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«Mafia Pascoli», Coldiretti: difendere allevatori da agromafie

«È necessario garantire la legalità a tutela degli agricoltori e degli allevatori che lavorano onestamente»

«In riferimento alla truffa dei pascoli fantasma che interessa alcune aziende agricole trentine fittizie non possiamo che ribadire la nostra ferma condanna rispetto a questi gravi reati e confermare l’impegno che da anni vede Coldiretti in prima linea nel combattere il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore agricolo».
Questo il commento del presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi rispetto all’operazione della Guardia di Finanza che sta indagando anche su 13 trentini e sul coinvolgimento della «mafia foggiana».
 
«La mafia dei pascoli – sottolinea Barbacovi - è un fenomeno criminoso che nuoce alle aziende, agli allevamenti e alla nostra economia che, ancora oggi, si riconosce nell’onestà delle aziende zootecniche che continuano una tradizione millenaria con sacrificio e passione. Un malaffare che alimenta il business delle agromafie che in Italia vale 24,5 miliardi di euro con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale».
 
È necessario secondo la Coldiretti garantire la legalità a tutela degli agricoltori e degli allevatori che lavorano onestamente e che sono direttamente ed indirettamente penalizzati da questo e dai diversi fenomeni di illegalità che colpiscono il settore agroalimentare.
 
«Coldiretti -conclude Barbacovi- si batte da anni per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata anche attraverso la costituzione dell’Osservatorio nazionale sulle agromafie. Tutelare gli allevatori significa anche difendere i presidi delle montagne ed evitare lo spopolamento e l’abbandono delle zone più marginali. Inoltre malghe e pascoli sono fondamentali per salvaguardare le eccellenze e le produzioni legate alla nostra storia e alle nostre tradizioni, con risvolti positivi anche per il settore turistico.»

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