Reazioni alla crisi istituzionale della Federcoop trentina
Il «grazie» della Giunta provinciale alla presidente della Federazione trentina della cooperazione Mattarei
«Rispettiamo l’autonomia dell’ente, nella consapevolezza che autonomia e cooperazione sono entrambi capisaldi del Trentino.»
Il presidente della Provincia autonoma di Trento interviene con queste parole per commentare quanto avvenuto nel cda della Federazione trentina della cooperazione.
«Possiamo dire – aggiunge il governatore – che fin dal suo insediamento, poco più di un anno fa, questa Giunta si è confrontata con la Federazione trentina della cooperazione in maniera sempre aperta e costruttiva.
«Il rapporto istituzionale che abbiamo sviluppato con la presidente Marina Mattarei è stato corretto e privo di ambiguità.
«Ringraziamo pertanto la presidente per la sua collaborazione, con l’auspicio che questa fase si risolva nel migliore dei modi e nel rispetto dei valori mutualistici che sono alla base dell’esperienza cooperativa.»
Stamani anche l'assessore alla salute e politiche sociali, nell'aprire i lavori del seminario organizzato dalla Federazione sul tema «Genere, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro» ha rivolto a nome della Giunta un ringraziamento alla presidente Mattarei per il lavoro svolto e la correttezza del rapporto intercorso fra le due istituzioni.
Infine è arrivato in redazione anche il commento del candidato sindaco del Comune di Trento per in centrosinjistra, Franco Ianeselli, che non ha perso l’occasione per trovare visibilità, come ha già fatto prendendo contatto con la comunità cinese e con l’imam di Trento.
«La cooperazione trentina attraversa un momento complicato – scrive in una nota, – ma ha al proprio interno le forze e le risorse per superarlo.
«Il suo modello di crescita si è intrecciato in modo fortissimo con la storia della nostra autonomia, e i suoi valori originari rimangono anche oggi una bussola per orientarci in una stagione delicata e per ricordarci - come fece don Guetti - che: «quando voi siete uniti in una società, … siete non più voi soli, ma tanti fratelli d'una stessa famiglia».
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