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Coop Alto Garda, interrotto il tavolo della contrattazione

Le posizioni sono diametralmente opposte e al momento non ci sono gli elementi per proseguire la contrattazione

All'incontro di oggi, Coop Alto Garda ha messo sul tavolo la necessità di ridurre i costi e avere maggiore flessibilità organizzativa, oltre a introdurre un sistema di premio variabile e che coinvolga il personale nelle performance dei negozi.
La contropiattaforma proposta dai sindacati vuole ripristinare tutti i benefit dell'accordo del 2015 e addirittura aumentarli. Pone anche vincoli dal punto di vista organizzativo.
Questo significa che non è ancora chiara la situazione di difficoltà: oggi la priorità è garantire continuità aziendale e tutelare i posti di lavoro.
Non si può dunque partire dall'accordo esistente e renderlo ancora più oneroso.
Nell'impossibilità di trovare un terreno condiviso di confronto, il tavolo di contrattazione si chiude.
 
Coop ha sottolineato che, dato il momento di difficoltà economica e di forte competizione nel settore, occorre mettere in atto iniziative per coinvolgere gli stessi lavoratori e, in tale direzione, gli accordi collettivi devono potersi adeguare alle situazioni.
La piattaforma presentata da Coop avrebbe previsto diminuzione del part time (al momento al 42,33%) che determina forti rigidità organizzative.
Per il lavoro domenicale e festivo introduzione di un meccanismo premiante: più il lavoratore è disposto a coprire questo tipo di turni, più aumenta la sua maggiorazione oraria.
Avere flessibilità per la gestione delle variazioni dell'intensità lavorativa, tipiche delle località turistiche.
 
Scopo del premio di produzione deve tornare a essere quello di stimolo e coinvolgimento del personale, è da attribuire dunque con riferimento al fatturato e al monte ore del punto vendita.
Il meccanismo introduce anche un importante elemento di uguaglianza: negli anni, alcuni lavoratori sono stati beneficiari di livelli e indennità ad personam; il nuovo metodo può premiare chiunque lo meriti.
Gli obiettivi sarebbero concordati coi capinegozio.
 
I sindacati hanno giudicato insoddisfacente la proposta e hanno chiesto l'uso di un computer degli uffici di Coop, per scrivere la propria piattaforma che - dopo due ore - è stata portata al tavolo.
Le richieste sindacali sono inaccettabili perché non solo mantengono inalterati i costi dell'accordo di rilancio del 2015, ma alzano ulteriormente l'asticella.
 
I sindacati chiedono il mantenimento della parte normativa all’accordo del 2013 e all’accordo 2015; chiedono di aumentare la maggiorazione del lavoro domenicale e festivo; mantenere inalterato e fisso per tutti il premio di produzione, a cui si aggiunge il mantenimento dei buoni spesa.
Ancora: ai dipendenti è normalmente concesso uno sconto e anche per questo elemento è richiesto l’aumento.
Le sigle sindacali si dicono infine disponibili a ragionare su una produttività variabile, solo se aggiuntiva ai precedenti benefit fissi e partendo da un modello legato all’accordo 2015.
 
Dopo mesi in cui si è cercato di far capire che la Cooperativa doveva recuperare efficienza, la richiesta che arriva al tavolo appesantirebbe i costi rispetto all'accordo attualmente in vigore.
Le visioni restano dunque diametralmente opposte e non ci sono gli elementi per proseguire la contrattazione.

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