Cooperative pesca, in due mesi in fumo oltre 80 mln di euro
«In fase2 accelerare per via libera a indennizzi. Molti produttori sono allo stremo»
Tra marzo e aprile, nei mesi del lockdown, la pesca ha registrato oltre 80 milioni di perdita di fatturato.
A questo si aggiunge il rischio per le produzioni di acquacoltura in fase di maturazione, come i mitili ma anche le ostriche che, qualora non venissero «raccolti» per la mancata ripartenza del mercato Horeca, potrebbero costare al comparto 35 milioni di euro.
È la fotografia scattata dall'Alleanza delle Cooperative pesca all'avvio della fase2.
«Ora che si intravedono segnali di ripresa, in attesa che riparta il mercato della ristorazione dove confluisce buona parte della produzione nazionale, occorre accelerare per il via libera agli indennizzi. Perché molti produttori sono allo stremo: una impresa su due è a rischio chiusura. Mai come ora il fattore tempo è determinante» sottolinea l’Alleanza.
In quest’ottica, afferma la cooperazione, è importante che la conferenza Stato Regioni abbia trovato l’intesa sul decreto Mipaaf per il fondo da 100 milioni di euro istituito dal decreto «Cura Italia», per far fronte all'emergenza covid-19 e che per la pesca prevede 20 milioni di euro per l'arresto temporaneo dell'attività di pesca nonché la possibilità di recupero degli interessi su mutui e prestiti, grazie ad altri 80 milioni di euro, destinati alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
«Per non lasciare indietro nessuno, occorre dare risposta ai circa 2.000 pescatori autonomi, soci di cooperative, che sono rimasti al momento esclusi dai 600 euro previsti dal Cura Italia», chiede l’Alleanza.
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