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Bilancio positivo per l'istituto di garanzia Cooperfidi

Nel corso del 2010 sono stati garantiti finanziamenti per 41,3 milioni Il monte garanzie sale a 136 milioni di euro, in aumento dell'8%

Il bilancio 2010 di Cooperfidi offre un quadro positivo, che riflette l'andamento dei settori in cui operano le aziende associate.
Tra gli elementi più significativi spiccano le garanzie, che rappresentano l'attività caratteristica del consorzio fidi. Nel corso del 2010 sono stati garantiti finanziamenti per 41,3 milioni di euro, portando il monte garanzie a 136 milioni di euro, in aumento dell'8% rispetto all'anno precedente.

Le garanzie in essere si riferiscono per il 91% ad operazioni a medio-lungo termine.
Le sofferenze ammontano a 2,7 milioni di euro, a fronte delle quali sono stati accantonati fondi per 1,6 milioni di euro, oltre a un ulteriore fondo rischi di 760 mila euro.

Stamani la conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio, a cui hanno partecipato anche il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi e il vicepresidente di Cooperfidi Lino Piva.

Nel pomeriggio l'assemblea, durante la quale verrà presentata, tra l'altro, la borsa di studio «Luciano Margoni» del valore di 25 mila euro, che Cooperfidi ha istituito per sostenere un progetto della cooperativa Il Canale in favore dell'associazione Redes, che si occupa dei bambini violati e maltrattati delle Ande peruviane.

In seguito all'iscrizione di Cooperfidi al registro degli intermediari finanziari della Banca di Italia, il bilancio 2010 del consorzio di garanzia fidi è stato redatto secondo i principi IAS. Il nuovo metodo prevede, tra l'altro, l'appostamento tra i ricavi caratteristici delle integrazioni al Fondo Rischi effettuate dalla Provincia: una novità che porta a un incremento considerevole dell'utile di esercizio, che si attesta sui 4,5 milioni di euro.
(Con il metodo tradizionale, il bilancio avrebbe evidenziato un utile di circa 300 mila euro.)

«Quella che abbiamo di fronte è una situazione positiva nel suo complesso - ha commentato il direttore di Cooperfidi Claudio Grassi - Qualche problema si evidenzia ancora nel settore industriale, dove alcune cooperative operano come terziste. Mentre appare migliorato il panorama del comparto vitivinicolo per effetto della ripresa del mercato e degli interventi posti in essere, che hanno visto Cooperfidi protagonista.»

Oltre agli interventi di acquisizione degli immobili di Maso Franch e a quello già progettato della Cantina di Nomi, sono state poste in essere alcune operazioni di riassetto finanziario ed è alla stipula una convenzione per attuare una recente delibera provinciale sul riassetto finanziario del settore agricolo.

«Negli ultimi anni abbiamo concentrato i nostri aiuti in modo particolare sul settore agricolo - ha spiegato il presidente di Cooperfidi Renzo Cescato - Oggi assistiamo finalmente a un miglioramento della situazione per la zootecnia e la filiera del latte e a dei segnali di ripresa nel mondo del vino. Per questo per il futuro abbiamo intenzione di attivare alcune iniziative a favore di altri settori che rappresentano un importante risorsa per tutta la collettività, come quello della produzione e lavoro, del sociale e del consumo.»

Cresce la base sociale che raggiunge quota 1.095, con 44 nuove ammissioni registrate nel corso dell'anno.
Il 69% dei soci è composto da aziende agricole e le cooperative associate sono 335: tra queste i settori più rappresentati sono la produzione e lavoro (84 cooperative), il consumo (75 cooperative), l'agricoltura (66 cooperative) e il sociale (58 cooperative).

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