La nota dei pubblici esercizi trentini sulla pandemia
Il fatturato dei pubblici esercizi del Trentino è diminuito, in media, di 32 punti percentuali tra il 2017 e il 2021
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Il fatturato dei pubblici esercizi del Trentino è diminuito, in media, di 32 punti percentuali tra il 2017 e il 2021. Il dato, riferito ai primi 9 mesi dell’anno per poter essere confrontato con l’anno in corso, è stato presentato questa mattina nella sede di Confcommercio dall’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino che nel pomeriggio terranno in presenza la loro prima assemblea annuale post pandemia. L’appuntamento è l’occasione per fare il punto sull’andamento della categoria dopo due anni molto difficili.
Alla conferenza stampa hanno partecipato la presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino Fabia Roman, Michael Giacomelli, segretario dell’Associazione, Marcello Condini, professore, commercialista e revisore dell'Associazione, Mauro Longo, fiscalista Servizimprese CAF Srl.
«Oggi pomeriggio - ha dichiarato la presidente Fabia Roman - abbiamo la prima assemblea annuale ed è un primo risultato. La socialità è nel dna della nostra categoria, e riusciamo a dare il meglio quando siamo uniti. Per noi questa assemblea significa un po’ ricominciare, perché crediamo molto nell’importanza delle relazioni, del dialogo e del confronto diretto. È stato un anno difficile e abbiamo il dovere di ricominciare: siamo una categoria combattiva, che riesce ad affrontare situazioni critiche. È difficile e questa volta sarà anche più dura del solito, ma ci riusciremo.»
L’andamento del settore
Marcello Condini ha illustrato alcuni dati raccolti nel corso dei due anni di pandemia, utili a fotografare la situazione del comparto. «La nati-mortalità delle imprese del settore ha segno negativo, con una perdita di circa 100 unità su un totale, attuale, di 1320. Il dato positivo per l’Associazione è che, nonostante questo calo, la percentuale di associati sul totale delle imprese è cresciuta, toccando quota 60%.»
«L’ultimo anno è stato particolarmente difficile e complicato, dal punto di vista dell’operatività dei pubblici esercizi. Perché oltre alle chiusure ed alle limitazioni sono intervenuti anche obblighi specifici per contrastare la pandemia, che ha causato ulteriori aggravi sulle imprese. La stagione estiva del 2021 era partita molto male, con un -30,5% di presenze a giugno rispetto al 2019, ma il miglioramento costante dei mesi successivi (luglio -7,9%, agosto +2,7%) ha portato ad avere un settembre con il +12,7%. Ciò si è riflesso naturalmente sul fatturato delle imprese: abbiamo considerato i primi 9 mesi dell’anno a partire dal 2017. Fatto 100 il fatturato medio del campione di aziende considerato, nel 2018 e nel 2019 avevamo registrato una crescita rispettivamente dell’8,75% e del 2,39%. Il calo nel 2020 è stato del 23,17%, mentre il 2021 ha segnato un -20,82%. L’unica nota positiva, se possibile, è che in provincia di Trento le aziende sembrano essere riuscite a contenere gli effetti negativi: in Trentino 12 imprese su 100 non hanno avuto alcun decremento di fatturato, per 70 su 100 vi è stata una riduzione fino al 50%, mentre solo 18 hanno registrato cali superiori al 50%. Per l’Italia questi valori sono sensibilmente diversi: 5 imprese non hanno avuto alcun calo, 36 hanno avuto un calo fino al 50% mentre 59 aziende su 100 in Italia hanno subito nel 2020 un calo del fatturato maggiore del 50% rispetto all’anno precedente».
Il dopo pandemia
«È importante - ha spiegato Mauro Longo - soprattutto l’estero: è lì che si può recuperare clientela e turismo. Lo Stato e la Provincia hanno corrisposto dei contributi: sufficienti oppure no, questo ha consentito alle imprese di contenere almeno in parte gli effetti della pandemia. Per il futuro occorre prima di tutto capire come agirà il Pnrr e che cosa prevederà la prossima legge di bilancio nazionale. La Legge di bilancio di quest’anno sarà fondamentale per capire che cosa prevede per le imprese. A breve dovrebbe arrivare un contributo perequativo che dovrebbe andare a ristorare le imprese che hanno subito perdite dovute al Covid-19. È stato annunciato e probabilmente arriverà entro l’anno. Un’altro intervento è il credito d’imposta per investimenti: se un’impresa fa investimenti in attrezzature e beni strumentali, le spetta un 10% di credito di imposta e questo è sicuramente un provvedimento interessante.»
«Abbiamo ancora bisogno di sostegno - ha detto Roman - perché ci sono ancora molte criticità. I nostri associati stanno tamponando, ad esempio, la mancanza di personale qualificato lavorando 12, 14 anche 16 ore, per non dover chiudere le aziende. Le imprese sono sotto pressione da mesi, e ciò non aiuta alla ripartenza. Le nostre imprese hanno bisogno di recuperare valore e rafforzarsi. L’impegno dell’Associazione, che oggi celebrerà appunto la propria assemblea annuale alla quale parteciperà anche Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe, è stare sempre vicina agli associati, sostenendoli e assistendoli e rappresentandone ovunque ve ne sia la necessità le esigenze ed i bisogni. Abbiamo bisogno di sostegno, quindi, sì, ma siamo anche fiduciosi: per le prospettive dei prossimi mesi e per il lavoro dell’Associazione e di Confcommercio Trentino sia sul reclutamento di personale, come il progetto messo in campo con l’Agenzia del lavoro, che per le iniziative di formazione che in questo momento rappresentano una marcia in più per le aziende.»
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