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Agro Alimentare, Scognamiglio sull’invasione del granchio blu

«Condividiamo la strategia governo per contrastare invasione del granchio alieno e ristorare i danni alle imprese»

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«Il governo nazionale raccoglie il grido d'allarme lanciato dal mondo della pesca e dell'allevamento dei molluschi sull'impatto sempre più grave che specie ittiche aliene, come il granchio blu, determinano sulle attività nei mari e lungo le coste italiane ed è pronto a mettere in campo un piano d'azione, insieme alle Regioni.»
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell'Unci AgroAlimentare, a margine della riunione di insediamento del Tavolo di concertazione, convocata presso il Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dal sottosegretario Patrizio La Pietra, alla presenza del ministro Lollobrigida, delle istituzioni locali e delle parti sociali.
 
«Non possiamo che apprezzare – ha proseguito il numero uno dell'associazione di settore del mondo cooperativistico – la rapidità con cui il ministro ha risposto all'appello, portando proposte concrete all'incontro, dopo una proficua seduta dell'esecutivo di Palazzo Chigi.
«Il piano di intervento, che condividiamo, si pone due obiettivi: limitare al massimo le ricadute negative di specie alloctone, come il granchio blu, trasformandola in risorsa, attraverso la cattura sistematica e la commercializzazione, e supportare le imprese danneggiate dagli attacchi del crostaceo originario dell’Atlantico del Nord, che minaccia la sopravvivenza di altre specie e gli allevamenti.»
 
Una prima dotazione finanziaria di 2,9 milioni di euro servirà a supportare l'attività di prelievo e smaltimento immediato del granchio blu presente nelle acque italiane.
«Andranno poi individuati e stanziati fondi per offrire il giusto ristoro alle imprese di venericoltura e mitilicoltura, per le perdite economiche derivate dall’attacco alieno.
«Sarà importante, inoltre, l'attività che verrà condotta dal sottosegretario La Pietra, dal direttore generale della Pesca, Francesco Saverio Abate, e dal capo dipartimento, Stefano Scalera, per sviluppare le filiere per prelievi utili a riequilibrare la situazione emergenziale e che portino all'utilizzo del granchio pescato sia come mangime, che per il consumo umano, generando profitti così come sta avvenendo in altri Paes.»
 
«Da parte nostra – ha concluso Scognamiglio, – in attesa del decreto, continueremo ad affiancare le cooperative del settore e a collaborare con le istituzioni per fronteggiare l'emergenza, evidenziando che con il cambiamento climatico in atto la presenza invasiva di specie ittiche aliene può trasformarsi in un problema sistemico.
«Proponiamo quindi di intervenire per via legislativa, attuando gli interventi di prevenzione già previsti dal Regolamento europeo del 2014.»

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