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In tempi di crisi la spesa si fa in famiglia (cooperativa)

Nonostante il periodo non favorevole per i consumi, le Famiglie Cooperative hanno leggermente incrementato le vendite: +3,5% (più dell'inflazione)

I dati del bilancio 2009 della cooperazione di consumo sono stati presentati stamani in una conferenza stampa presso la Federazione Trentina della Cooperazione.

Dando un'occhiata ai bilanci 2009 delle Famiglie Cooperative e del loro consorzio Sait, il primo dato che risalta è l'incremento del fatturato in misura maggiore dell'inflazione.
La cifra è di ricavi per 420 milioni di euro (+3,5%), distribuiti in maniera omogenea in tutti i comprensori.
Di questi, 320 sono realizzati dalle famiglie Cooperative, 44 milioni dai supermercati gestiti direttamente da Sait, e 64 milioni dai due Superstore di Trento e Rovereto gestiti da Trento Sviluppo (partecipata da Sait).

Il secondo dato che emerge dalla lettura del bilancio è che Famiglie Cooperative e Sait non hanno licenziato nessuno, mantenendo stabili gli oltre 2.100 addetti che garantiscono un servizio capillare in ogni valle del Trentino.

Sono intervenuti a commentare le risultanze di bilancio la vicepresidente della Federazione Marina Mattarei con il direttore Carlo Dellasega e il responsabile di settore Giuseppe Fedrizzi, il vicepresidente di Sait Ottorino Angeli con il direttore Luigi Pavana.

Dellasega ha sottolineato la funzione anticiclica della cooperazione, che «tiene» anche in periodi di crisi come questo.

La vicepresidente Mattarei ha precisato che «il merito è soprattutto dei soci, ai quali si chiede un ruolo attivo in quanto proprietari dell'impresa cooperativa.»
Un dato: lo scontrino medio del socio è di 20 euro, quasi il doppio rispetto alla spesa di un normale cliente.

In duecento paesi trentini le Famiglie Cooperative sono gli unici negozi del centro abitato, a servizio di oltre 102mila abitanti.
Il caso più recente è quello di Torcegno in Valsugana, dove l'appena ampliato negozio della Famiglia Cooperativa Lagorai è rimasto l'unico luogo di aggregazione del paese, dopo la chiusura dell'ultimo bar.

Il sistema è formato da 77 Famiglie Cooperative con 352 punti vendita, una rete vera e propria che tiene bene grazie a servizi efficienti garantiti dal consorzio Sait che permettono di mantenere prezzi concorrenziali e soprattutto un legame con le comunità sempre più forte.
«La gestione manageriale del sistema - ha affermato Luigi Pavana direttore di Sait - ha consentito in pochi anni di salire dal 30% di quota di mercato al 39.»

Scheda - La cooperazione tra consumatori batte la crisi

Sono 80mila le tessere della «Carta in Cooperazione», che contraddistinguono l'identità cooperativa del socio. Undicimila famiglie hanno scelto di pagare la spesa in unica soluzione a fine mese, senza alcun aggravio.

Dal consorzio Sait nel 2009 è arrivato un milione di euro di «premio anticrisi», che ha aiutato i bilanci delle Famiglie Cooperative insieme ai premi fedeltà, al ristorno (3%) e alla remunerazione del capitale (dividendo del 3,5%).
Da aggiungere che Sait opera anche fuori provincia attraverso la propria rete di negozi Gol che sviluppa 11 milioni di euro di fatturato.

I grandi aiutano i piccoli. Osservando i fatturati dei negozi per superfici di vendita, si deduce che i punti vendita più piccoli fanno più fatica ad aumentare il fatturato (+ 1%), rispetto ai medi (+ 2% per le superfici fino a 300 metri quadri) e soprattutto i grandi, che hanno aumentato il volume di affari del 6%. Segno che il lavoro fatto negli anni per ammodernare ed ampliare le superfici di vendita dà buoni frutti e rappresenta la linfa vitale anche per sostenere i piccoli negozi.

Un altro dato interessante riguarda i ristorni ai soci, ovvero la restituzione fatta ai soci del maggior prezzo pagato durante l'anno.

Le 16 Famiglie Cooperative in zone turistiche che chiudono l'esercizio contabile il 30 settembre o 31 ottobre hanno distribuito un ristorno ai soci per 310mila euro, con un incremento del 33% sull'anno prima.
Esse rappresentano il 20% delle società e il 35% del fatturato.

In termini di costi le cooperative hanno posto particolare attenzione al personale, rimasto immutato in proporzione al fatturato nonostante nel 2009 ci siano stati incrementi sia per il contratto nazionale che per l'integrativo provinciale.

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