Cassa Rurale Trento: «Anno impegnativo, bilancio positivo»
La Cassa Rurale cittadina chiude il 2013 con un bilancio in territorio positivo: 2,5 milioni di euro di utile
È stato un anno indubbiamente pesante per tutti, ma la Rurale di Trento archivia il 2013 senza affanni, dopo aver affrontato per tempo e con rigore alcuni dei temi che oggi rappresentano le cause più ricorrenti delle difficoltà di molte banche: eccessiva propensione al rischio, concentrazione del credito e mancata stabilizzazione della liquidità.
La raccolta complessiva è in crescita del 3% (1,80 miliardi di euro a fronte di 1,75 dell’anno precedente), in calo invece la domanda di prestiti del 3% (da 1.004 milioni a 973).
In crescita del 4,2% il margine di intermediazione.
Il conto economico ha chiuso il 2013 in flessione rispetto all’anno precedente ma sempre in territorio positivo, registrando un risultato netto finale di 2,5 milioni di euro.
«Un bilancio sereno – ha detto il presidente Giorgio Fracalossi – ma il futuro ci propone nuovi ostacoli: dovremo recuperare una stabile e adeguata capacità di produrre reddito, generare le risorse necessarie per accrescere il nostro patrimonio e continuare a sostenere lo sviluppo del territorio.
«La Cassa Rurale da tempo ha avviato ragionamenti importanti sulle strategie. Abbiamo avviato una riorganizzazione territoriale importante, stiamo completando alcune ristrutturazioni [in questo momento la filiale di San Donà – NdR] abbiamo appena aperto una nuova filiale molto innovativa ai Solteri. La razionalizzazione dei costi ci ha portato ad effettuare sette accorpamenti negli ultimi anni.»
«Sui crediti abbiamo privilegiato la prudenza, – prosegue il presidente. – Accantoniamo quasi 15 milioni di euro quest'anno a copertura di sofferenze, destinando la maggior parte dei nostri margini. Erano 4,7 nel 2012.
«Ma non tutti i crediti sono uguali. Nel settore immobiliare per quasi l'82% sono garantiti da ipoteche, il 15% da fideiussioni. Solo il 3% non ha garanzie.
«Il livello e la qualità del patrimonio, che ammonta ad oltre 144 milioni, restano comunque elevati e permettono di guardare al futuro con fiducia e svolgere in pieno il nostro ruolo di banca locale impegnata al fianco di Soci e Clienti per lo sviluppo della Comunità.»
Sempre vicini al territorio
La Cassa Rurale di Trento è di proprietà di 12.080 soci. Ha 23 sportelli e 226 dipendenti. Il patrimonio di 144 milioni di euro è la prima garanzia di stabilità e solidità dell’istituto bancario.
L’impegno economico sostenuto per le iniziative sociali e mutualistiche è stato nel 2013 di 2,3 milioni di euro, per ben 521 interventi.
Di questi, circa la metà sono stati investiti in iniziative rivolte ai soci. 612 mila euro sono serviti per sostenere 247 interventi di associazioni e iniziative culturali, educative e ricreative; alle iniziative di solidarietà e mutualità sono stati riservati 118 interventi per 134 mila euro; allo sport 156 interventi per 401.000 euro. Infine 75 mila euro sono andati alla promozione e sviluppo della cooperazione.
Alcuni parametri di bilancio
In dettaglio, spiega il direttore generale Sergio Pontalti, arretra il margine di interesse con una variazione negativa di 1,6 milioni di euro (-5,13%), derivante in via principale dalla diminuzione dei prestiti alla clientela e dei tassi medi degli investimenti in titoli, a fronte di una sostanziale stabilità dei tassi medi della raccolta diretta.
Andamento positivo invece delle commissioni nette da servizi, che segnano un valore finale di 9 milioni di euro nel 2013 rispetto agli 8,9 milioni di euro del 2012 (+122 mila euro pari a +1,38%).
Questi due risultati, assieme all’importante contributo economico derivante dalla negoziazione dei titoli di proprietà (5,1 milioni di euro) concorrono a formare il margine di intermediazione che registra alla fine dell’esercizio un incremento rispetto all’anno precedente del 4,23% (circa 1,8 milioni di euro) attestandosi a 44 milioni di euro.
