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Multe per 27 milioni dell’Antitrust al credito cooperativo regionale

L’accusa: aver indicato un tasso di riferimento per i mutui limitando il confronto competitivo tra le Rurali – La Federazione trentina: «Decisione incomprensibile»

L'autorità Antitrust ha comminato una serie di sanzioni a banche di credito cooperativo trentine e altoatesine con l’accusa di aver concordato precise intese anti concorrenziali sul mercato degli impieghi familiari.
Il totale delle multe arriva a un totale di circa 27 milioni di euro, distribuite tra la Federazione Cooperative Raiffeisen e 14 casse Rurali dell’Alto Adige, e la Federazione Trentina della Cooperazione, con le Casse Rurali del Trentino.
 
Immediata la reazione della Federazione di Via Segantini a Trento.
«La Federazione – dichiara il direttore Carlo Dellasega – è intervenuta nelle sue funzioni di consulenza e indirizzo, per dare a quelle Casse Rurali che l’hanno interpellata (quindi non a tutte) e alla loro software house un parere tecnico su come contabilizzare a bilancio il tasso variabile con pavimento, come impongono le regole contabili internazionali (i cosiddetti IAS). Un meccanismo che prima di essere utilizzato è stato illustrato alla Banca d’Italia, che ne ha accertato la coerenza tecnica.»
Nel rigettare le accuse, la Federazione informa che farà appello al Tar del Lazio per difendere il suo operato, nonché per dimostrare che il meccanismo di calcolo individuato e proposto alle Casse Rurali consente di rappresentare ai soci in modo veritiero e trasparente la situazione contabile della propria cooperativa.
 
Nel suggerirlo alle Casse Rurali, la Federazione avrebbe agito pienamente e con responsabilità il suo ruolo di assistenza e controllo previsto dallo statuto e dalla legge regionale.
«Oltretutto – si precisa in un comunicato diffuso dalla Federazione, – non risulta che i mutui a tasso variabile erogati dalle Casse Rurali a favore dei loro clienti abbiano condizioni economiche omogenee.
«Quindi non risulta oggettivamente alterato il confronto competitivo nel mercato degli impieghi alle famiglie.»

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