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Sait: stabili vendite e utili, cresce la remunerazione ai soci

Le vendite del Sait nel 2013 sono in linea con l’anno precedente con un fatturato di gruppo di 380 milioni e utile netto 2,2 milioni

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Il consorzio Sait chiude in modo moderatamente soddisfacente il bilancio 2013, alla luce degli andamenti in contrazione dei consumi colpiti dalla crisi.
«Abbiamo trasferito alle nostre associate circa 1 milione di euro in più dello scorso anno», ha affermato stamani alla conferenza stampa di presentazione dei dati il presidente Renato Dalpalù.
«Ci sentiamo forte la responsabilità nei confronti dei negozi periferici – ha proseguito Dalpalù – perché è fondamentale mantenere i presidi sul territorio anche nei piccoli paesi, per chi ci vive e anche per i turisti. Un tema che ci auguriamo venga condiviso anche dall’ente pubblico.»
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Per quanto riguarda la gestione economica del Consorzio, tra premi, ristorni e dividendi ai 115 soci, il Sait distribuisce quest’anno 30 milioni di euro relativi al 2013, ovvero il 3,5% in più dell’anno precedente.
Di questi, 3.851.369 euro sono di ristorni e 1.430.635 di dividendi.
«Il fatturato di Sait – ha spiegato il direttore Luigi Pavana - ammonta a 320.000.000 euro, 0,52 in meno del 2012. A questa cifra si aggiungono i 51 milioni di fatturato dei due Superstore e 9,5 milioni della catena altoatesina Gol, per un totale di vendite del gruppo Sait pari a 380.500.000 euro. L’utile ammonta a 2.237.731 euro, il 4% in meno dell’anno precedente.»
 
 Crisi dei consumi, come cambia il carrello della spesa
Fare la spesa diventa sempre più uno slalom tra le offerte, con una particolare attenzione nella scelta delle alternative più economiche.
Ecco quindi che cambiano le strategie di acquisto: rinuncia alle referenze più care per scegliere le più economiche, come ad esempio la carne bianca anziché la rossa, riduzione dei prodotti pronti ed aumento delle materie prime base di preparazione.
E lo scontrino si fa più leggero: poche scorte e per non sprecare nulla, si compra quel che serve quotidianamente.
 
 Occupazione stabile
I dipendenti di Sait sono 685, a cui si aggiungono i 48 della catena Gol e i 260 dei Superstore.
«Ci sentiamo fortemente impegnati a garantire la stabilità occupazionale – ha detto Dalpalù – e per farlo abbiamo messo in campo misure di razionalizzazione del corso del lavoro che hanno portato complessivamente a risparmi per 620 mila euro (tra assorbimento completo di 450 mila euro di aumenti contrattuali previsti e ulteriore diminuzione di 170 mila euro).»
La base sociale della cooperazione di consumo trentina è formata per il 57% da donne.
Nei consigli di amministrazione il genere femminile è rappresentato dal 25% di amministratrici, tra cui 12 presidenti. 
 
 Il 27% del fatturato a sostegno delle produzioni regionali
Sait sostiene le produzioni locali, acquistando 48 milioni di euro di prodotti da fornitori trentini, che rappresentano il 16% del fatturato del Consorzio.
L’11% proviene invece dall'Alto Adige, per circa 33 milioni.
Ottimo anche rapporto con le altre cooperative del sistema, in particolare con le coop di produzione e lavoro come Movitrento, Ecoopera, Activa ed altre, impegnate in servizi di movimentazione merci, pulizie, costruzioni e analisi di laboratorio dei campioni prelevati nei punti vendita.
 
 Il rinnovo del consiglio
Nell’assemblea di domenica i soci dovranno eleggere sei consiglieri in scadenza che sono: Francesca Broch, Germano Anesin e Paolo Zampiero, tutti riproposti, e i nuovi designati: Sandro Bella (in sostituzione di Ivo Cornella), Giorgio Corradi (in sostituzione di Lino Piva) e Arrigo Redolfi (in sostituzione di Lorenzo Schelfi).

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