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Un fondo di garanzia per rafforzare il credito cooperativo

Passo avanti per la costituzione del nuovo fondo di garanzia del credito cooperativo italiano. Via libera delle Casse Rurali Trentine

L'assemblea delle Casse Rurali Trentine ha dato mandato oggi al presidente della Federazione Diego Schelfi per costituire, in rappresentanza del movimento trentino, il nuovo Fondo di Garanzie Istituzionali che interesserà l'intero sistema di credito cooperativo italiano. La firma dal notaio da parte dei soci fondatori (Federasse e federazioni locali) è prevista il prossimo 25 luglio, ma la partenza operativa con l'adesione delle Bcc e Casse Rurali sarà solo in autunno, alla luce della completa definizione del modello finanziario.
Sul nuovo Fondo ci sono molte aspettative: l'obiettivo è di accrescere la coesione del credito cooperativo italiano nel suo complesso puntando ad un rafforzamento della solidità di sistema, a maggior tutela di tutta la clientela e a un miglioramento del rating.
Il Fondo inizialmente sarà dotato di una disponibilità liquida di circa 40 milioni di euro, ed una «a chiamata» la cui entità è in corso di definizione, e che comunque non supererà, nelle ipotesi più pessimistiche, il 10-15% del patrimonio delle singole banche. In pratica, le Casse Rurali Trentine dovranno versare la Fondo circa 2,4 milioni di euro. Il nuovo Fondo sostituirà per intero l'esistente fondo di garanzie degli obbligazionisti e, per la parte non obbligatoria, anche quello dei depositanti.
Il Fondo sarà governato dall'assemblea dei soci, la quale nominerà un consiglio di amministrazione che avrà compito di strategia e di indirizzo. Dal punto di vista tecnico opererà un consiglio di gestione, all'interno del quale saranno presenti anche elementi indipendenti, a maggior garanzia dei processi decisionali.

«Questo Fondo - ha affermato il presidente della Federazione Diego Schelfi - migliorerà la sostanza e l'immagine del credito cooperativo, dando una risposta di efficienza al mercato e alle istituzioni politiche e bancarie.»
«L'ambizione maggiore e la principale novità - ha commentato il presidente di Cassa Centrale Banca Franco Senesi - riguarda l'effettiva capacità del Fondo di prevenire eventuali situazioni critiche, e suggerirne correttivi prima che queste si trasformino in crisi vere e proprie.»

Gli istituti di credito saranno classificati in sette diverse categorie, che terranno conto in particolare della solidità patrimoniale e dei profili di liquidità. In altri termini, una analisi molto approfondita della "bontà" della Cassa Rurale e Bcc. Parametri che discenderanno da dati oggettivi e anche da valutazioni delle federazioni locali, che dovranno affinare ulteriormente strutture e strumenti di controllo sulle Casse Rurali e Bcc già oggi molto evoluti.

«L'adesione al nuovo Fondo - ha commentato il direttore della Federazione Carlo Dellasega - consentirà di guardare al futuro con maggiore tranquillità, anche alla luce delle turbolenze che i mercati hanno recentemente manifestato.»

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