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Sait: «Polemiche pretestuose, prodotti trentini in crescita»

«Destituita di ogni fondamento la notizia di un divorzio» da Latte Trento»

«La notizia – diffusa oggi a mezzo stampa [non da l’Adigetto.it - NdR] – di un divorzio da Latte Trento è Destituita di ogni fondamento.
Dalpalù: «Sait compra più del 30% dei propri prodotti da fornitori regionali, con una netta prevalenza per il Trentino. L’attenzione nei confronti dei prodotti locali (e della cooperazione) rimane molto alta.
«È compito del Sait scegliere i prodotti da inserire in assortimento, ma poi spetta ai consumatori la scelta finale al momento dell’acquisto.»
Picciarelli: «Se abbiamo rifiutato qualche referenza, è perché l’abbiamo sostituita da altri prodotti dei caseifici del territorio. E comunque si tratta di volumi marginali.»
Rimane l’amarezza per una polemica pretestuosa e inopportuna, specie in un momento come questo.
Fezzi: «Auspico un confronto sereno tra le parti.»

La notizia secondo cui il Sait avrebbe deciso di tagliare fuori la cooperativa Latte Trento dai propri fornitori ha lasciato basiti i vertici del consorzio cooperativo.
«Non è vero – afferma il presidente Renato Dalpalù – abbiamo solo fatto delle scelte su alcuni prodotti di Latte Trento, che sono una minima parte del totale, in termini di fatturato sviluppato.
«In molti casi si è trattato di sostituire alcune referenze compensandole con analoghi prodotti di altri caseifici sociali del territorio, oppure con gli stessi prodotti di Latte Trento ma con marchio Coop, in altri casi abbiamo preferito una confezione piuttosto che un’altra, come per il latte fresco.
«Peraltro – prosegue Dalpalù - abbiamo sempre riconosciuto l’eccellenza dei prodotti di Latte Trento, ed è per questo che ci siamo sempre spesi con molta energia per promuoverli all’interno della piattaforma di Coop Italia.»
 
Insomma, normale trattativa commerciale, avendo ben presente l’impegno di Sait nel valorizzare la produzione locale.
«Nell’ultimo anno le vendite sui prodotti trentini sono cresciute – afferma il direttore Luca Picciarelli – attualmente acquistiamo più di un terzo delle merci da produttori regionali.
«Se abbiamo diminuito in misura marginale alcune referenze di Latte Trento, abbiamo compensato con altri prodotti della filiera locale.»
 
«Inoltre, non tutte le referenze eliminate si tradurranno in minor fatturato per Latte Trento, posto che in taluni casi (latte fresco e alcuni tipi di formaggio) ci sarà presumibilmente una compensazione all’interno della stessa cooperativa.
«È compito del distributore decidere i prodotti da mettere sullo scaffale – conclude Picciarelli – ma poi sono i consumatori a valutare la bontà della scelta.»
 
«Spiace constatare – conclude Dalpalù – che una normale trattativa commerciale sia diventata pubblica polemica, gettando discredito sui soggetti interessati e in generale sulla cooperazione, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Davvero non ne sentivamo il bisogno.»
Il presidente della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi auspica che la questione «possa essere affrontata con il dialogo e il rispetto tra i soggetti interessati, dentro il perimetro di un confronto sereno che tenga conto degli interessi reciproci».

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