionale, ma soprattutto che si caratterizzi come terra di opportunità, in particolare per i giovani e la sfida del Trentino di creare un raccordo sempre più forte fra scuola e mondo del lavoro».
Foto ©Nadia Clementi/L'Adigetto.it.
A motivare la proposta della laurea honoris causa è stato il direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale, Dario Petri.
Il titolo di dottore magistrale in Ingegneria meccatronica a Marchionne è frutto di una proposta avanzata dal Dipartimento di Ingegneria industriale e successivamente accolta dal Senato accademico dell’Università di Trento.
«La proposta – si legge nella delibera del Dipartimento – trova motivazione nell’eccezionale professionalità, impegno ed efficacia di Marchionne nella gestione di diverse realtà industriali ai massimi livelli internazionali.
«La sua carriera professionale è connotata da una chiara visione strategica, tempestività e indipendenza di decisione.
«Queste qualità, supportate da una profonda competenza tecnica, gli hanno permesso di affrontare e di gestire con successo trattative estremamente complesse, favorendo in tal modo il rilancio del settore automobilistico nazionale e, di conseguenza, l’innovazione e lo sviluppo nell’ambito dell’Ingegneria meccatronica.»
«La motivazione della laurea honoris causa a Sergio Marchionne – ha detto Mauro Da Lio (Dipartimento di Ingegneria industriale) in un passaggio centrale della laudatio, il momento accademico ufficiale in cui si descrivono il valore e i meriti della persona a cui viene conferita – è quella di aver compreso le sfide per il settore automotive, l’evoluzione tecnologica sottostante con le opportunità e i rischi associati e di aver governato lo sviluppo di un settore fondamentale dal punto di vista sociale, economico e tecnologico.»
Foto ©Giovanni Cavulli.
La lectio di Marchionne
Il neodottore Marchionne ha poi preso la parola per la sua lectio.
«Se Trento è la migliore Università pubblica in Italia per le attività di ricerca – ha esordito, – se il nostro CRF di Trento è diventato un punto di riferimento per tutta FCA a livello globale, se possiamo contare su un luogo d’eccellenza come questo Polo scientifico… lo dobbiamo anche ad un’amministrazione illuminata, che crede nell’innovazione e che investe per svilupparla.
«Il Polo Meccatronica di Rovereto – un progetto innovativo creato su un’area industriale dismessa – non è solo una testimonianza di come sia sempre possibile cambiare, ricreare, rinnovare. È soprattutto un esempio, quasi unico, di integrazione tra imprese, enti pubblici, fondazioni di ricerca e università.
«Qui davvero si realizza quell’effetto-sistema di cui si parla spesso in Italia, ma che è poi così raro da ottenere.»
Marchionne ha poi concentrato il suo intervento sui cambiamenti tecnologici più significativi che vedremo nel prossimo futuro: i veicoli elettrici e le auto che si guidano da sole.
«Noi, in FCA stiamo lavorando su tutte le diverse forme di auto elettrica: dagli ibridi leggeri a 48 volt, agli ibridi tradizionali, ai plug-in, ai sistemi totalmente elettrici.
«Ma forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta.
«Quella dell’elettrico è un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato.
«È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni.»
Foto ©Nadia Clementi/L'Adigetto.it.
E sulla guida autonoma.
«I benefici che possono derivare sono moltissimi: in termini di sicurezza, riduzione del traffico e potenziale azzeramento degli incidenti causati da errore umano, oltre ad un nuovo livello di indipendenza e di qualità della vita per le persone anziane e disabili.»
Due gli approcci citati d Marchionne.
«Il primo, che potremo chiamare evoluzionista, prevede uno sviluppo progressivo della tecnologia, attraverso cinque livelli successivi.
«L’altro, di tipo rivoluzionario, consiste invece nel saltare la progressione e lavorare da subito allo sviluppo di un sistema totalmente autonomo.
«Noi, in FCA, pensiamo che il giusto approccio sia a metà strada. Per questo, da una parte, stiamo lavorando sull’evoluzione delle tecnologie, per tappe successive; dall’altra, siamo impegnati in un progetto rivoluzionario sulla guida autonoma insieme a Google.
«Noi crediamo che la guida autonoma sarà una realtà nel giro di un decennio e che i sistemi avanzati di ausilio alla guida svolgeranno un ruolo cruciale nel preparare legislatori, consumatori e aziende per un mondo in cui il controllo dell’auto sarà passato nelle mani dell’auto stessa.
«L’insieme di queste due forze di innovazione - propulsione elettrica e guida autonoma - provocherà un cambio di paradigma totale, che è destinato a cambiare il volto dei trasporti come lo abbiamo sempre inteso.»
Foto ©Nadia Clementi/L'Adigetto.it.
Infine un messaggio diretto a studenti e studentesse
«Voi avete la fortuna di essere a contatto con un’istituzione che ha saputo cogliere in anticipo le tendenze della società moderna.
«L’Università di Trento non è solo la migliore università statale per la qualità della ricerca in Italia. È soprattutto un Ateneo che ha dimostrato una mentalità aperta e ha realizzato un ambiente vivo e creativo.
«Ha stretto accordi con Università di tutto il mondo e con Istituti di ricerca europei e internazionali. Ha fatto da precursore anche su alcune delle grandi innovazioni che oggi si stanno facendo strada.
«Quando la nostra società sognava un futuro popolato di macchine volanti, alla fine del secolo scorso qui c’era qualcuno che già iniziava a lavorare sui sistemi cooperativi.
«Dietro allo spirito pionieristico, all’apertura internazionale, alle collaborazioni con il mondo scientifico, con le imprese e le istituzioni, c’è un’idea precisa. L’idea che, alla fine di tutto, il compito dell’Università sia quello di preparare le generazioni future, dare loro gli strumenti culturali ed umani per diventare, a loro volta, artefici di qualcosa di valore.»
Foto ©Giovanni Cavulli.
A margine della cerimonia Marchionne ha fatto visita ai laboratori della ProM Facility di Polo Meccatronica, accompagnato dai vertici dell'Ateneo trentino, dai rappresentanti delle istituzioni provinciali (erano presenti il presidente Ugo Rossi, il vicepresidente Alessandro Olivi e l'assessora all'Università e ricerca, Sara Ferrari) e da alcuni imprenditori del sistema trentino della meccatronica.
Durante la visita Marchionne ha potuto incontrare gli studenti e le studentesse della scuderia E-Agle Trento Racing Team.
La cerimonia è stata organizzata dall’Ateneo in stretta collaborazione con Trentino Sviluppo.
Foto ©Nadia Clementi/L'Adigetto.it.
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