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«Il sistema della cooperazione di consumo deve restare unito»

L'appello di Schelfi alla Famiglia Cooperativa Aldeno e Mattarello «La cooperazione deve ragionare in un'ottica di lungo periodo»

Diego Schelfi interviene dopo la decisione del consiglio della Famiglia Cooperativa di Aldeno e Mattarello di rimettere all'assemblea la decisione di uscire dal Sait. Appello ai soci: «Il Sait è il vostro consorzio, qualsiasi spaccatura nuoce al sistema cooperativo e a voi soci consumatori.

Questo il testo per esteso dell'appello rivolto da Schelfi ai soci della cooperativa

Qui non si tratta di scegliere il fornitore più conveniente tra quelli sul mercato.
La decisione presa dal CdA della Famiglia di Aldeno e Mattarello impone qualche riflessione in più, pur nella consapevolezza che le scelte prese in autonomia dalle cooperative sono legittime e rispettabili.

Invitiamo i soci a partecipare numerosi all'assemblea di venerdì prossimo, con tutte le informazioni per poter decidere con senso di responsabilità, nella consapevolezza della portata strategica e storica della loro decisione.

Il Sait non è infatti un fornitore qualunque, è una parte del sistema, una delle colonne su cui si fonda il sistema cooperativo del consumo, che è fatto di cooperative di consumatori e del loro consorzio, costituito proprio dalle famiglie cooperative nel lontano 1899 e da allora sempre migliorato e cresciuto fino a diventare, come é ora, una moderna piattaforma logistica che garantisce forniture puntuali in ogni piccola zona del Trentino, una rete efficiente e a prezzi competitivi.

È utile ricordare che le Famiglie Cooperative sono comproprietarie di Sait, ed hanno votato all'unanimità qualche anno fa la realizzazione del nuovo magazzino, approvando quindi un importante e strategico investimento da 60 milioni di euro, cui i soci sono impegnati in solido a contribuire anche dal punto di vista finanziario.

Per contro, la stessa Famiglia Cooperativa di Aldeno e Mattarello sta utilizzando per i propri progetti di crescita gli strumenti finanziari messi a disposizione dal sistema.
Il Sait ha dato prova di efficienza contribuendo a realizzare risultati economici delle Famiglie Cooperative soddisfacenti, sicuramente in controtendenza rispetto al resto d'Italia, con un incremento di fatturato che si attesta attualmente sul 2,1% su base annuale.

La politica di sconti e di prezzi competitivi unita alla qualità dei prodotti a marchio Coop attuata dal Sait è un elemento di grande valore per il Trentino, cui le Famiglie Cooperative con la propria professionalità e conoscenza del territorio conferiscono ulteriore valore aggiunto.

Ma la missione del Sait va oltre l'aspetto puramente economico. Far parte di un sistema significa condividerne obiettivi ed ideali, fare proprie le esigenze di servire al meglio una comunità, rinunciando ad interessi individuali per abbracciare quelli ben più vasti del bene comune e della solidarietà.

Questo è un patrimonio che ci portiamo dentro, e nessuno riuscirà ad espropriarlo.
Questi non sono tempi di divisioni.
Occorre mantenere i nervi saldi, rispolverare ogni giorno il principio dell'unità che é la vera forza da sempre espressa dal movimento cooperativo trentino.

Proprio in un momento in cui la crisi morde i bilanci di tante famiglie, il cambiamento può apparire come un segno di speranza in tempi migliori, di accattivante e moderna bacchetta magica risolvi problemi.
Non è così, la bacchetta magica non ce l'ha nessuno.
Mi si dirà che cambia poco perché la Dao è pur sempre una cooperativa, e per giunta iscritta alla Federazione.

Non credo si possa condividere da parte di un nostro socio una politica di acquisizioni che rischia di indebolire il sistema anziché fortificarlo.
Nella cooperazione c'è posto per tutti, ma ognuno deve fare bene il proprio mestiere nell'ambito del proprio ruolo.

Credo che la disponibilità all'accoglienza dimostrata da Dao nei confronti di alcune cooperative sia molto compatibile con un sistema di mercato liberista e senza scrupoli, assai poco invece con il sistema cooperativo solidale e partecipativo.

Non possiamo fermarci all'oggi, ma guardare l'orizzonte del lungo periodo, consapevoli che quello che oggi si costruisce - o si demolisce - avrà effetto sulle generazioni che ci seguiranno.

Per questo i soci saranno chiamati ad una responsabilità grande: non pensare solo a loro stessi ma ai loro figli e nipoti.

Diego Schelfi

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