Chiusure domenicali: il TAR dà ragione ai ricorrenti
Fugatti: «La sentenza del TAR ha effetto solo sui ricorrenti» – Ma esultano i detrattori e i Centri commerciali. Il SAIT: «Domani non si apre, pochissimo preavviso»
La Provincia prende atto della decisione TAR di Trento che con una propria ordinanza ha sospeso il provvedimento della Giunta provinciale che a seguito dell'approvazione della legge provinciale n°4 del 2020 sugli orari delle attività commerciali individuava i comuni turistici del Trentino in cui potevano essere derogate le chiusure domenicali.
La decisione presa dal Tribunale amministrativo regionale è conseguente alla presunta incostituzionalità della norma approvata dal Consiglio provinciale.
Al riguardo, la Provincia precisa che l'ordinanza del TAR ha effetto solamente nei confronti dei ricorrenti, che da domenica potranno dunque riaprire i rispettivi esercizi commerciali.
Una precisazione piuttosto singolare, perché no tutti gli interessati al ricorso, quando invece ci si poteva aspettare buon viso a cattivo gioco, adeguando la normativa alla sentenza del TAR.
Ovviamente i detrattori della Giunta Fugatti non hanno perso tempo a cantare vittoria.
Marcello Carli, candidato sindaco per Trento, intitola il comunicato a commento comunicato proprio con la parola «Vittoria!».
Di seguito il comunicato.
«Oggi a Trento il Tar ha accolto il ricorso contro l'assurda delibera della Provincia, che in tempi di crisi devastante da pandemia, con tanti negozi che non ce la fanno e con i posti di lavoro che vanno in fumo e molte persone alla disperazione, invece di favorire in tutti i modi la ripresa aveva vietato le aperture domenicali dei negozi!
«Da subito sono stato in prima linea contro questo assurdo divieto, unico tra i candidati sindaco!
«Oggi ha perso la cattiva politica della destra di Fugatti e di Merler!
«Oggi ha perso la sinistra ultrasindacalizzata di Ianeselli!
«Oggi, a Trento, ha vinto la libertà!
«E alle elezioni del 20 e 21 settembre la faremo trionfare!»
Feroce la Consigliera Sara Ferrari, Capogruppo provinciale Partito Democratico del Trentino.
«Un altro scacco per la giunta provinciale.»
«L’ennesima bocciatura della norma provinciale sulla chiusura dei negozi nei giorni festivi – grande vanto della Giunta leghista – ribadisce il dubbio di incostituzionalità della legge n. 4 del 3 luglio 2020, voluta, ad ogni costo, dal Presidente Fugatti.
«Infatti, di fronte al ricorso di importanti imprese del settore commerciale, il Tribunale Regionale Amministrativo di Trento ha deciso la sospensione della delibera attuativa della citata legge.
«Come abbiamo più volte sottolineato, la disposizione legislativa approvata dalla maggioranza leghista provinciale travalica i limiti e le competenze della nostra speciale autonomia, entrando di prepotenza in una materia governata da norme nazionali.
«Se qualcuno intende difendere l’autonomia trentina spingendo l’acceleratore sul conflitto istituzionale fra Provincia e Stato, sta sbagliando e lo fa sulla pelle dell’economia provinciale, cioè di una questione che riguarda tutti, al di là dei singoli schieramenti d’Aula o di propaganda elettorale.»
Pragmatico il SAIT.
«Domenica 13 settembre rimarranno chiusi i punti vendita Sait e Famiglia Cooperativa
«La decisione è stata assunta nella giornata di oggi, nonostante la sospensiva del Tar, per rispetto dei collaboratori, visto il pochissimo preavviso. Un gesto di attenzione e di sensibilità nei confronti di chi opera quotidianamente nella rete di negozi della cooperazione di consumo trentina e dei loro familiari.
«Nella giornata di oggi i vertici del Sait, il consorzio delle cooperative di consumo trentine, hanno deciso che, indipendentemente dal pronunciamento del Tar che ha sospeso la delibera provinciale sulla chiusura festiva dei negozi, che potrebbe essere interpretata in maniera estensiva, i punti vendita che operano in località non incluse nell’elenco dei comuni turistici deliberato dalla Giunta provinciale rimarranno chiusi questa domenica [13 settembre – NdR] visto il breve preavviso che inciderebbe negativamente sui collaboratori e le loro famiglie.»
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