Diminuiscono del 3,5% i costi operativi della struttura, che ammontano a 25,4 milioni di euro (sotto controllo in particolare le spese per il personale e le altre spese amministrative).
Di fronte al perdurare delle difficoltà del sistema economico locale la Cassa sta continuando ad adottare politiche particolarmente prudenziali nella valutazione del proprio portafoglio crediti; per questo, la voce rettifiche sui crediti verso la clientela ammonta, nel Bilancio 2013, a 15 milioni di euro.
L’utile al netto delle imposte dirette si attesta a 2,5 milioni di euro.
Oltre la crisi
Diverse le attività sviluppate dalla Cassa in tutti gli ambiti con iniziative e progetti dei quali si ricordano i più significativi:
Mutui prima casa: in questo comparto, la Cassa ha continuato a operare positivamente senza far venir meno il proprio apporto ai giovani ed alle famiglie; nel triennio, il numero e l’ammontare dei mutui concessi è infatti rimasto stabile (nel 2013 addirittura in lieve aumento rispetto al 2012). E anche in questi primi mesi del 2014 l’andamento è positivo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Finanziamento agevolato per interventi di risanamento energetico (mutuo Ecoformula Casa): 86 mutui erogati per quasi 2 milioni di euro. L’iniziativa è stata prorogata per tutto il 2014.
L’attenzione ai giovani: con il finanziamento Diamociunfuturo, un progetto che sta continuando a dare grande soddisfazione. A fine aprile erano ben 8 le nuove imprese finanziate, altre 5 sono le richieste in fase di analisi, ed oltre 50 sono i colloqui e le consulenze con giovani che hanno presentato progetti d’impresa. Dall’altra parte, oltre 4 milioni di risparmio solidale, sottoscritti da 160 Soci e Clienti, vanno ad alimentare i fondi di garanzia per questi prestiti a testimonianza della sensibilità dei nostri risparmiatori.
A questa iniziativa si aggiunge il Mutuo agevolato per la nuova occupazione, un prestito che ha lo scopo di favorire l’assunzione di donne e giovani fino a 35 anni. Il finanziamento va infatti a sostenere, con condizioni particolarmente vantaggiose, l’impegno economico che un’azienda deve affrontare quando assume un nuovo collaboratore, o quando trasforma un contratto di lavoro «a tempo determinato» in un contratto «a tempo indeterminato».
È un piccolo seme, che sta dando buoni frutti, e si inserisce in un percorso di attenzione alle giovani generazioni che vede da tempo la Cassa coinvolta in un rapporto di crescente fiducia e collaborazione positiva con tutto il settore delle micro imprese e con le associazioni di categoria, impegnate insieme a noi anche su questo fronte.
Il rinnovamento delle filiali: è stata aperta proprio in questi giorni, a Trento nord - Solteri, la prima filiale tecnologica della Cassa.
Si tratta di una nuova idea di filiale, nella quale, a fianco dello sportello di tipo tradizionale, c’è un ampio spazio dotato di macchine «evolute» per svolgere in autonomia - ma con l’assistenza dei collaboratori dello sportello in caso di necessità - le operazioni bancarie più semplici anche in orario prolungato; è presente anche un servizio di consulenza su temi più specialistici.
Questo modello di filiale sarà esteso anche alla filiale di San Donà, attualmente in corso di ristrutturazione. Due sportelli rinnovati che diventeranno un importante punto di riferimento, non solo per i soci e clienti delle rispettive zone, ma per tutta la clientela dell’istituto cooperativo.
Il rinnovo del consiglio di amministrazione
Si conclude quest’anno il processo di riduzione del numero componenti il Consiglio di Amministrazione, che porterà il numero dei membri da 14 a 10, più il presidente.
Quindi quest’anno sono in scadenza 5 amministratori e ne saranno eletti quattro.
Questi i nomi: Barbara Ciola, Corrado Segata, Italo Stenico (che si ricandidano); Dario Grisenti e Massimo Tomasi (che non si ricandidano).
Due i nuovi candidati: Bruna Marchesoni e Fulvio Rigotti.
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