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Elena Cetto: «La parola d'ordine è cambiamento»

È questo il termine che più identifica l'attività svolta dall'associazione Giovani Cooperatori Trentini nel 2012, i loro obiettivi e i progetti per il futuro

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Cambiamento è la parola usata dalla neo presidente dei Giovani Cooperatori Trentini, Elena Cetto, per definire l'attività e gli obiettivi che hanno impegnato l'associazione nel 2012.
Cambiamento inteso come innovazione, ma anche come movimento, scoperta, cooperazione e «ritorno a un'economia più attenta alla relazione, alle persone, che permetta di passare da un sistema autoritario basato sul puro valore economico delle risorse a quello della corresponsabilità e condivisione».
 
Un tema che la presidente ha sviluppato ampiamente nella sua relazione all'assemblea degli oltre 200 soci che si è riunita ieri pomeriggio presso la sede del consorzio Sait.
In particolare, Cetto ha posto l'accento su quanto è stato fatto per raggiungere gli obiettivi prefissati e su quanto c'è ancora da fare.
«Forse è arrivato il momento di fare un passo oltre - ha detto - perché i giovani non hanno bisogno solo di valori, ma è indispensabile vengano riconosciuti come persone in grado di confrontarsi con chi li ha preceduti, di assumersi le loro responsabilità, capaci di guardare al futuro con spirito innovativo.»
 
E proprio il tema della valorizzazione delle persone e della creazione di opportunità di crescita professionale, ma anche e soprattutto personale, sono i temi sviluppati attraverso i tanti progetti svolti nel 2012.
Come la nuova edizione dei Seminari in movimento, dedicati alla «Cooperazione da scoprire», che nell’anno internazionale delle cooperative ha evidenziare il ruolo dell’impresa cooperativa come soggetto capace di stare al passo con l’evoluzione del contesto socio-economico, puntando in particolare sull’innovazione come risposta ai bisogni che la comunità esprime.
 
Un progetto realizzato coinvolgendo anche alcune cooperative del territorio, come la Cassa Rurale di Pergine e la Cantina Rotari di Mezzocorona, e realtà fuori provincia, come la cooperativa sociale torinese Il Triciclo.
Il desiderio espresso dai giovani? Di poter far coincidere la strada professionale con le loro aspirazioni personali. Fondamentale in questo caso il confronto con chi ha raggiunto questo tipo di obiettivo.
 
Ed è per questo che l’associazione ha collaborato con la Federazione Trentina della Cooperazione per organizzare nell’ambito del campus estivo «World Camp – Idee per cambiare il mondo» un momento di incontro e confronto con giovani che hanno saputo coniugare le esigenze lavorative con il proprio sistema di valori.
Sono invece stati più orientati alla nascita di nuove imprese i progetti come «Start-up», che ha visto l’associazione prendere parte alla delegazione nazionale di Confcooperative che ha presentato al Ministro Corrado Passera un documento di proposte a favore dei giovani.
 
Tra i suggerimenti contenuti nel documento, la semplificazione dell’accesso al credito da parte delle start-up, la rideterminazione dei «de minimis», e la detassazione degli utili portati a riserva legati alla spesa per ricerca e sviluppo.
L’assemblea è stata anche occasione per confrontarsi sui progetti per il 2013. Tra questi, «Estate liberi», un’offerta formativa, proposta in collaborazione con Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), volta a promuovere i principi della cooperazione all’insegna della legalità.

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