L'Associazione panificatori allibita per la scelta del Sait
«Se il consorzio delle famiglie cooperative intende rivolgersi a un unico soggetto per la fornitura del pane, non si valorizzano certo i prodotti locali trentini»
La stampa riporta oggi la notizia della presunta volontà del Sait, il consorzio di acquisti delle Famiglie cooperative trentine, di rivolgersi a un unico soggetto per la fornitura del pane nei propri punti vendita.
Una decisione che, se confermata, rappresenta una soluzione contraria a tutti gli sforzi che in questi anni tanti soggetti, dalla Provincia alle associazioni di categoria, dalle imprese di ogni settore alle produzioni agricole, hanno portato avanti con convinzione.
Valorizzare i prodotti locali trentini e la loro varietà è un obiettivo di sistema, corale, che consente di accrescere il valore aggiunto del territorio trentino.
«Restiamo allibiti – spiega il presidente dell’Associazione panificatori Emanuele Bonafini – davanti a questa ipotesi: per rincorrere il massimo ribasso (che per altro dubitiamo si traduca in un vantaggio per i clienti), si decide di azzerare i risultati che abbiamo a fatica ottenuto negli ultimi anni, come ente pubblico, in primis, ma anche come aziende.
«Un lavoro fatto di sensibilizzazione e di promozione, prima di tutto, per mettere al centro, com’è giusto che sia, la qualità e la tradizione del territorio, preservando la ricchezza costituita dalle numerose attività di panificazioni presenti in Trentino.
«Ciascuna attività, infatti, consente di offrire al cliente prodotti tipici del territorio, con un’attenzione particolare alla qualità, alla sostenibilità ed alla filiera locale, a km 0. Un fornitore unico significa meno scelta per il consumatore, una produzione standardizzata, l’aumento notevole del traffico, oltre a mettere in difficoltà decine di aziende e centinaia di addetti e lavoratori.
«A ciò si aggiunge il fatto che i consumatori del Trentino sempre di più sono alla ricerca della tradizione locale dei prodotti e lo dimostrano con la ricerca di queste specificità nei punti vendita.»
«Da anni – aggiunge il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort – spingiamo per valorizzare le produzioni locali.
«Alberghi, bar, ristoranti, negozi si fanno portavoce della qualità e della varietà del territorio, anche in un’ottica di marketing territoriale.
«La stessa Provincia ha investito, correttamente, molte risorse nella promozione dei marchi di qualità e nelle produzioni territoriali, molte delle quali riconducibili al mondo cooperativo.
«La scelta di acquistare da un fornitore unico è assolutamente in controtendenza con questi ragionamenti e con gli sforzi di un intero sistema territoriale.»
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento